giovedì 22 ottobre 2009

Il legno gassificato in Austria e la casa attiva danese



Entrambi i servizi sono stati trasmessi dalla emittente satellitare Euronews




CLICK PER VEDERE IL LEGNO GASSIFICATO IN AUSTRIA

[Il testo integrale del filmato]

Il legno abbonda in Europa. E solo in minima parte il legname delle foreste è adatto per progetti di costruzione. Usare legno per produrre energia non è una novità. Ma in Austria il concetto è stato portato all’estremo: far produrre al legno tutta l’energia che contiene, fino all’ultimo watt. Spremere il legno di scarto, senza semplicemente bruciarlo, producendo biogas, acqua calda, energia elettrica e combustibile liquido.

Christian Keglovits, project manager: “Quello che facciamo qui è produrre calore, elettricità e combistibile liquido, a partire dal legno.” Bruciare semplicemente il legno non è efficiente in termini energetici, è meglio gassificare il legno con una speciale tecnologia per creare altre forme di energia e sfruttare al meglio le risorse”.

Questo impianto pionieristico è in grado di produrre tutta l’energia necessaria per la cittadina di Gussing, 27 mila abitanti in Austria orientale.

“Il legno è il nostro oro, dice Christian, più della metà del territorio regionale è coperto in foreste”.

I pellets di legno vengono immessi in una caldaia a 850 gradi centigradi.

In un labirinto di tubature il legno produce gas, che viene utilizzato per far girare una turbina.

Il calore residuo riscalda l’acqua che circola nei caloriferi dell’intero borgo.

Ma non è tutto. I depositi della combustione producono una resina che viene raffinata in combustibile liquido. Potrà servire da carburante per mezzi di trasporto o macchinari industriali.

Angela potetz, University of Technology Vienna “Vediamo qui il cuore della macchina chiamata reattore di Fisher Tropsch, che produce cera, diesel e petrolio. Questa tecnologia è nota da molto tempo, la sola novità è che produciamo energia a partire da fonti rinnovabili, come le biomasse”.

L’energia elettrica prodotta basta a tutte le abitazioni della cittadina e a metà delle imprese.

Dice Christian: “Siamo convinti che questo sia il futuro perchè dalla risorsa legno si può ottenere calore, elettricità, biogas e combustibile liquido, e tutto cio a partire da una pianta”.

L’energia cosi prodotta ha un bilancio di produzione di CO 2 neutro, perchè è pari all’anidride carbonica che il materiale rilascia nel naturale processo di decomposizione.



CLICK PER VEDERE LA CASA ATTIVA DANESE

[Il testo integrale del filmato]

Avanti tutta verso le emissioni zero con la prima casa attiva. Il prototipo è in fase di test nel quartiere di Lystrup non lontano dalla seconda città di Danimarca, Aarhus. Cinquanta metri quadrati di pannelli solari insieme al solare termico e a una pompa di calore producono piu’ energia di quella che si consuma all’interno. Parla una delle persone che l’ha concepita, Rikke Lildholdt: “In 8 mesi l’anno la casa produce piu’ energia di quella che adopera e negli ultimi 4 mesi questa energia, che era stata ceduta alla rete, viene richiesta indietro cosi’ la rete funziona da banca d’energia”

La casa ha una produzione di oltre 60 kw ora a metro quadro per anno e la famiglia che l’abita per il test dovrebbe consumarne piu’ o meno 53. Si puo’ controllare la produzione e il consumo di energia ogni giorno, settimanalmente o mensilmente.

Parla l’inquilino della casa: “Oggi abbiamo consumato 5.16 kw ora ma ne abbiamo prodotti 17.3 oltre a 7 kwh di solare termico”.

Un computer controlla automaticamente l’apertura e la chiusura di finestre e tende per regolare la temperatura interna. Ventilazione e riscaldamento sono controllati in 11 diverse zone. Le differenze con una casa passiva stanno prevalentemente nelle dotazioni di comfort: “ Quello che cerchiamo di fare in una casa attiva è portare l’esterno nella casa e l’interno fuori, cosi’ ci sono molte piu’ finestre, molta piu’ luce solare, la luce del giorno in una casa attiva viene da tutte le parti, anche dal nord. In una casa passiva il sole entra solo da sud” spiega la progetista.

Sensori e computer si regolano automaticamente per far sì che la casa non sia troppo calda d’estate o troppo fredda d’inverno riducendo il consumo di energia al minimo e correggendo anche le inefficienti abitudini degli abitanti che la prima notte hanno capito come funziona: “Per la sicurezza dei nostri bambini, la prima notte qui, abbiamo lasciato una luce accesa in corridoio. Siamo andati a letto convinti che tutto fosse ok, ma dopo dieci minuti la luce si è spenta. Potevamo solo sorridere di quello che era successo: ovviamente si era spenta, tutto è automatico e la casa ci ha avvisato che il nostro comportamento non era ottimale nell’utilizzo di energia”.

Sette altre case attive verranno erette in tutt’Europa. Obiettivo vedere se è possibile abbassare ancora i costi nella speranza che questi non restino dei prototipi ma delle durature realtà.


[ da Euronews Tv ]

Quante possibilità offre la ricerca e gli investimenti della ricerca scientifica sulle case del futuro,le quali saranno distantissime dalla concezione delle attuali.è sufficiente avere la volontà e destinare gli investimenti su queste tecnologie,sono costi che assicureranno la ricchezza dei paesi che saranno capaci d'esserne interpreti.
Anche il primo servizio fa pensare quante famiglie austriache,un intero paese,abbia la corrente elettrica mediante la gassificazione del legno,il tutto nel rispetto ambientale per creare energia e nel rimboschimento delle foreste.

@@ Dalida @@

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