lunedì 30 agosto 2010

Le luci della ribalta su Walter Veltroni,dal misfatto quotidiano

Errare è umano,perseverare è diabolico



[ dall'inserto satirico ]

Gli scritti corsari di Walter

di Walter Veltroni

Scrivo al mio supplemento satirico perché 14 milioni di italiani hanno messo una croce sul mio nome, 50 deputati veltroniani mi hanno tradito e due bambini mi hanno fatto una pernacchia. Scrivo ai narratori toscani di mezza età che ancora siedono grazie a me nei consigli di amministrazione delle più importanti aziende di Stato; Scrivo ai tanti registi democratici che hanno ispirato la scenografia di Spello, scrivo ai sacerdoti africani, ai bambini diversamente abili, ai jazzisti depressi, ai grandi italiani come Pierluigi Diaco, Marianna Madia e Franco Califano, a capolavori del cinema come “Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda e tutta calda” o “Viva la Foca” e a tutte le donne che come mia madre Ivanka, sapevano come, quando e a che titolo parlare. E scrivo pure a Patricio, se almeno sapessi dove abita e chi cazzo è. Costruire una nuova Italia, parlare al Paese, inventare un nuovo rinascimento italiano: è difficile, è possibile. Certo, ho sofferto in questi mesi, e non lo nego. Ho sofferto per le mille cattiverie gratuite, ma le dimentico in nome della salvaguardia delle Istituzioni e invece di dar retta a De Gregori, non torno in Africa e continuo qui un percorso di speranza. Il leader dello schieramento a noi avverso è sempre quello e quindi scrivo agli italiani che guardano i programmi prime time della tv pubblica, ma anche a quelli
che hanno trovato la scheda Mediaset Premium nei fustini del Dixan perché è tempo di far cadere le barriere dell'odio ideologico che hanno diviso il nostro bel paese. Chiunque alzi gli occhi al cielo nella cornice dello stadio Olimpico o all'esterno del vecchio folkstudio o ancora nella galleria Alberto Sordi, chiunque calpesti le splendide rive del Villaggio Tognazzi a Torvaianica non può non sentire tutto intero l'orgoglio di essere figlio di questo Paese e della sua straordinaria e travagliata storia. Ero deluso. Deluso e stanco. Amareggiato. Volevo lasciare la politica ma ho pensato che questo meraviglioso paese ha bisogno di coraggio. Sono tentato di candidarmi alle primarie. E’ difficile, è possibile. (testo raccolto in una capanna di Korogocho da Lutel e Malpag)





Niente da fare,gli ammalati di protagonismo politico e non solo,non gettano mai la spugna,un politico come Veltroni,che sarebbe da considerare bruciato in una qualsiasi democrazia normale,continua a insistere nel proporsi come uomo dell'armata brancaleone Democratica.
E dire che sarebbero già un paio d'anni che avrebbe potuto rendersi molto utile in Africa,come promesso volontario,almeno si spera...

&& S.I. &&

1 commento:

Gianna ha detto...

E pensare che sembrava affidabile, quando decise di candidarsi da solo...anni fa!