lunedì 13 giugno 2011

Marco Travaglio,il passaparola del lunedì,il tramonto dei partiti e l'affermazione della rete



Il testo integrale dell'intervento

Buongiorno a tutti, allora il nostro governo ha voluto rimanere nell’illegalità fino all’ultimo istante e poche ore fa con le urne ancora aperte e con il quorum ancora da raggiungere, c’è oltretutto il pasticcio del voto degli italiani all’estero causato dalla legge che all’ultimo momento aveva cambiato le carte in tavola sul nucleare rendendo così superata la scheda in materia nucleare votata dagli italiani all’estero a partire da due settimane fa, il Ministro Maroni e il Presidente del Consiglio Berlusconi hanno annunciato che il quorum è stato raggiunto, così da scoraggiare chi deve andare a votare a farlo, seminando rilassamento nell’elettorato e magari tenendo a casa qualcuno che in caso contrario invece si sarebbe precipitato alle urne, dato che sono le 14 e c’è ancora un’ora di tempo per votare.

Vincono i cittadini, vince la Rete

Vorrei dire che non è affatto detto che si sia superata quella soglia di sicurezza, di garanzia tale da rendere vano l’eventuale scorporo dei voti all’estero e quindi abbiamo ancora un’altra chi non lo ha fatto e ci sta seguendo in diretta streaming sul blog di Grillo e sugli altri blog, per favore vada a votare e porti chiunque conosca a andare a votare.
Detto questo i dati che abbiamo visto ufficiali di ieri sera segnalano che si possono comunque dare per scontate le cifre che nessuno tra i sostenitori del non voto aveva previsto alla vigilia e cioè che la maggioranza degli italiani in Italia è andata a votare per i quattro quesiti, tra l’altro quesiti che hanno una partecipazione praticamente identica e dato che è impossibile che siano andati a votare soltanto gli elettori del centro-sinistra, questo vuole dire che sono andati a votare anche degli elettori della Lega e del centro-destra e hanno ritirato e compilato, non sappiamo come, anche la scheda sul legittimo impedimento, quella che riguarda la persona dell’imputato Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, questo naturalmente ci consente di tirare delle prime conclusioni politiche anche se non sappiamo ancora di quanto si è superata la soglia di quel 50% più 1 e quindi per questo dico che dobbiamo utilizzare molto bene quest’ultima ora che ci rimane, proprio perché se già come dice Maroni è stato raggiunto il quorum anche al netto degli italiani all’estero, è un’occasione di più per sfondare la soglia di quel 55% che è una soglia di sicurezza e per far dilagare proprio questo sì, questo gigantesco sì, se invece non è stata ancora raggiunta è un’occasione per raggiungerla e per non darla vinta a quelli che fino all’ultimo illegalmente hanno voluto rompere il silenzio elettorale non essendo dei cittadini comuni, ma essendo rispettivamente il Ministro dell’Interno e il Presidente del Consiglio, dico illegalità perché tutta la campagna elettorale si è svolta nell’illegalità più assoluta, pensiamo soltanto al mondo dell’informazione, quella che chiamiamo mondo dell’informazione, informazione di regime naturalmente, il Tg1 ne ha combinate di tutti i colori, è riuscito a sbagliare la data dei referendum, è riuscito a taroccare persino il meteo l’altra sera alle previsioni del tempo, si diceva che era previsto per domenica un tale bel tempo da giustificare una bella gita, questo è il servizio pubblico radiotelevisivo, primo canale RAI uso criminoso della televisione pagata con i soldi di tutti, andate al mare, ci mandavano a dire i trombettieri di regime, addirittura nelle previsioni del tempo, per non parlare naturalmente della censura vergognosa applicata dal telegiornale di Minzolini, dal Tg2, dal Tg5, dal Tg4, dal Tg di Studio Aperto pensate che secondo Media analysis, dall’inizio di quest’anno fino al 31 maggio nei 7 principali telegiornali nazionali si è parlato del quesito referendario sul nucleare, il più popolare, il più sentito dalla gente soltanto in 81 notizie, stiamo parlando di 5 mesi, 5 per 3 15, 150 giorni, pensate quante edizioni di queste 7 telegiornali vanno in onda in 150 giorni, parliamo di alcune migliaia di edizioni, 81 notizie soltanto dedicate al quesito sul nucleare, 11 al Tg1, 15 al Tg2, 28 al Tg3, 3 al tg4, 7 al Tg5 una sola a Studio Aperto, 16 al Tg di La 7 che non a caso sfonda gli ascolti non perché sia particolarmente penetrante, semplicemente perché è solito di tanto in tanto dare le notizie.
Illegalità di ogni genere, illegalità con l’appello al non voto da parte del Capo del Governo, l’Art. 48 se non erro della Costituzione stabilisce che il voto è un dovere civico, dopodiché nessuno finisce in galera perché non va a votare, ma che il Capo del Governo inciti la gente a contravvenire a un dovere civico previsto dalla Costituzione, anche questo dà il segno dell’illegalità nella quale abitano le nostre istituzioni e quando ieri, domenica il Presidente della Repubblica Napolitano è andato a votare, da che mondo è mondo, si mostrano le immagini delle massime autorità dello Stato che infilano la scheda nell’urna, ieri per la prima volta molti telegiornali hanno fatto finta che ciò non fosse accaduto, per evitare l’effetto emulazione, perché se si mostra Grillo che va a votare uno dice: oddio, ho paura di Grillo, quel rivoluzionario qualunquista, dice anche dei vaffanculo, ma se uno mostra Napolitano che mette la scheda nell’urna, molta gente timorata di Dio, dirà: oddio ma allora si può andare a votare, non è eversivo andare a votare, infatti non ci hanno mostrato Napolitano che andava a votare, illegalità assoluta, eppure contro tutto e contro tutti la maggioranza degli italiani in una splendida domenica di sole e in un lunedì mattina sono andati a votare, contravvenendo agli ordini e quando non agli ordini, i desideri della stragrande maggioranza dei partiti che questi referendum non li hanno voluti, state attenti alcuni li hanno cavalcati negli ultimi giorni quando hanno annusato che poteva farsi il quorum, alcuni altri più furbi hanno cominciato a cavalcarli dopo l’incidente di Fukushima quando hanno annusato che almeno quello del nucleare poteva raggiungere il quorum e che quindi si sarebbe potuto trascinare dietro gli altri, ma quando è iniziata questa battaglia e cioè 2 anni fa, nessun partito, salvo chi ha proposto quei referendum e cioè l’Italia dei Valori per quanto riguarda il referendum sul nucleare e il referendum sul legittimo impedimento e poi i referendum sull’acqua che però sono stati scavalcati da quelli dei comitati per l’acqua pubblica che non sto qui a enumerare perché per fortuna sono tantissimi, a parte queste forze che all’inizio hanno reso possibili questi referendum, nessuno dei grandi partiti ha aiutato la raccolta delle firme, anzi l’hanno sabotata la raccolta delle firme e se andate su Internet troverete delle meravigliose dichiarazioni dei leader tanto del Pdl, quanto del PD, quanto della Lega che ridevano a quei poveri ingenui, illusi, a quelle animucce candide che pensavano di poter fare il quorum, anzi dai vertici del PD, quelli che sono abituati a perdere sempre tutte le elezioni importanti e a mancare sempre tutti gli appuntamenti importanti con i cittadini, partivano grandi lezioni a Di Pietro e agli altri con il ditino alzano “state attenti perché se fate un referendum e poi il referendum non fa il quorum – e questi non faranno il quorum – darete a Berlusconi la possibilità di vincere” in realtà chi ha dato per 17 anni la possibilità di vincere a Berlusconi sono questi dirigenti del centro-sinistra con i quali, come diceva Nanni Moretti nel 2002, non si vincerà mai!
Infatti hanno perso un’altra occasione d’oro per vincere come l’hanno persa disertando il Pala Vobis nel 2002, come l’hanno persa disertando tutti i girotondi nel 2002 e nel 2003, come l’hanno persa disertando il movimento contro un certo tipo di globalizzazione, disertando il G8 di Genova, disertando le successive manifestazioni di Firenze, dei no global etc., come l’hanno persa non solo disertando, ma addirittura contrastando armi in pugno il movimento No Tav, il movimento No dal Molin, il movimento No Ponte, tutte le volte in cui le piazze si riempivano, comprese le volte in cui c’erano manifestazioni con la guerra in Iraq e in Afghanistan il vertice, il politburo del PD stava fuori o stava addirittura contro quei cittadini e adesso è stato prima contro e poi fuori anche questa grande mobilitazione che ha portato la maggioranza degli italiani, vedremo di quanto maggioranza, tra qualche ora a votare sì contro l’acqua privatizzata, la gestione dell’acqua privatizzata, contro le centrali nucleari e contro il legittimo impedimento, un’altra occasione mancata da questi perditori professionisti che ogni tanto si travestono da vincitori, oggi vedremo di nuovo qualcuno di questi leader che stampa lo Champagne, perché? Perché negli ultimi giorni si sono aggregati a un carro che non avevano voluto e anzi avevano contrastato.
Mi sono ritagliato perché certe cose vanno ritagliate, alcune pagine dei giornali sconfitti, questo è Libero, il sondaggista Piepoli al 50% il quorum non si raggiungerà, bravo Piepoli, datti alle previsioni del tempo! Vogliono colpire il Cavaliere e la natura contro il referendum, Libero, poi le prime pagine di Libero facciamo saltare il referendum, meglio non votare state a casa, stanno a casa anche loro, referendum no grazie, legittimo impedimento il referendum più inutile, Filippo Facci Libero, voto a perdere la presa in giro, se ai referendum vincono i sì la bolletta energetica rincarerà, l’acqua resterà ai privati, Silvio dovrà presenziare a un’udienza in più e gli elettori saranno stati usati e gettati ancora una volta! Ecco quei coglioni degli elettori non devono andare a votare! Risultato ci sono andati in massa, anche per dire no a questo modo di fare “giornalismo”. Questa dunque è a sconfitta di tutte queste muffe che abbiamo appena enumerato, di chi è la vittoria? La vittoria è di quelli che si sono battuti fin dall’inizio e quindi è la vittoria per parlare di politica dentro il palazzo di Di Pietro e della sua gente che ha raccolto le firme e poi fuori dal palazzo naturalmente è la vittoria di Grillo, Celentano, di qualche giornale, chi aveva cominciato prima come Il Fatto Quotidiano, chi è arrivato subito dopo come L’Espresso, chi è arrivato un po’ più in fondo come Repubblica, è la vittoria di chi ha dato spazio in televisione ai referendum fin dall’inizio come Michele Santoro che non a casa sarà l’unico, ve lo assicuro, a non andare in onda sulle reti RAI a partire da settembre.
Tra i giornali che hanno fatto campagna per il no a parte un articoletto a favore del sì sul legittimo impedimento si segnala anche Il Corriere della Sera che oggi prende una legnata storica, perché? Perché purtroppo questi grandi giornali salvo rare eccezioni sono fatti da gente che non esce per strada, che non prende il treno, che non prende mezzi pubblici, che non va in mezzo alla gente, che non annusa quello che sta succedendo e che quindi ogni volta che succedono casi come quelli che stanno succedendosi in queste ultime settimane, rimangono stupefatti, attoniti, increduli, perché? Perché non sono più abituati a confrontarsi con la realtà, vivono in un mondo virtuale, autoreferenziale, si parlano tra di loro e fanno i giornali per sé stessi e per i loro amichetti, editori, non per i loro lettori che infatti sempre più li stanno abbandonando.
Guardate che il miracolo che sono riusciti a fare tutti questi signori è notevole nel giro di due settimane, sono riuscite a far eleggere un comunista a Milano, Pisapia città Milano dove mai c’era stato un sindaco comunista, c’era stato uno Borghini che veniva dal partito Comunista ma era diventato nel frattempo socialista, sono riusciti a far eleggere un magistrato De Magistris a Napoli, città che ha il record europeo per numero di delitti, in massa hanno votato per un magistrato e adesso l’ultimo miracolo, dal 1995, da quando il potere di Berlusconi si è consolidato dopo un anno di pre- regime, il suo primo governo è durato soltanto 8 mesi, dal 1995 in avanti non si era mai fatto il quorum e dire che di referendum se ne erano fatti tanti, anche importanti, anche sulla legge elettorale perché lui aveva stabilito un modo diverso di fare politica, lui e gli altri, lui e noi e quindi dato che a lui i referendum non interessavano, la gente in anestesia totale come diceva Montanelli, è rimasta per 16 anni soggiogata da quell’incantesimo, è inutile andare a fare i referendum, ci pensa lui a noi, adesso finalmente è tornata la democrazia, non è più lui noi, ma siamo noi senza lui, anzi noi senza i partiti, perché se c’è una lezione che segna la continuità tra le elezioni amministrative e questo referendum è che la gente fa da sé, è che la gente si è liberata dei guru che le dicono cosa deve fare e cosa non deve fare, stai a casa, vai al mare, vai in montagna, vai al lago, vieni a votare, vieni a votare su un piede solo, vieni a votare con il cappello, vieni a votare in giacca e cravatta, vieni a votare in maniche di camicia, lo decidiamo noi su cosa dobbiamo votare, come dobbiamo votare e quando dobbiamo andare a votare, non lo decidono più i partiti, sono ormai sorpassati dalla gente oltre che dai tempi, scavalcati dalla gente e dai tempi e questo grazie naturalmente, lo dobbiamo dire, alla rete, queste sono le prime elezioni dove il potere di Internet, della gente, il potere diffuso si è fatto sentire, in altri paesi Internet ha influenzato e di molto anche elezioni di due o tre, quattro anni fa, le elezioni di Obama per esempio, da noi le cose arrivano sempre un po’
dopo, onore al merito di chi ci ha creduto e di chi lo ha capito un po’ prima, ma queste sono le elezioni dove la campagna elettorale espulsa dalla televisione e dai grandi giornali, si è trasferita su Twitter, Facebook, blog, siti e su alcuni giornali, alcune trasmissioni come Anno Zero, Il Fatto Quotidiano che hanno avuto il merito di interagire con i propri elettori, probabilmente perché sono giornali e trasmissioni che sono fatti per i lettori e che stanno, Anno Zero stava in piedi grazie ai telespettatori, non certamente grazie alla RAI che hanno Anno Zero non l’ha mai voluta.


Santoro e la RAI

A questo proposito detto ciò che c’era da dire sul referendum, forse c’è ancora una cosa da aggiungere ma la aggiungerò alla fine, volevo spiegare brevemente cosa è successo intorno a Santoro, perché la cosa più difficile da far capire è proprio l’antefatto, si vede sempre l’ultimo fotogramma del film, Santoro se ne va dalla RAI con una liquidazione di 2.3000.000, quindi prendi i soldi e scappa, è una questione di soldi, risoluzione consensuale del contratto, l’ha firmata anche lui, adesso di cosa si lamenta? Vada alla 7, questo è l’ultimo fotogramma, quello che si trascura è il pregresso, come si è arrivati a questa soluzione sulla quale naturalmente ciascuno può avere l’idea che vuole.
Bisogna partire da lontano, dal fatto che Michele Santoro ha inventato un nuovo modo di fare approfondimento giornalistico, è il primo che ha messo il mega schermo in studio, è il primo che ha condotto in piedi in mezzo alla gente in studio, è il primo che ha inventato i collegamenti con le piazze per far parlare la gente con gli ospiti, i politici e non Samarcanda, questo era… la Bbc gli chiese il format perché era un format nato dentro la RAI, non comprato dall’estero, anzi all’estero lo volevano comprare, il programma di Samarcanda poi cambiò vari nomi, denominazioni, venne modificato a seconda dei tempi, si chiamò poi Il rosso e nero. Nel 1996 il centro-sinistra va la prima volta, il centro-sinistra attuale, come lo conosciamo noi con gli ex comunisti dentro, al governo, con il primo governo Prodi, la RAI se la pappa Veltroni che sistema un intellettuale che di Tv non sa nulla, Enzo Siciliano alla presidenza della RAI e questo Siciliano non trova di meglio che dire “Michele chi?” la famosa frase con cui venne liquidato Santoro, si pensava che Santoro non fosse funzionale neanche al centro-sinistra come non lo era stato alla Prima repubblica, così non piaceva alla seconda, né al centro-sinistra né al centro-destra perché Santoro sappiamo benissimo è di idee di sinistra, ha sempre votato a sinistra, ma non obbedisce, non è organico, non risponde agli ordini del centro-sinistra e quindi nel 1996 fu mandato via dalla RAI del centro-sinistra, dato che eravamo in pieno duopolio e non c’erano alternative, non c’era Internet, non c’era la web tv, non c’era Sky, non c’era il satellite, non c’era il digitale, non c’era nulla, c’era soltanto o RAI o Mediaset, Santoro buttato via dalla RAI, nel momento in cui Berlusconi era sconfitto e sembrava finito politicamente parlando, non c’era ancora stata la bicamerale di D’Alema che l’ha poi resuscitato nel 1997/1998 accettò l’offerta di Mediaset e andò a lavorare per due anni lì con un programma che si chiamava Moby Dick e che naturalmente dopo un po’ di tempo arrivò allo scontro con i vertici di Mediaset, perché? Perché fece una puntata sui processi di corruzione giudiziaria a Previti e una puntata sui processi di mafia a Dell’Utri, il famoso Moby Dick in cui Dell’Utri con un lapsus freudiano disse “mi processano perché sono mafioso” voleva dire “perché sono siciliano” ma disse “perché sono mafioso” e poi fece il giro del mondo quella frase, da Blob in giù!
Dopo quelle due puntate Santoro capì che il suo futuro a Mediaset era concluso e per fortuna alla RAI arrivarono uomini di televisione come il Presidente Roberto Zaccaria e soprattutto come Carlo Freccero a RAI 2 i quali ripresero Santoro e gli fecero un contratto da direttore come funzione e come mansione conduttore di un programma di approfondimento giornalistico di prima serata, che è quello che Santoro sapeva fare e così per il primo anno dato che non c’erano spazi nei palinsesti Santoro fece un programma mensile che si chiamava Circus e che girava in un teatro tenda per le città d’Italia, dal secondo anno, dal 2000 quando ritornò la sua scansione settimanale fece Il raggio verde, lo fece nel 2000 e nel 2001 quindi due stagioni, nella campagna elettorale del 2001, quella dove Berlusconi, tutti lo sapevano, avrebbe stravinto le elezioni politiche, basti dire che il suo competitor era Rutelli, ci fu il caso Luttazzi quando io andai a presentare il mio libro “L’odore dei soldi” scritto con Elio Veltri successe quello che successe, si parlò di mafia, Berlusconi e Dell’Utri, Santoro ovviamente riprese quelle polemiche con alcune trasmissioni, Enzo Biagi le riprese, Berlusconi perse un sacco di voti a causa di quelle informazioni che passavano tramite la televisione sui suoi rapporti con la mafia, Berlusconi vinse ugualmente le elezioni perché il centro-sinistra era talmente sotto che neanche quelle informazioni sui suoi rapporti con la mafia fecero sì che Berlusconi perdesse le elezioni, ma Berlusconi capì che una televisione dove si poteva parlare liberamente dei fatti era per lui dannosissima, ora che si apprestava a tornare al governo e infatti appena formò il suo governo, nel giro di pochi mesi liquidò la RAI, o meglio liquidò ciò che in RAI avrebbe potuto dargli fastidio, l’editto Bulgaro 18 aprile 2002, Santoro Biagi e Luttazzi hanno fatto un uso criminoso della televisione pagata con i soldi di tutti, faremo in modo che ciò non accada più, a meno che non cambino dato che Santoro, Luttazzi e Biagi così sono fatti per fortuna non promisero di cambiare, non chiesero scusa a nessuno avendo fatto semplicemente il loro dovere e quindi furono silurati uno dopo l’altro e Santoro rimase dal 2002 al 2006 senza lavorare, pur avendo un contratto a tempo indeterminato da direttore in cui la RAI si impegnava a pagarlo 630 mila Euro all’anno, stipendio da direttore in cambio di un programma settimanale di prima serata di approfondimento giornalistico, tant’è che con quel contratto Santoro andò dal giudice del lavoro affinché lo facesse rispettare.
Nelle more dei tempi della giustizia cosa poteva fare? Poteva starsene in panciolle alla RAI a rubare lo stipendio con i nostri soldi del canone, decise di non farlo, di non ammuffire a spese nostre, di non farsi pagare per non fare nulla e quindi dato che non poteva lavorare, accettò, secondo me sciaguratamente l’offerta che il centro-sinistra gli fece di candidarsi al Parlamento europeo, andò al europeo sperando che al Parlamento europeo si potesse fare qualcosa contro il conflitto di interessi e contro la censura di regime che vigeva in Italia, purtroppo il Parlamento europeo da quel punto di vista lì della libertà di informazione è un ente inutile, superfluo, si limita a fare delle raccomandazioni agli stati che poi se ne fottono e infatti quella battaglia Santoro tentò di farla sostanzialmente cadde nel vuoto, nel frattempo per fortuna il Giudice nell’autunno 2005 diede ragione a Santoro semplicemente perché il contratto stabiliva quello e quindi la RAI o lo licenziava o lo faceva lavorare nei termini previsti dal contratto, quindi non è vero che il giudice abbia deciso i palinsesti della RAI, il giudice ha detto alla RAI: hai firmato un contratto, rispettalo o altrimenti lo rescindi, se lo rescindi ovviamente licenziando un tuo direttore senza giusta causa, dovrai pagare delle penali, è ovvio, ma lo puoi fare.


Craxi-Berlusconi andata e ritorno

La RAI quindi fu costretta a reintegrare Santoro per ordine del giudice e a reintegrarlo in prima serata ovviamente per fare un programma di approfondimento giornalistico come da contratto, ma subito fece ricorso in appello, intanto Santoro andò in onda.
Non perché ce l’aveva mandato il centro-sinistra tornato al potere nel 2006, prima delle elezioni del 2006 già la RAI sotto il governo di centro-destra fu costretta a deliberare il rientro di Santoro, Santoro progettò un nuovo programma che si chiamava Anno Zero e che andò in onda dall’autunno del 2006, io ne ho fatto parte per 5 anni, non vi dico né se era bello né se era brutto, lo deciderete voi, vi dico soltanto che è stato in quei 5 anni il programma di approfondimento giornalistico più visto dell’intera televisione italiana, non so perché mi mancano i dati, quanti altri programmi di approfondimenti giornalistico in Europa raggiungano uno share del 20/21% che è lo share con cui Anno Zero ha concluso quest’ultima stagione, la quinta, share vuole dire quante persone sintonizzate in quel momento sui canali televisivi tutti, stanno guardando un programma, Anno Zero lo vedevano a volte un telespettatore attivo su 4, a volte uno spettatore attivo su 5, il tutto su una rete marginale come RAI 2 che è vista mediamente durante la giornata dall’8/9 % delle persone, quindi Anno Zero triplicava gli ascolti della sua rete e nessuno riusciva a fare programmi che fossero visti più di Anno Zero, questo cosa significa? Significa non solo audience e prestigio, significa anche introiti pubblicitari per l’azienda che incassava circa 15/16 milioni di Euro all’anno di pubblicità la RAI, a fronte di un costo annuo della trasmissione di 5/6 milioni, quindi ogni anno la RAI si mette in tasca 10 milioni di Euro grazie a Santoro e alla sua squadra.
Ce ne hanno combinate di tutti i colori in questi anni dai corsi all'Authority , denunce, minacce, non ci hanno fatto il contratto a me e a Vauro l’anno scorso per le prime 4 o 5 puntate, poi l’hanno sanato alla fine, quest’anno addirittura per le prime 32 puntate su 35 noi abbiamo lavorato gratis senza un contratto, senza neanche un rimborso spese, poi hanno sanato alla fine per evitare una causa che sarebbe costata alla RAI molto più di quello che ci era dovuto, ne hanno combinate di tutti i colori, basta che vi ricordiate le telefonate di Berlusconi ai commissari dell'Agcom e di questi a Masi perché si trovasse un pretesto per chiudere Anno Zero.
Alla fine l’anno scorso Santoro vince anche in appello e il RAI cosa fa, si rassegna? Dice mi tengo la gallina dalle uova d’oro che mi fa guadagnare 10 milioni all’anno? Che mi guadagna il triplo di quello che mi costa? La RAI fa ricorso in Cassazione, la RAI del Presidente PD Galimberti e del Direttore generale all’epoca Masi, oggi Lorenza Lei, si arriva alla scorsa settimana quando era prevista la sentenza di Cassazione, o meglio la sentenza di Cassazione era fissata al 2013, quindi Santoro avrebbe potuto completare la legislatura nel frattempo che la Cassazione decideva, ma poi Masi e gli Avvocati RAI chiedono alla Cassazione di anticipare di 2 anni la sentenza e incredibilmente la Cassazione decide di seguire i tempi non propri, ma i tempi chiesti da una delle due parti in lite di questa causa civile di lavoro, a questo punto Santoro comincia a annusare puzza di bruciato, com’è che la Cassazione à la carte si fa dettare l’agenda dalla RAI che è in causa contro di me, capisce che potrebbe esserci qualcosetta che non quadra, basterebbe che la Cassazione cambiasse un ; della sentenza d’appello, magari annullandola con rinvio a un nuovo processo d’appello perché la RAI abbia il pretesto per chiudere Anno Zero e tenere lì a bagno maria Santoro e tutta la sua squadra senza fare niente, bloccati! Una Ferrari chiusa in garage, mentre fuori c’è il Gran Premio e gli altri corrono, ecco perché per il secondo anno consecutivo avvia una trattativa per chiudere questo contenzioso giudiziario che gli costava anche un sacco di soldi perché gli avvocati per andare in onda sulla RAI e far guadagnare la RAI se li pagava Santoro, e la RAI mentre con una mano incamerava i soldi che le portava Santoro, con l’altra gli faceva causa per mandarlo via, per farlo fuori e gli faceva spendere i soldi, non so se vi è chiaro, Santoro pagava ogni giorno il biglietto per andare in onda e arricchire la RAI, visto che il suo contratto, un lauto contratto da Direttore ci mancherebbe, era sempre quello fisso, mica indicizzato, fisso del 1999 quando era rientrato in RAI, 630 mila Euro lordi all’anno, mica legato agli andamenti dell’audience, assolutamente!
Ecco perché la transazione dell’anno scorso poi è naufragata per l’insipienza di Masi e la transazione di quest’anno, la RAI rinuncia a trascinare in Cassazione Santoro, Santoro cosa deve fare in cambio? Un editore normale gli direbbe: non ti faccio più causa, ti lascio in onda, concordiamo insieme io editore e tu direttore un prodotto che sia in grado di avere successo nel servizio pubblico, visto che sei la nostra ammiraglia, sei la nave ammiraglia della nostra flotta, invece no, cosa gli dicono? Se vuoi che ritiriamo la causa contro di te, tu te ne devi andare dalla RAI e quello glielo dicono la Signora Lei, centro-destra e il Signor Galimberti PD, a questo punto Santoro dice: se è quello che volete io pur di evitare di finire ancora in Tribunale, Corte d’Appello, Cassazione per altri anni e pur di evitare l’umiliazione di continuare a andare in onda non perché sono bravo insieme alla mia squadra, ma perché lo ordina un giudice a voi che non mi volete, accetto di uscire, ma faccio mettere la clausola che io potrò comunque collaborare con la RAI, perché? Perché non ho più un contratto da direttore a tempo indeterminato per cui mi potete fare un contratto di collaborazione, se vi serve la mia opera, altrimenti la mia opera cercherò di prestarla per qualcun altro, ovvia non potrà più essere Mediaset e quindi rimane La 7, oppure rimane Sky anche se Santoro ovviamente ha un rapporto con il pubblico tale per cui non può certamente rintanarsi in una televisione a pagamento, oppure vediamo se in futuro si svilupperanno rapidamente Web tv e cose di questo genere!
Questa è la situazione, quindi è la RAI che ha sospinto Santoro fuori dalla porta, non è Santoro… ovviamente nel momento in cui sciolgono un contratto a tempo indeterminato che sarebbe durato fino al 2017 quando Santoro sarebbe andato in pensione, quindi per altri 6 anni, quasi 4 milioni di Euro avrebbe ancora preso di stipendio senza contare la liquidazione se fosse rimasto lì fino alla fine, quindi è ovvio che per mandarti via prima ti devono dare la liquidazione e in più uno scivolo che è previsto dalle regole RAI secondo i calcoli che hanno fatto sono quei 2.300.000 che Santoro ha preso liquidazione e scivolo per rinunciare a 6 anni di stipendio.
Adesso cosa succede? Santoro ha detto: se mi volete sono qua, sono sul mercato, ho una squadra da paura, 22% di media di share all’anno con punte, ultima puntata 32%, ha superato Vieni via con me di Fazio e Saviano, oppure ditemi voi cosa volete fare, ecco l’ultima cosiddetta polemica con Galimberti, il quale ha detto: demagogo, uso privato della televisione, faccia una proposta e la esaminerà il Direttore generale, come se Santoro fosse uno stagista o un precario che arriva lì con il suo curriculum, intanto naturalmente continuiamo a pagare palate di milioni ai Vespa, Ferrara, abbiamo appena pagato 3 milioni credo a Sgarbi per quel flop clamoroso, quindi un’azienda che si spara sui piedi per ordine del Presidente del Consiglio che è anche il padrone dell’azienda concorrente, il problema è che come sempre il diavolo fa le pentole ma non i coperchi e quindi se Santoro dovesse andare da un’altra parte con i suoi milioni di telespettatori, segnerebbe la fine del duopolio e l’inizio di una democrazia vera anche all’interno del sistema televisivo o a La 7 o altrove, venerdì sera siete tutti invitati ovviamente in streaming o sulle televisioni in digitale o su Current che trasmetteranno l’evento, la serata organizzata con La Fiom “Tutti in piedi” sui diritti dei cittadini a cui parteciperanno, ma leggerete sul sito de Il Fatto Quotidiano perché sponsorizzeremo questa manifestazione e la trasmetteremo anche, lì ci sarà un altro esperimento come quello dell’anno scorso RAI per una notte, una piattaforma integrata di Internet in streaming, di digitale terrestre, alcune televisioni importanti regionali o interregionali e il satellite Current e poi You Tube registrata nei giorni successivi e quindi si vedrà a quanto ammonta questo patrimonio, ma certamente se ci fossero conferme di quei milioni di persone che l’anno scorso con una certa fatica videro RAI per una notte, vorrebbe dire che forse vale la pena buttarsi e forse vale la pena superare anche l’occasione che si presenta da parte di La 7 che, non è la libertà assoluta, ci mancherebbe è in mano a Telecom, ma ha saputo garantire un minimo di decenza dal punto di vista dell’informazione in questi ultimi anni.


Quindi quello che volevo dire che è legato a Santoro ma anche al referendum, è che nel 1991 nel famoso referendum che segnò la fine della Prima Repubblica, Craxi disse “andate al mare” e nel giro di pochi mesi al mare ci andò lui ma a Hammamet da latitante, l’altro giorno Berlusconi ha detto “non andate a votare” e è andato al mare a Villa Certosa, speriamo che raggiunga presto i lidi di Hammamet anche lui, per quanto vi riguarda e ci riguarda ci vediamo tutti quanti sempre per non andare al mare politicamente parlando e per essere sempre impegnati, venerdì sera per chi può al Paladozza a Bologna e per chi non può seguite le istruzioni sul sito del ilfattoquotidiano.it e intanto godiamoci questa vittoria referendaria che è la vera svolta, passate parola!

[ Kenzo ]

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