martedì 7 settembre 2010

L'ottima "presa diretta"di Riccardo Iacona,di Aldo Grasso



Iacona, un’inchiesta bella e sconvolgente

Inchieste come «’Ndranghetisti» suscitano sentimenti contrastanti.

Da una parte, si fa strada la soddisfazione per aver visto una bella inchiesta, per aver appreso che ci sono uomini delle forze dell’ordine—Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza—che si impegnano contro la criminalità organizzata ben al di là del loro misero stipendio, per la certezza di poter ancora contare su magistrati che hanno sacrificato la loro vita privata (da anni vivono sotto scorta) alla lotta contro le cosche calabresi.

Ma, dall’altra, si fa strada con altrettanta forza un senso di rassegnazione: la ’ndrangheta è ormai più potente e pericolosa di mafia e camorra. È radicata e diffusa nel territorio, dalla Calabria alla Lombardia. Gode della fiducia della criminalità di altri Paesi. Ha costruito il suo impero con i sequestri, si procura il cash con l’usura, investe cifre enormi nel commercio della droga. Fa ormai così parte del tessuto sociale che sembra impossibile sconfiggerla.

Riccardo Iacona è ritornato con «Presadiretta» e ha dedicato la prima puntata del suo programma alla criminalità calabrese con un’inchiesta firmata dallo stesso Iacona, da Lisa Iotti e Nerina Gatti (Raitre, domenica, ore 21). Come sostiene un intervistato «se la ’ndrangheta è arrivata a questo punto è perché per anni non è mai stata contrastata ». È troppo tardi ormai? Si può ancora fare qualcosa? È possibile sconfiggere un’organizzazione che ha più soldi dello Stato? Perché gli estorti non ammettono mai di essere vittime dell’usura?

La parte più sconvolgente è stata quella dedicata alla Padania (Maroni lo sa?), dove la ’ndrangheta ha attecchito con una facilità sconvolgente, fra interessi e connivenze. Anche da noi la criminalità organizzata ha trovato terreno fertile, non dimentichiamolo mai.



Fortunatamente esiste Rai 3 e il giovedì sera di Rai 2,almeno sino ad ora,insieme a Milena Gabanelli conducono sempre delle inchieste molto interessanti,anche perchè in questo paese non finiranno mai,infatti l'amaro in bocca quasi sempre rimane,poichè le denunce dei bravi giornalisti poche volte ottengono il risultato di sovvertire il malaffare.

&& S.I. &&

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