martedì 31 agosto 2010

Gheddafi e il luna park Italia

Lo show di Gheddafi imbarazza tutti. L'Avvenire: «Scene incresciose»




Un' «incresciosa messa in scena» firmata dal colonnello Gheddafi o «forse solo un boomerang», «certamente è stata una lezione, magari pure per i suonatori professionisti di allarmi sulla laicità insidiata». Il quotidiano dei vescovi, Avvenire, in un editoriale firmato dal direttore Marco Tarquinio tira le fila della visita del leader libico a Roma, tra affari e provocazioni.

«Incontrarsi serve comunque e sempre», premette Tarquinio lodando la «nuova stagione» e la «riconciliazione» tra Roma e Tripoli. Però - sottolinea il giornale della Cei - non si possono sottacere «aspetti sostanziali e circostanze volutamente folkloristiche» della visita così come «momenti incresciosi e urtanti» quali l'incontro per «una sessione di propaganda islamica (a sfondo addirittura europeo) tra il leader libico e hostess appositamente reclutate».

Avvenire si chiede quindi come Gheddafi - nella «tollerante e pluralista Italia» dalle «profonde e vive radici cristiane» e al tempo stesso capace di «una positiva laicità» - abbia potuto «fare deliberato spettacolo di proselitismo (anche grazie a un Tg pubblico incredibilmente servizievole...). Non sapremmo dire in quanti altri paesi tutto questo avrebbe avuto luogo o, in ogni caso,avrebbe avuto spropositata (e stolida) eco». «Probabilmente è stato un boomerang - conclude l'editoriale -una dimostrazione di quanto possano confondersi persino in certo islam giudicato non (più) estremista piano politico e piano religioso».

Una valanga di critiche anche dalla stampa estera, che riporta le reazioni delle diplomazie estere alla visita del colonnello in Italia. Il viaggio italiano del leader libico non passa inosservato sulla stampa internazionale e se, da una parte c'è chi come Le
Monde sottolinea come la cooperazione fra Italia e Libia si sia rafforzata, dall'altra la maggior parte dei quotidiani, l'Independent in testa, sottolinea le polemiche che hanno seguito la lezione sull'Islam ad un folto gruppo di ragazze reclutate da un'agenzia di hostess. Nessun commento invece sulla stampa americana. «Il marchio di diplomazia, unico nel suo genere, del leader
libico ammalia l'Italia», è il titolo dell'Independent, che si chiede: «Potrebbe il colonnello Gheddafi, 68 anni, pensare di ritirarsi in Italia?», sottolineando il fatto che si tratta della quarta visita del leader libico in poco meno di un anno. Il giornale punta sul fatto che anche se Gheddafi continua a sembrare una comparsa in una opera, dall'altra ci sono diversi indizi che indicano come al leader piace girare per Roma come qualsiasi turista. «Per il resto - scrive il quotidiano - è stato il solito cocktail di insolenza e grande commercio. Molti capi di stato del mondo islamico hanno visitato Roma negli ultimi anni, ma risulta dubbio che qualcuno di loro abbia avuto l'idea di riunire centinaia di romane attraenti e imbronciate per ascoltare il messaggio che l'Europa dovrebbe essere islamica e che loro stesse dovrebbero convertirsi». «Berlusconi giustifica il circo romano di Gheddafi: è solo folklore, è il titolo di El Paìs che in un lungo articolo con tanto di foto del leader libico e del premier, punta sulle polemiche seguite alla lezione sull'Islam mentre gli interessi economici sono passati in secondo piano. Stesso filone seguito dal Fiancial Times che titola: 'Italiani indignati dalla visita di Gheddafì, sottolineando la reazione dell'opposizione alle affermazioni del leader sul fatto che l'Islam dovrebbe diventare la religione d'Europa. Le Monde punta invece sulla cooperazione economica tra Italia e Libia dopo il trattato di Amicizia firmato a Bengasi nel 2008 e sostiene che Tripoli «ha rispettato la sua parte dell'accordo per impedire lo sbarco di immigrati clandestini sulle coste italiane. Adesso tocca all'Italia dopo che il governo si è impegnato a investire 3,9
miliardi di euro in Libia in 20 anni».
Spazio alla visita di Gheddafi anche sui giornali tedeschi. L'inganno di Gheddafì, è il titolo del quotidiano Sueddeutsche Zeitung, che sottolinea il fatto che il colonnello libico viene a festeggiare un 'Trattato di Amicizià, ma preme sugli investimenti italiani soprattutto per la realizzazione di un'autostrada di 1.700 km dalla costa della Tunisia al confine con l'Egitto e chiede «delle armi».
«Per sottolineare i propri desideri, Gheddafi è in grado di controllare il flusso degli emigrati attraverso il Mediterraneo«, scrive il giornale: «Non deve essere un caso che il numero dei profughi, che era diminuito (in passato), è di nuovo aumentato un pò prima della (sua) visita a Roma».
L'unico altro giornale tedesco che si occupa della visita di Gheddafi è la Welt, con una corrispondenza da Roma, accompagnata da un'immagine del leader libico, dal titolo: 'Gheddafi fa appello all'Europa per convertirla all'Islam'.

Oltre alla stampa estera, imbarazzo e irritazione anche dall'Unione europea: «Non commentiamo le dichiarazioni di mister Gheddafi»: così il portavoce della Commissione Europea ha risposto a chi gli chiedeva di commentare alle parole del leader libico che ha chiesto alla Ue 5 miliardi di euro l'anno per fermare l'immigrazione irregolare. Il portavoce ha comunque ricordato come, «il dialogo resta lo strumento principale per migliorare la cooperazione con le autorità libiche, in particolare per quel che riguarda la situazione degli immigrati irregolari».

Da Bruxelles David Sassoli, capodelegazione del Pd al Parlamento europeo, ha definito la visita del colonnello libico in Italia «uno spettacolo avvilente». Lo show del colonnello non ha irritato e imbarazzato soltanto l'Italia, l'opposizione e l'Europa, ma anche la stessa maggioranza. Alla cena di ieri sera, cui hanno partecipato oltre trecento invitati, non sono intervenute i ministri Mara Carfagna e Giorgia Meloni, che ha manifestato «un certo fastidio» per il fatto che Muammar Gheddafi «si sia rivolto alle ragazze italiane e non a tutti, come sarebbe normale». Senza peli sulla lingua anche il ministro Zaia, convinto che la visita in Italia del colonnello libico Muammar Gheddafi avrebbe dovuto essere ricevuto «come un qualsiasi altro cittadino». Al governatore leghista, che riconosce che il leader libico è in «capo di Stato che persegue i propri interessi nazionali», non è poi piaciuta la lezione di islamismo impartita a Roma dal colonnello: «Gheddafi i suoi inviti all'islamizzazione - sottolinea in un passo di un'intervista al Mattino di Padova - li vada a fare a casa sua»

Infine, piovono critiche anche dalla stampa araba, secondo cui le lezioni di Gheddafi sull'Islam sarebbero state «uno sbaglio».

Dai silenzi imbarazzati dei leghisti si può capire quanto sia stata vergognosa l'ultima visita in Italia di Gheddafi,poichè al contrario se la stessa onorificenza organizzata dal sultano l'avesse messa in atto l'attuale opposizione,avrebbero fatto fuoco e fiamme.
Gli zimbelli d'Europa,una delle tante brutte figure,per il classico tozzo di pane elargito con interessi dal leader libico.

La dichiarazione sempre del Presidente libico,ovvero che l'Europa deve diventare mussulmana,attorniato dalle solite ragazze catapultate volontariamente per qualche decina di euro,non se la sarebbe potuta permettere altrove,ma qui come al solito a parte i soliti noti,il silenzio diffuso nasconde l'opportunismo più bieco.

&& S.I. &&

2 commenti:

Gianna ha detto...

Ivo, io sono senza parole...

Ondina ha detto...

Bravo, bel post; grazie.