domenica 28 novembre 2010

Tutte le smentite di Maroni minuto per minuto,di Michele Serra


[ dall'inserto satirico ]

Dopo l'uomo che ha mangiato 12 angurie in un'ora e il geometra che è riuscito a fare approvare nel piano regolatore due chilometri lineari di villette a schiera, un altro italiano entra trionfalmente nel Guinness dei Primati. Si tratta del ministro degli Interni Roberto Maroni, autore della smentita più lunga del mondo. Per rispondere a una frase di Roberto Saviano, il ministro è stato a "Porta a Porta", "L'ultima parola", "Matrix", "In mezz'ora", "Vieni via con me" e in una ventina di telegiornali, utilizzando anche dei sosia o delle sagome di cartone quando le trasmissioni erano in contemporanea. Complessivamente, sedici ore di replica a una frase di quattro secondi. Il ministro ha in animo anche una risposta a Gomorra: quaranta volumi rilegati in cuoio, un'opera monumentale che verrà inviata a ogni famiglia italiana con pagamento fermoposta, anche rateale. La strategia di Maroni, messa a punto da un ingegnere tedesco specializzato in megastrutture, è comunque appena agli inizi.

Face to face Il ministro suonerà il campanello di alcuni cittadini estratti a sorte, ai quali spiegherà perché Saviano ha torto e lui ragione. Al termine dell'incontro, Maroni consegnerà al cittadino una elegante brochure con le foto segnaletiche dei boss arrestati, da aggiornare a fascicoli.

Varietà Esauriti i talk-show, il ministro sta preparando smentite adatte ad ogni format televisivo. Nei varietà ribatterà a Saviano circondato dalle avvenenti Smentine, un quartetto di tre ragazze selezionato da Renzo Bossi. A Quark, se Piero Angela rispetterà gli accordi, la misteriosa scritta "Smentisco Saviano" dovrà apparire, fotografata da un satellite, nel deserto dell'Arizona, forse tracciata dagli alieni forse da Renzo Bossi, riconoscibile alla fine dell'ultima "O" con un enorme pennello in mano e un correttore di bozze al fianco.

Maturità Con l'appoggio del ministro Gelmini, al prossimo esame di maturità verrà proposto il seguente tema di italiano: "La smentita del ministro Maroni a Roberto Saviano, nel solco della grande tradizione razionalista, recupera molti dei valori formali e sostanziali che sono alla base del pensiero politico e filosofico moderno. Illustra e approfondisci questo nesso, con particolare riguardo al passaggio "mica è vero quello che dice Saviano". Completa l'esposizione facendo riferimento all'arresto di quarantadue dei trenta latitanti più pericolosi".

Latitanti Il camorrista Iovine è stato catturato in casa sua dopo 14 anni di latitanza e dopo 14 ore dal monologo di Saviano. Visto il successo di pubblico, il ministro intende perfezionare il numero arrestando personalmente un boss in diretta, riconoscendolo in mezzo al pubblico di un talk-show. La scena è stata preparata nei minimi dettagli e già provata in gran segreto dal ministro nello studio di Paragone. Conduttore: "Ministro, dei trenta latitanti più pericolosi lei ne ha già arrestati settantanove. Lo giudica un risultato soddisfacente?". Maroni: "Non ancora. Alle sue spalle, confuso nel pubblico, ho riconosciuto il boss Gennaro Proboscide. Arrestatelo!". Conduttore: "Ma quello è il tecnico audio... il signor Pino...". Maroni: "Dicono tutti così".

Riarresto Qualora la lista dei 30 latitanti più pericolosi, che attualmente consta di oltre centocinquanta boss già arrestati, minacci di esaurirsi, il ministro, con un blitz nelle carceri, procederebbe al riarresto dei latitanti, recitando la formula di rito "credevi di cavartela con un solo arresto?".

Strategia religiosa Maroni prende i voti, studia per anni diritto canonico, diventa vescovo, cardinale e infine papa, con il nome di Arsizio I. Quando finalmente si affaccia, ormai vecchissimo, alla finestra su piazza San Pietro, legge in mondovisione, in ottantadue lingue, la sua smentita a Roberto Saviano, nel frattempo diventato generale dell'Arma dei carabinieri. La strategia è considerata di grandissimo effetto, ma molto impegnativa, e troppo a lungo termine.



Fare finta che non esista l'ndrangheta in Lombardia a me pare molto difficile da credere,anche se il ministro afferma che è da sempre esistente,essendo presenti in ogni Comune le giunte leghiste dovrebbero spiegare come gli appalti pubblici non siano sfiorati dalla presenza della criminalità organizzata,poichè dove c'è ciccia per gatti,i felini appunto,sono presenti.
Non ci saranno prove,anche se potrebbe essere solo una questione di tempo reperirle,aspettando le smentite delle smentite.....

[ Kenzo ]

1 commento:

Francesco ha detto...

ho comprato anche io l'espresso sabato scorso e l'articolo di Serra mi è piaciuto molto !