giovedì 30 settembre 2010

Il mostro-prof.che sponsorizza la scelta genetica tra i banchi di scuola,di Massimo Gramellini



Anche Albert Einstein si starà rotolando nella tomba su una dichiarazione del genere...


«Prima della didattica viene la genetica», sentenzia un professore del Conservatorio di Milano su Facebook, la piazza di Internet dove si chiacchiera con le dita e spesso si straparla, anzi si strascrive. «Prima della didattica viene la genetica» e quindi ha proprio ragione quell’assessore di Chieri che a scuola vuol separare i bambini disabili dai «normali». Per quanto la soluzione ottimale sia ancora un’altra: «Alla Rupe Tarpea bisognerebbe tornare», rievoca nostalgico il prof, «perché stiamo decadendo geneticamente e una pseudoscienza senza bussole fa campare persone che non dovrebbero». Guai a dargli del nazista («cosa che non sono») o del razzista («inconcepibile»). Lui è «una persona che ragiona liberamente» e, ragionando ragionando, scrive: «Prima della didattica viene la genetica».

Che peccato. Perché se invece fosse venuta prima la didattica, durante il suo lungo corso di studi il professore avrebbe imparato che dalla Rupe Tarpea i romani non gettavano i disabili, ma i traditori della patria. Era a Sparta che selezionavano la razza abbandonandone i frutti meno ortodossi sul monte Taigete. E poiché la cultura è come le ciliegie e ogni nozione se ne tira dietro un’altra, il prof avrebbe potuto riflettere sul destino singolare degli spartani, che - unici nel mondo greco - non hanno lasciato all’umanità uno scultore, un architetto, un filosofo, un musicista. Non sarà che, a furia di «spuntare» quelli che ritenevano imperfetti, si ritrovarono con una massa di bietoloni allergici al nuovo e al diverso come certi contemporanei?

Oltre essere un personaggio mostruoso il prof.dei miei stivali,dimostra pure una cultura alquanto scadente,evidentemente ha fiutato il momento epocale dello "stivale-paese",purtroppo per lui decisamente usurato e alla deriva sociale,come alcuni politici idealizzano concetti degni del nazismo che fu,almeno si spera!

&& S.I. &&

2 commenti:

Unknown ha detto...

Vedi che succede a maltrattare la morale e la cultura? che certi 'bietoloni' (per non trascendere dalle espressioni scelte nell'articolo di Gramellini) si sentano legittimati a fare certe sparate senza vergognarsi non solo di averle pronunciate, ma finanche pensate.
Che squallida deriva.

Ivo Serenthà ha detto...

Una mentalità del genere è stata organizzata e diffusa per decenni,inutile menzionare chi e come l'ha interpretata,ormai è come dolersi del latte versato,ci vorrà molto tempo per sanare la situazione.