lunedì 13 settembre 2010

La pura scuola padana di Adro



LA INAUGURA IL SINDACO CHE LASCIÒ I BIMBI SENZA MENSA

di Elisabetta Reguitti

Il simbolo della Lega sul cestino della raccolta differenziata, sullo zerbino d’ingresso, sui cartelli messi nel giardino, sul tetto e soprattutto impresso sui banchi. Sulle vetrate dell’ingresso della scuola materna, una decorazione di bambini uniti tra loro dal simbolo del partito di Umberto Bossi. Ieri è stata inaugurata la prima scuola padana. Un fatto senza precedenti che un polo scolastico italiano venisse pubblicamente definito federalista e leghista. La benedizione del ministro Gelmini TUTTO CIÒ è accaduto ad Adro (il paese della vicenda della mensa del “non paghi non mangi”) con il beneplacito del ministro Mariastella Gelmini che in un messaggio, oltre ad esprimere vivo apprezzamento personale, ha parlato di “modello di riferimento. Un progetto encomiabile che crea benessere ed entusiasmo”. Materna, elementare e scuola media con le mense dedicate alla figura di Gianfranco Miglio, di cui c’è anche una raffigurazione all’ingresso del nuovo complesso realizzato con soldi di donazioni private fatte al Comune. Nome, cibo e simboli made in Padania SULLA FACCIATA principale dell’edificio campeggia la scritta “Polo scolastico Gianfranco Miglio” nonostante non sia ancora pervenuto il permesso dell’Ufficio provinciale scolastico, nonostante le norme prevedano che il nome vada deciso dal collegio dei docenti e successivamente approvatodalconsigliocomunale. L’ultimo passaggio poi spetterebbeallaPrefetturachedevecomunicare l’intitolazione al ministero degli Interni. Tutto bypassato ad Adro nonostante, nelle scorse settimane, i rappresentanti della minoranza avessero presentato un esposto agli uffici del palazzo del governo di Brescia. La risposta è stata checisonotantialtricomuniche hanno problemi di questo genere. Così, chi ieri era ad Adro ha assistito a una scena che ha riportato all’epoca delle inaugurazioni delle scuole fasciste. Dove il sentire comune, l’appartenenza politica e ideologica hanno ampiamentesuperatoiconfinidiun luogo deputato alla formazione civileoltrecheculturaledeibambini e dei ragazzi. Davvero tanta gente ad ascoltare i discorsi da campagna elettorale dell’onorevole leghista Davide Caparini, dell’assessore regionale (della Lega, ovviamente) alle Attività sportive Monica Rizzi. Poi il sindaco di Adro Oscar Lancini e sul palco anche il parroco di Adroeilcuratoche ha benedetto la costruzione. Poco importa che il primo cittadino riguardoallagestionemensaabbia già promesso: “A tavola si siede soltantochipaga”eancora:“Verrà servito menu padano e chi non vuole mangiare carne di maiale se ne può stare a casa”. Pasti della tradizione bresciana e chi, per motivi religiosi, non potrà mangiare pranzerà altrove. “I crocifissi li abbiamo avvitati alle pareti così nessuno potrà magari nasconderli dietro la cartina geografica”. Le ragioni della Chiesa al servizio dellaLeganeidiscorsiincuisono stati citati il papa bresciano Giovanni Montini, Giovanni Paolo II e pure il cardinale Carlo Maria Martini. Tutti a spiegare che quello sarà il luogo della crescita delle nuove generazioni e che Miglio, prima di essere ideologo leghista, era un uomo di scuola. Finiti i discorsi, la visita degli ambienti marchiati con quei simboli di partito sbattuti in faccia tutti i giorni agli alunni di quella scuola. Ovunque, anche sui piccoli totemdovecisonoleindicazioni delle aule, singolarmente intitolate ai benefattori che hanno contribuito alla realizzazione spendendo6milionidieuro:che sì, lo hanno finanziato da privati, ma nell’ambito di una grande operazione urbanistica. Tra il pubblico anche un rappresentante dell’ordine dei frati dei Carmelitani che gestiscono una scuola parificata (dalle elementari alle superiori) frequentata dalla Adro “bene” e che confina conlascuolapubblicaitalianacaratterizzata dal simbolo pagano leghista del “sole delle Alpi”. Sacro e profano insieme. La Santa Alleanza con le camicie verdi COME ACCADUTO qualche giornofaaPontoglio,apochichilometri da Adro, dove il parroco e il curato hanno annunciato che verrà introdotto il divieto di accesso all’oratorio a chi non parla l’italiano. Accesso negato quindi a gruppetti di stranieri che parlano un lingua straniera “incomprensibile” per gli italiani e per le altre etnie. I genitori giovani e ragazzini non hanno problemi di integrazione. A non volere integrarsi,sonosoloalcune“sacche” di stranieri.



Non bastava privare alcuni bambini della mensa scolastica,poichè non pagavano la retta essendo le loro famiglie in difficoltà,ora si badi bene con il denaro comunale di Adro,senza alcun contributo elargito da Roma,la giunta comunale ha costruito la scuola tutta padana,infatti per allontanare qualsiasi presenza di bambini musulmani,ogni giorno nel menù vi sarà presente la carne di maiale.
A parte il menù xenofobo,il Sindaco di Adro si difende che il simbolo della Lega presente in ogni parte della scuola,fa parte del territorio e della storia padana,ma è come nascondersi dietro ad un dito nello sponsorizzare anche tra i piccini il simbolo leghista,infatti non esistono in Italia scuole con altri simboli che orientano a determinati partiti politici.

Una deriva razzista ormai sempre più diffusa nel paese,o meglio del nord Italia.

&& S.I. &&

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Il sole delle alpi è un simbolo molto antico di appartenenza, che unisce le regioni a nord ed a dud de3lle alpi. La scuola è stata costruita senza soldi dallo stato. Perchè non deve esserci un simbolo antico del territorio?

Ivo Serenthà ha detto...

Perchè si va in conflitto d'interessi,e affermiamo senza ipocrisia,è uno sponsor per il movimento leghista e ricorda l'inizio di molte dittature.

Anonimo ha detto...

Re a Ivo il simbolo della lega è Alberto da Giussano e non il sole delle alpi, non aggiungo altro

Ivo Serenthà ha detto...

Il sole padano è un simbolo,tant'è che è presente nel simbolo elettorale,indi per cui è da ritenere un vero e proprio sponsor in una scuola pubblica.
Simboleggiare a Miglio è una vergogna ulteriore,poichè il vecchio ideologo prima di morire abbandonò il movimento padano poichè secessionista.