martedì 3 novembre 2009
Il ku klux klan anche in Italia
Un ex consigliere Pdl e il link con i razzisti
di Giampiero Calapà
Il Ku Klux Klan sbarca in Italia, dalla rete ( http://un skkkk-europe.blog spot.com )
Rimbalza nel mondo reale la notizia della costituzione di una sorta di sezione italiana, chiamata “reame”, dell'organizzazione xenofoba e razzista americana. Il sito (che lancia un appello “a chiunque in Italia voglia difendere la stirpe bianca” e incita contro neri e omosessuali) è la sezione europa del Ku Klux Klan Usa e chiaramente rimanda con un link al blog di Roberto Nicolick, ex consigliere comunale e provinciale di Savona, per la Lega prima e per Forza Italia poi. Nicolick è stato ricandidato dal Pdl anche alle ultime elezioni provinciali, vinte dal centrodestra, ma questa volta il verdetto delle urne è stato impietoso.
Nicolick, giornalista pubblicista, collabora con la redazione genovese del Giornale. Prima dice di non essere a conoscenza dell'esistenza del sito e del collegamento al suo blog, cercando di prendere le distanze da una situazione imbarazzante, ma siccome il favore è ricambiato e sul blog c'è un link che riporta al sito del Ku Klux Klan, è poi costretto ad ammettere: “È probabile che io abbia messo quel link sul mio sito per rendere loro grazie di avermi citato, ma io rifuggo una posizione così massimalista della politica”.
Poco prima, però, ha negato: “Non ero a conoscenza di comparire in questo sito del Ku Klux Klan, che ritengo un po' ridicolo”. Fino ad avventurarsi in una possibile scusa per trovare una giustificazione: “Mi avranno citato in riferimento alle minacce che ho ricevuto un anno fa da sedicenti brigate rosse. Le minacce seguirono alla pubblicazione di un mio libro su un eccidio avvenuto nel Savonese per mano dei partigiani comunisti, che io dimostro non essere tutti buoni”. Il libro si può comprare chiamando a un numero di cellulare dello stesso Nicolick, che compare sul suo blog: “Ne mandai una copia a Giampaolo Pansa, non dimenticherò mai la sua telefonata, mi chiamò per darmi il suo giudizio dopo averlo letto: non è malaccio disse”. Un anno fa nelle due buste “firmate Brigate Rosse che trovai nella cassetta delle lettere c'erano varie minacce e la famosa foto di Aldo Moro, con appiccicata la mia faccia sopra quella del presidente della Dc e al posto del quotidiano il mio libro”, racconta Nicolick. Il presidente della provincia di Savona, Angelo Vaccarezza, difende Nicolick a spada tratta: “Roberto è un uomo convinto delle proprie posizioni, ma da lì ad aderire a un'organizzazione dichiaratamente razzista... Ne sarei profondamente stupito, conoscendolo mi pare davvero strano possa assumere posizioni del genere”. Intanto il sito è stato segnalato alla procura di Roma dall'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, che opera all'interno del ministero per le pari opportunità: “Bisogna evitare la diffusione di messaggi così negativi e incivili, che non possono avere cittadinanza in un Paese democratico come il nostro”, ha detto il ministro Mara Carfagna.
Tocca farsene una ragione,in rete circola di tutto,è il bello e il brutto della democrazia web,ma a parte questa considerazione,è necessario denunciare e prendere le distanze da una realtà mostruosa come questa.
Nicolick,che vi sia lo zampino del politico ora normale cittadino,i dubbi rimangono,lo scrittore lodato discretamente da Giampaolo Pansa,non gli fa onore a quest'ultimo dare credito a costui,considerato il poco nitido presente e passato di dubbio gusto,ad essere magnanimi,ma ormai lo sanno tutti,al giornalista ex comunista,ora scrittore di Libero,fanno gola tutti i possibili e reali crimini della sinistra del paese,durante e dopo la seconda guerra mondiale,ma pare si sia dimenticato,o meglio azzerato il ventennio che hanno dovuto subire i nostri avi.
Al di là delle personali responsabilità su questa nuova mostruosità,possiamo prendere atto ulteriormente,che la mamma degli idioti è sempre in cinta,e li sforna sempre peggio!!
&& S.I. &&
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