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Maria Laura Rodotà
Non condanniamo, per favore, il/la cinquant-trentenne; che si comporta, si veste, socializza, si innamora come se avesse vent’anni di meno. Non è necessariamente un puer aeternus, o un’attempata squinzia inconsapevole. Se fa così, si sarebbe detto una volta, è colpa della società. Che non fornisce modelli credibili da seguire per affrontare con dignità l’età matura (vabbé, matura). I vecchi modelli, per chi è cresciuto con l’obbligo culturale di essere eternamente fresco, tonico, sessualmente appetibile o almeno di buon appetito, terrorizzano i più. Per cui: meglio risultare ridicoli, patetici, irritanti, piuttosto che mettere nell’armadio i jeans stretti, il chiodo e un tot di progetti seduttivi. Per sostituirli (paura!) con giacche pied-de-poule, attrezzi da giardinaggio e abiti chemisier a mezzo polpaccio. È un’opzione storicamente rispettabile, ma ci si arriva per disperazione. E il nodo è il solito, quello a lungo discusso e mai risolto nella politica occidentale: non si trova una terza via. Anche perché, per scivolare con gradualità ed eleganza nella condizione di cinquantenni, bisognerebbe essere stati quarantenni. ] Non condanniamo, per favore, il/la cinquant-trentenne; che si comporta, si veste, socializza, si innamora come se avesse vent’anni di meno. Non è necessariamente un puer aeternus, o un’attempata squinzia inconsapevole. Se fa così, si sarebbe detto una volta, è colpa della società. Che non fornisce modelli credibili da seguire per affrontare con dignità l’età matura (vabbé, matura).
I vecchi modelli, per chi è cresciuto con l’obbligo culturale di essere eternamente fresco, tonico, sessualmente appetibile o almeno di buon appetito, terrorizzano i più. Per cui: meglio risultare ridicoli, patetici, irritanti, piuttosto che mettere nell’armadio i jeans stretti, il chiodo e un tot di progetti seduttivi. Per sostituirli (paura!) con giacche pied-de-poule, attrezzi da giardinaggio e abiti chemisier a mezzo polpaccio. È un’opzione storicamente rispettabile, ma ci si arriva per disperazione. E il nodo è il solito, quello a lungo discusso e mai risolto nella politica occidentale: non si trova una terza via. Anche perché, per scivolare con gradualità ed eleganza nella condizione di cinquantenni, bisognerebbe essere stati quarantenni.
I vecchi modelli, per chi è cresciuto con l’obbligo culturale di essere eternamente fresco, tonico, sessualmente appetibile o almeno di buon appetito, terrorizzano i più. Per cui: meglio risultare ridicoli, patetici, irritanti, piuttosto che mettere nell’armadio i jeans stretti, il chiodo e un tot di progetti seduttivi. Per sostituirli (paura!) con giacche pied-de-poule, attrezzi da giardinaggio e abiti chemisier a mezzo polpaccio. È un’opzione storicamente rispettabile, ma ci si arriva per disperazione. E il nodo è il solito, quello a lungo discusso e mai risolto nella politica occidentale: non si trova una terza via. Anche perché, per scivolare con gradualità ed eleganza nella condizione di cinquantenni, bisognerebbe essere stati quarantenni.
E quel decennio, in molti, lo hanno saltato: arrivati ansiosi al quarantesimo compleanno, si sono subito rassicurati su salute, umore e appeal; vivendo come giovanotti/e, finché hanno potuto. Ora continuano a farlo, altri stili di vita non ne conoscono. Qualcuno ne fornisca uno nuovo, però, ora, per favore, eviterebbe a molti molte figuracce, sul serio.
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Se non fosse esistita la massiccia campagna mediatica che ha condizionato un pò tutti,a vari livelli però,dei tutti belli,eternamente affascinanti,il tutto nell'allegro consumismo nel dover piacere a tutti i costi.
Non si può nascondere che abbia portato degli aspetti positivi la società dell'immagine,anche se le ragioni sono molteplici,se si è diventati più belli e più longevi,sfortunatamente anche più vuoti,lo si deve all'alimentazione e alla sanità con i suoi passi da gigante nelle cure,sono finiti i tempi dove gli uomini e le donne di mezza età erano considerati dei nonni,anche se non sono rari gli esempi patetici su cui la valida giornalista del Corsera ne focalizza l'esistenza.
Sulla ipotetica terza via,sconosciuta e di difficile interpretazione,si potrebbero fare molte ipotesi,personalmente mi limito a suggerire che non sono alcune rughette in più o i capelli argentati a stabilire la vecchiaia cerebrale delle persone,bensì un mix di positività,interessi e un giusto equilibrio,nel risultare determinanti sulla nostra soggettiva parentesi di vita su questo mondo!
@ Dalida @
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