domenica 18 luglio 2010

Nelle terrazze girevoli non solo di Vespa,di Michele Serra



Le cene riservate nelle quali decidere il futuro della Nazione sono l'ultimo grido della politica italiana. Sono meno caotiche dei congressi di partito, più economiche dei tentativi di colpo di Stato, molto più pratiche della democrazia. Il modello ideale è Berlusconi-Casini-Bertone-Draghi a casa di Bruno Vespa. Meglio ancora Verdini-Dell'Utri-Carboni a casa di Verdini, meno sono gli ospiti più rapide le decisioni da prendere. Insuperata, da questo punto di vista, la frugale cenetta a due tra Provenzano e il colombiano Paco Ramirez nella quale i due si spartirono il traffico mondiale dell'eroina dividendosi una caciotta e un carciofo. Per il futuro prossimo, questi gli appuntamenti più interessanti.

Casa Vespa Ospite fisso il cardinal Bertone (che sta scrivendo la sua autobiografia, "Una vita al servizio dei diseredati") nella terrazza romana affacciata sul Pincio, sul Colosseo, su Trinità dei Monti e su piazza Navona (è montata su una piattaforma girevole) dove si avvicendano ministri, banchieri, industriali, ambasciatori, badesse, regine, arciduchi, margravi e visir. Alcuni ospiti stranieri, per sfuggire ai paparazzi, parcheggiano l'elefante in una piazzetta sul retro. Nelle cene da Vespa, con il succedersi delle portate e dei vini, le intese politiche diventano sempre più ardite, come la candidatura di Paris Hilton alla segreteria dell'Onu decisa in stato di ubriachezza dal console onorario rumeno.

Casa Bertone Il cardinale non organizza cene in proprio, ma si appoggia al catering di Propaganda Fide che porta a casa di ciascuno dei suoi illustri ospiti, a loro insaputa, una cena a base di aragosta. Sempre a loro insaputa, gli ospiti (gli stessi di Bruno Vespa) divorano tutto, leccando anche il piatto. L'unico vip di Roma che ha restituito al mittente la cena, per uno scrupolo etico, è Franco Califano.

Casa Bersani Il segretario del Pd intende sdebitarsi di tutti gli inviti ricevuti negli ultimi mesi. Organizzerà dunque una cena per sé e sua moglie in un ristorante cino-giapponese alla periferia di Piacenza.

Casa Agnelli Nella sua villa a Bermuda, l'anziana cugina Semiramide Agnelli tenterà, come ogni anno, di organizzare una cena di riconciliazione tra i vari rami della famiglia. La cena ha un andamento identico ogni estate: cordialità all'inizio, poi ciascuno degli ospiti rivendica la proprietà della villa a Bermuda e tenta di portarsi via le posate, fino alla colluttazione finale. Lo chef lamenta di non essere mai riuscito a servire il dessert. Già al secondo piatto deve intervenire la vigilanza e far sgomberare la sala.

Casa Bossi Nel buen retiro di Ponte di Legno in programma una cena in canottiera con Maroni, Calderoli, Borghezio, Gentilini, Salvini, Rosy Mauro e Obelix, a base di carne cruda e piccoli animali vivi, seduti su un menhir. Gli stuzzicadenti, su suggerimento del ministro Zaia, sono riciclabili. Nessun cerimoniale, se non la cortese richiesta, stampata sugli originali inviti in carta oleata, di indossare ciabatte infradito per i signori e, per le signore, di non depilarsi a tavola.Verrà discussa la politica culturale della Lega.

Casa Berlusconi Dopo le recenti, sgradevoli polemiche, il premier ha adottato il basso profilo. Nelle cene di Villa Certosa niente più escort o signorine dal ruolo ambiguo, solo mignotte di schietta professione che
arrivano in autobus o in bicicletta. Atmosfera semplice, canti popolari (le Osterie, Fanfulla da Lodi, l'Uselin de la comare), pastasciutta, vino rosso sfuso. Vietato parlare di politica e di candidature, e la scritta "Il potere corrompe, viva la vita semplice" tracciata nel cielo da una flottiglia di aerei da
caccia affittata per due milioni di euro.

[ da L'Espresso ]

Sempre,costantemente il paese si organizza nei salotti che contano,dai più elevati alle bettole di periferia,ma in ogni ambito è questo il sistema "Italia".

E buona parte,la maggioranza del resto,sbava e farebbe carte false per entrarvi.

[ Kenzo ]

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