venerdì 18 febbraio 2011

Ritornare a casa o rimanere a Londra,questo è il problema delle nuove generazioni

di Massimo Gramellini





Tornare o non tornare

Scrive Elena: «Dieci anni fa, assieme al mio allora fidanzato, partii per Londra. Solo per un anno, per prendere un master e tornare a casa. A Torino. E invece no. Una borsa di studio vinta per caso mi convinse a restare per un dottorato che in Italia mai avrei potuto nemmeno sognare. Dieci anni dopo il master ce l’ho, il dottorato non ancora (fare ricerca a certi livelli e lavorare a tempo pieno è un po’ dura). Ho anche un marito: inglese. meraviglioso. Ma non mi basta. Voglio tornare. Che me ne faccio del bello stipendio che ho qui (3000 euro), se poi lo pago con la costante malinconia? Mi manca la mia famiglia. Le piazze. I portici, le voci, le Alpi, tutto. Anche i truzzi mi mancano!!! Meglio degli hoodies inglesi. Mio marito non ha un lavoro, potrebbe seguirmi. A Torino forse guadagnerei solo mille euro al mese. Ma adesso, per come sto male, mi sembrerebbe di aver vinto alla lotteria. Che strano, solo una lettera, la I che in inglese significa Io, fa la differenza tra Torno e Torino... Aiutami a riflettere, per favore».

Elena cara, d’accordo le Alpi, le piazze, i portici (aggiungerei la cioccolata calda in tazza e i panini dolci con peperone e acciuga). Ma abbiamo il morale sotto i tacchi e pure la morale non sta molto più su. Declino, corruzione e precarietà sono miasmi che respiri anche lì, ma qui in aggiunta c’è una struttura sociale che deprime i talenti ed esprime una classe politica incapace a tutto. Le conclusioni mi sembrano ovvie. Il primo volo Londra-Torino parte alle 6,55: vieni a darci la sveglia tu.

Consiglio ad Elena di rimanere a Londra,può tornare di tanto in tanto a respirare i suoi ricordi,al contrario se tornasse a Torino la malinconia dopo qualche mese gli verrebbe per la capitale inglese,meglio non perdere l'incantesimo trovato,qui esistono troppi incubi,almeno per un buon numero di persone.

&& S.I. &&

2 commenti:

Michel Mercury ha detto...

Concordo pienamente..rimani a Londra tu che puoi

io intanto ...a 27 anni, logorato dalla mediocrità italiana e dalla disperazione che si respira al sud, sto per arrivarci...a presto :)

Ivo Serenthà ha detto...

Chi ha coraggio deve fare una scelta,il mettersi in gioco fuori dalle mura native può risultare fondamentale,il successo è incerto,dipende dalla preparazione,dalla volontà e quel pizzico di fortuna necessario!

I migliori auguri