lunedì 26 aprile 2010

Saviano o non Saviano,il problema Mondadori,di Michele Serra



[ vignetta reperita tramite ricerca google ]

di Michele Serra

Carteggio inedito tra l'editor di Saviano e Marina Berlusconi. La presidente di Mondadori lamenta un'ostentata cornice meridionale della storia e 'lo stipendiato' tenta di accogliere i preziosi consigli


Data la sua rilevanza politico-culturale, pubblichiamo una corrispondenza inedita tra il presidente della Mondadori, Marina Berlusconi, e l'editor di Roberto Saviano.

"Gentile dipendente, dopo le sgradevoli polemiche sul libro Sodoma e Gomorra, chiedo la sua collaborazione per riuscire a mediare tra le diverse posizioni, nel rispetto della libertà dell'autore ma anche della sensibilità del pubblico. Ho saputo che il romanzo è pubblicato da noi, insieme a tanti altri tutti ugualmente molto interessanti. Le chiedo: non si potrebbe inserire, nelle scene più cupe, la descrizione di qualche vaso di gerani ai davanzali, o di una ceramica di Capodimonte, per alleggerire l'insieme? La presidente".

"Gentile presidente, La ringrazio per i suoi preziosi suggerimenti a proposito del romanzo di Saviano. Buona l'idea di chiamarlo Sodoma e Gomorra, per completezza, ma oramai il titolo, per il pubblico di tutto il mondo, è solo Gomorra. Quanto ai vasi di gerani ai davanzali, temo non siano parte dell'universo stilistico dell'autore. Al massimo, per un'eventuale parte seconda del romanzo, un vaso di gerani potrebbe comparire come arma per eliminare un boss che passa per la strada. Cordialità".

"Caro stipendiato, le scrivo nuovamente a proposito del romanzo Solo Gomorra. Sono convinta che la ostentata cornice meridionale della storia abbia il grave difetto di limitare il target. Non si potrebbero studiare nuove edizioni ambientate in Engadina, o in Andalusia? Le brutte cose succedono dappertutto! Buon lavoro".

"Cara presidente, non dubito che la mafia svizzera e la camorra andalusa abbiano una loro epica fino ad ora mai raccontata. Ma Saviano, per un suo inspiegabile puntiglio, insiste sulla Campania e mi ha rispedito, senza commento, le bozze di prova da Lei gentilmente inviatemi, con tutti i nomi propri napoletani e i toponimi campani sostituiti da nomi svizzeri. La scena in cui il clan di Franz Staufen fa strage nei Bassi di Sankt Moritz è suggestiva, ma poco credibile per l'inverosimile disordine che provoca e per il mancato pagamento del parchimetro da parte dei killer. Quanto al titolo, mi permetto di farLe presente che non è Solo Gomorra, bensì Gomorra. Con amicizia".


"Caro editor, Bensì Gomorra mi sembra un titolo molto azzeccato: anteporre al cognome del protagonista anche il suo nome di battesimo mi sembra prova di un lavoro letterario più accurato. Piuttosto, mi permetto di spedirle alcune nuove proposte di copertina, perché quella attuale, con quei colori brutali e tutti quei coltellacci, non è adatta ai minori. Mi faccia sapere".

"Signora Marina, ormai siamo in confidenza. Vada per Bensì Gomorra, per dimostrarle che almeno una parte dei suoi preziosi consigli sono stati da me adottati. Quanto alle copertine, quella di taffetà con l'immagine di un cucciolo di dalmata è deliziosa, ma non del tutto in tema. Meglio la veduta ottocentesca di Napoli con la damina con ombrellino in primo piano, anche se farei praticare dal grafico almeno un forellino di pistola sulla tempia della damina, per far capire che il romanzo, sia pure ingentilito, è pur sempre un noir. Considerando il premio di produzione da due milioni di euro che mi ha fatto riconoscere dall'Azienda, sto ripensando anche ai Suoi precedenti suggerimenti. Ricapitolando: Bensì Gomorra, a parte la copertina napoletana, sarà ambientato in Engadina e parlerà della tratta di vasi di gerani, con una postfazione di Silvio Berlusconi sulle bellezze di Napoli, che finalmente risarcirà quella città fin qui diffamata dalla pubblicistica tendenziosa. Sarà una grande sorpresa anche per Saviano, che presenterà il libro alla Fiera di Torino senza saperne niente: vedrà il volume solo alcuni minuti prima. Con devozione".

"Caro amico, bravissimo! Un'ultima cortesia: per la presentazione del libro a Torino, non potrebbe chiedere a Roberto Saviano di farsi un trapianto di capelli?".

[ da L'Espresso ]

Effettivamente la cruda storia di Roberto Saviano su camorra e dintorni stride non poco con la repubblichetta tra spettacolo e payette,tanto cara dalle parti del biscione e di riflesso alla Mondadori,un prossimo libro se l'autore decidesse di continuare l'esperienza con il gigante dell'editoria della cultura,dovrebbe romanzare assai,come si dice a Napoli e dintorni...

Almeno nella mentalità ormai consolidata degli italiani,il futuro nuovo prodotto salverebbe capre e cavoli,direi che una grande risata finale,potrebbe essere considerata la ciliegina sulla torta.

[ Kenzo ]

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