sabato 5 giugno 2010

Fate la carità a San Guido Bertolaso,di Marco Travaglio



[ dall'inserto satirico ]


Gentile San Guido, nel ricevere l’atto di citazione in cui Lei chiede al sottoscritto e a Padellaro la bellezza di 100 mila euro come risarcimento per il danno patrimoniale e non che avremmo inferto al Suo “decoro” e alla Sua “reputazione” con un solo articolo e – cito testualmente – per “il patema d’animo sofferto in relazione al contesto sociale”, intendo anzitutto congratularmi con Lei per svariati motivi. 1) Lei ha ancora un “decoro” e una “reputazione”, il che non è poco con questi chiari di luna. 2) Lei, nonostante tutto, li valuta addirittura 100 mila euro, il che denota una notevole autostima. 3) Lungi dal contrarre allergie nei confronti dei tribunali, divenuti ultimamente il Suo habitat naturale, Lei ha deciso di trascorrervi altro tempo prezioso in veste non solo di imputato, ma anche, per cambiare un po’, di presunta vittima (“attore”, secondo l’immortale gergo del diritto civile). 4) La Sua citazione dimostra che le recenti vicende giudiziarie non hanno fiaccato la Sua qualità migliore: l’assoluta, tetragona impermeabilità al ridicolo che già imparammo ad apprezzare quando Lei, portando a spasso il Suo monumento, si pavoneggiò per un sondaggio che La indicava come il più amato dagli italiani dopo il Papa e prima della Cuccarini; e ancora quando sbarcò ad Haiti insalutato ospite e impartì i primi rudimenti di Protezione civile a Clinton e agli americani tutti, notoriamente digiuni di calamità naturali. Passando al contenuto dell’atto, davvero godibile (estenda i complimenti all’avvocato), scorro le “espressioni false e diffamatorie” a Suo avviso contenute nell’articolo “Bertoladri” che commentava sarcasticamente la retata disposta il giorno prima nel Suo regno dai giudici di Firenze con gli arresti di Anemone, Balducci, De Santis, Della Giovanpaola & C. e con la Sua iscrizione nel registro per corruzione. Lei sostiene che, con una “fraseologia di per sé offensiva”, “distorcendo ad arte il cognome dell’attore” e “associandolo al ‘malaffare’”, io L’avrei dipinta come “un soggetto pubblico che persegue fini illeciti arricchendosi indebitamente e causando gravi pregiudizi all’interesse pubblico” e avrei financo insinuato “falsamente l’esistenza di una sorta di associazione per delinquere” dalle Sue parti. Oh bella, ma se arrestano mezza Protezione civile per associazione a delinquere e ne indagano il capo per corruzione (per non parlare del processo a Napoli per gestione illecita di rifiuti), che dovrebbero scrivere i giornali e pensare i cittadini? Che va tutto bene? La “fraseologia offensiva” e le “false aggettivazioni” che Lei attribuisce al sottoscritto sono del gup Rosario Lupo che dispose gli arresti (“malaffare”, “associazione per delinquere”) o degl’indagati intercettati, quasi tutti vicini o vicinissimi a Lei: quelli che abbiamo chiamato ironicamente i Bertoladri perché – da veri esperti – definivano il clan della Protezione civile “combriccola”, “cricca di banditi”, “gente che ruba tutto il rubabile”, “da carcerare”. Un’istantanea con l’autoscatto. Attribuire al cronista le parole degl’indagati è come confondere Michael Moore con Bush o Saviano con Sandokan. Ora però, gentile San Guido, non mi fraintenda. Se davvero Le viene il patema d’animo non quando scopre che i suoi amici costruttori gonfiano i costi del 60% o corrompono i suoi amici controllori, o che qualcuno sghignazza per il business del terremoto mentre la gente muore, ma quando i cronisti lo raccontano, Le veniamo incontro. Non mi fraintenda: niente brasiliane in bikini, anche perché i patemi d’animo sono una delle rare patologie che non si curano con i massaggi al Salaria Sport Village. Mi riferisco all’improvvisa indigenza che so averLa colpita da quando Anemone e Zampolini hanno le mani impegnate da pesanti gingilli metallici. So per esperienza cosa significa pagarsi l’affitto o il mutuo di tasca propria e immagino lo choc che ciò comporta in chi non vi è abituato. È a corto di spiccioli? Lasci perdere le cause civili, che non finiscono mai. Ci dica quanto Le serve per tirare avanti. E noi facciamo una colletta.



Se riuscissero a togliere di mezzo "Il fatto quotidiano" saremmo messi proprio male,stanno inflazionando le querele contro il giornale,evidentemente alla libertà di stampa parecchi personaggi che camminano sulle acque in questo paese,non vi sono abituati.

Per capire quanto funzioni bene un organo di stampa nel bel paese d'un tempo che fu,toccherà d'ora in poi fare la conta delle querele.

Ma al tuttofare d'Italia che querela avrebbe potuto interpretare Clinton e compagnia bella,sui deliri raccontati alla giornalista Annunziata in diretta tv,ivi compreso d'avere una Monica,alias Francesca in comune!

&& S.I. &&

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Anime sospese
le ho viste aggirarsi, in tutte le stazioni.

in cerca, della loro ,identità perduta .
vita vissuta ,ai margini ,della dignità. imposta ,da una società malata.
Priva, di amore, verso i più umili , che ,stanchi di lottare, si sono arresi.
assistendo ,impassibili, alla vita , che non, gli appartiene più.
Vita ricercata, nella folla frettolosa , schiava del tempo , che passa veloce.
come fossero automi ,taluni offrono, una moneta. tenendo in vita, queste anime sospese, condannate, ha fare ,da specchio ,a tutta l’umanità vittorio

Ivo Serenthà ha detto...

Vi sono un inflazionante numero di virgole nel pensiero così profondo,a parte questo dettaglio,seppur risulti scarsa la dignità delle persone tra le vie metropolitane,per via del loro stato di difficoltà,risultano assai più meritevoli d'attenzioni,rispetto alle varie cricche ormai nauseabonde dell'Italia dei soliti furbetti, tendenti alla bastarderia più assoluta.

Anonimo ha detto...

Se l’utopia fosse verità? In 150 anni L’ITALIA amministrata da persone incompetenti, che per tenere la classe OPERAIA soggiogata ,inizialmente escludeva dal diritto di votare, gli analfabeti, creando cosi la differenza, fra OPERAI e classe dirigente. In 150 anni gli OPERAI con la loro ignoranza, non solo sono riusciti a sopravvivere , ma hanno prodotto ricchezza, dimostrando cosi di sapere amministrare le loro miserie , a differenza di questa casta composta , da politici , manovrati da chi detiene il potere economico. Producendo la crisi attuale , sperpero che ancora una volta tocca al popolo risanare. Se lo STATO venisse amministrato dal classe OPERAIA non solo ci risolleveremo, ma i nostri sacrifici finalmente darebbero i suoi frutti, l’esempio di ciò che dico, è sotto gli occhi di tutti, con il sistema creato da questi parassiti, i giovani con il mondo del lavoro per loro creato, se non avessero una famiglia a qui appoggiarsi, con gli stipendi creati per loro ,la maggioranza finirebbe, a dormire sotto un ponte . per tanto l’unica salvezza che abbiamo, per sanare tutto il debito pubblico, che questi signori coscientemente . per appagare la loro ingordigia ,non solo non lo fermeranno ,ma ci porteranno al fallimento, per fare si che la storia infinita, non habbia mai fine,visto che chi paga è solo il POPOLO, l’unica nostra salvezza è dare vita alla verità che loro chiamano UTOPIA verità che per la classe OPERAIA è sempre esistita . (VITTORIO)

Ivo Serenthà ha detto...

Per molti versi le riflessioni sono condivisibili,peccato che la classe operaia ormai limitata numericamente,viste le delocalizzazioni selvaggie che ha colpito il paese,organizzate ad hoc per impoverire in modo sostenuto il paese.Ebbene proprio la classe operaia si è riversata in buona percentuale con la Lega,non rendendosi conto di votare un movimento che con la classe dirigente va a tarallucci e vino da sempre.
Saranno i nostri nipoti,quei pochi nati che tra qualche decennio dovranno nuovamente iniziare la lotta di classe,il welfare familiare finirà con la nostra generazione,l'inevitabile scopertura finanziaria scoprirà nuovamente i giochi.

Anonimo ha detto...

lega lombarda. partito che una repubblica democratica seria, non gli permetterebbe, di avere rappresentanti parlamentari e ministri, che pubblicamente offendono L'ITALIA commettendo il reato di vilipendio,allo STATO. non solo dovrebbero essere in galera per vilipendio,e per sobillazione ,del popolo padano, come da loro battezzato, inculcando nelle loro menti il disprezzo per L'ITALIA e per la sua bandiera. offese che non sto a riportare essendo ben note a tutti. (VITTORIO)

Ivo Serenthà ha detto...

Essendo ancora una democrazia è possibile la nascita e la presenza di qualsiasi partito politico,a parte il fuori legge partito fascista.
In Francia Le pen,in Austria un altro partito razzista e in Olanda un partito xenofobo verso il mondo mussulmano incassano molti voti,anche se solo in Italia un partito palesemente xenofobo e razzista fa parte della compagine governativa.

Ma è il popolo sovrano che permette tutto ciò.