martedì 25 maggio 2010

La buona scrittura diffusamente deteriorata dei nostri tempi,di Massimo Gramellini



In replica alla proposta della maggioranza governativa di rinviare a ottobre l’inizio dell’anno scolastico, la Rete degli Studenti Medi - un’associazione che rappresenta gli iscritti ai licei e agli istituti superiori - ha diffuso un duro comunicato stampa che comincia così: «La Gelmini cerca di mettere delle pezze hai disastri che ha causato?». Bella domanda. Ne avremmo una anche noi. Ragazzi, non ci sarà un’acca di troppo? Piccola dritta: non è la seconda, nonostante in molte lettere, anche di adulti, ci sia spesso qualcuno che «à detto» o «à fatto» qualcosa.

Prima che mi tacciate di passatismo, vorrei fosse messo a verbale che non ho (ò?) nulla contro le innovazioni linguistiche. Nell’Ottocento i giornali scrivevano China e chinese. Poi quell’acca si è persa e molti si chiedevano dove fosse andata a finire. Ma ora che è rispuntata nel vostro comunicato siamo più tranquilli. Insomma, fino a un certo punto. Bisogna mettere delle pezze hai disastri: su questo havete ragione. E il disastro più disastroso è che la scuola habbia abdicato alla sua funzione di base: insegnarci a scrivere e a parlare in modo corretto. Mica per altro: è che chi parla e scrive male, pensa male. E’ come uno che esce di casa con le scarpe slacciate: magari cammina per qualche metro, però prima o poi cade. Su tutto il resto si può discutere. Ma se non ci mettiamo d’accordo almeno sull’alfabeto, finiremo col non capirci più un’acca.

[ da La stampa ]


E' evidente che si dovrebbe scrivere meglio,l'istruzione dal dopo guerra ha avuto un immenso sviluppo,verso il fine secolo si è sovrapposto il boom dell'immagine e degli sms,entrambi i fenomeni hanno deteriorato in buona misura la corretta scrittura,anche l'ultima Ministra dell'istruzione è compresa nel trend,ha effettivamente delle ricette-scuola da fast food,ma del resto si è laureata a Catanzaro nonostante sia padana a tutti gli effetti...

&& S.I. &&

2 commenti:

Gianna ha detto...

Premetto che un tempo le scuole aprivano il primo ottobre e i ragazzi alla fine dell'anno erano preparati...
Non trovo, quindi, niente di male in questo,considerando anche che a settembre, in alcune regioni, fa ancora caldo e gli alunni rendono poco.
Diciamo che gli insegnanti vanno incentivati e non torchiati...che la scuola deve diventare più seria e selettiva.
Quello che mi dà più fastidio dei genitori è che molti scambiano la scuola come parcheggio per i figli.Da loro non senti mai parlare di didattica, la loro preoccupazione è che i pargoli stiano a scuola tutto il giorno, punto.
Comprendo il problema di chi lavora e allora qui dovrebbe intervenire chi di dovere, separando il tempo studio, dal tempo divago...
Si potrebbero fare meno vacanze a Natale e in altri periodi dell'anno scolastico.
Questo è il mio pensiero d'insegnante dopo 40 anni di attività.

Ivo Serenthà ha detto...

Una parte considerevole del paese inizia verso fine settembre l'anno scolastico,per ovvie ragioni climatiche.
Qualsiasi riforma può essere interpretabile,anche se come spieghi bene tu,essendo prima attrice nel settore,le giornate scolastiche devono essere numericamente uguali,i programmi non devono avere delle accelerazioni da risultare poco comprensibili.
La difficile economia dei nostri tempi,non deve sfociare in soluzioni approssimative,anche perchè molte famiglie chissà per quanto tempo non andranno più in vacanza,altro che settembre o festività di Natale,Pasqua più corte.

L'aspetto di come far seguire i propri figli dopo le lezioni,non è facile in un paese dove mancano le risorse più elementari per la collettività,nonostante una pressione fiscale stratosferica,come l'evasione del resto!

Grazie del tuo parere Stella

&& S.I. &&