mercoledì 4 novembre 2009
Nata la lotteria lavoro in Sardegna
Lotteria lavoro. Finora era un’auto, un motorino, un viaggio, un servizio stile finto d’antan di posate d’argento. E soldi, certo, a cascata o a piccole gocce, in contanti o monete d’oro. Adesso si aggiunge un posto di lavoro pronta consegna, cedibile all’amico o al parente più bisognoso, un anno a mille euro al mese o giù di lì, e poi chissà non arrivi la riconferma. Prima si vinceva un desiderio, un optional, un sogno. Nell’Italia precaria della crisi nera forse il sogno dei sogni è il lavoro. Che c’è di meglio di toccare un tasto così sensibile per tanti se lo scopo è fidelizzare la clientela e raggiungerne di nuova?
MARKETING “CREATIVO”
Devono averla pensata così alCs&D (Centro distribuzione e servizi) di Villacidro, Cagliari, cui fanno capo decine di supermercati in tutta la Sardegna, tra cui le catene dei marchi Despar e Sigma. È qui che è stato organizzato il concorso regionale partito il primo novembre e in vigore fino ad ottobre 2010. In palio 4 posti di lavoro al mese, per un anno: 48 in tutto.Comecassiere, commesso, magazziniere, addetto al banco gastronomia, o anche negli uffici interni del Cs&D, questo si valuterà poi, a seconda delle esigenze e delle opportunità. Il regolamento è semplice: si entra in uno dei supermercati di cui sopra, si fa una spesa per un minimo di 30 euro, si ha in cambio una cartolina da compilare e imbucare in un’apposita urna (con 60 euro di spesa cartoline e possibilità raddoppiano, con 90 triplicano, e così via), che ogni fine mese verrà aperta alla presenza di un notaio per estrarne i quattro vincitori. A loro (o a chi loro segnaleranno, unico vincolo è l’età, 32 anni al massimo) verrà stipulato un «contratto di inserimento », settore commercio, a tempo determinato per 12mesi.Unprimo passo verso il mitico posto fisso.
ALL’AVANGUARDIA
A dirla tutta, il primo esperimento di lavoro in palio è da attribuire, pur in forma più ridotta, alla catena di supermercati Tigros che, tra le province di Varese, Verbania e Novara, ha appena estratto a sorte con lo stesso meccanismo 10 nuovi occupati. Prima ancora, non risultano precedenti nè in Europa nè nel mondo. L’Italia è all’avanguardia in fatto di destini affidati alla sorte.Ma il direttore generale di Cs&D nonchè vicedirettore di Sigma Antonello Basciu rivendica la paternità dell’idea: «In realtà, è venuta due anni fa a una mia amica, anche se siamo riusciti a realizzarla solo ora». Il suo è uno sguardo del tutto disincantato al tema: «Non c’è nulla di strano, è una vincita come un’altra. Non costa nulla, ed è utile. Anzi, meglio di un’altra: la gente preferisce vincere un posto di lavoro piuttosto che un’auto. Con la situazione che c’è, poi, tutti hanno un parente o un amico che ha bisogno: la gente partecipa per un figlio,una nuora,un conoscente. È tutto regolare, tutto a norma di legge, e diamo una mano alla situazione occupazionale sarda». Il Cs&D, che occupa 2.570 persone nei vari punti vendita, e che «di nuovi occupati ha sempre bisogno», farà anche di più: darà un contributo di 8mila e 40 euro all’anno per ogni assunzione al socio (per esempio Despar o Sigma) in questione, e altri 8mila nel caso il contratto, scaduto il primo anno, diventi a tempo indeterminato.
IL VALORE DEL LAVORO
Quello che per Cs&D, come anche per Tigros, è «un’opportunità», per i sindacati, già alle prese con licenziamenti e ricorsi alla cassa integrazione da record, è un nuovo problema da affrontare. «Ben venga ci siano imprese in grado di assumere personale - dice Maria Grazia Gabrielli, responsabile del Terziario nella segreteria nazionale Cgil - Il punto è: perchè non assumere con i metodi tradizionali? ». Curricula, colloqui, formazione, anche relazioni con i sindacati (che non ci sono state) per conoscere le aree di maggior crisi e individuare le soluzioni migliori. «Tanto più in una fase così difficile, anche nel commercio, questo legare il posto di lavoro alla fortuna stride col contesto, col valore del lavoro e col fatto che stiamo parlando di un diritto costituzionalmente sancito - chiude Gabrielli - È un approccio troppo leggero, che non ci sembra opportuno, e che rischia di svilire un problema serio e reale, com’è quello dell’occupazione oggi in Italia».
[ da L'unità ]
Nell'assoluta mancanza di idee e di lavoro,di delocalizzazioni,di tempo determinato,di lavoro a progetto del lavoratore a perdere però,si profila questa idea-provocazione dalla Sardegna a qualche supermercato,dove con una spesa o un biglietto puoi ossigenarti un annetto per tirare a campare.
L'idea creativa del solito paese abituato all'arte d'arrangiarsi,sarà sufficiente tutto ciò tenendo presente del binario parallelo mediatico,dove tutto fila liscio,con il successo e l'agiatezza ancora ben presenti,solo con qualche limitazione meno sfacciata rispetto a qualche annetto fa.
Chiaramente non basterà,e chi glielo comunica alle nuove generazioni dell'impoverimento ormai conclamato che lo attende!!!
@@ Dalida @@
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