giovedì 27 agosto 2009

Boomerang,la sindrome dei bamboccioni affiora anche in U.K.




In Inghilterra la chiamano Boomerang-generation, figli adulti che ritornano tra le mura domestiche, confortati dall’abbraccio materno. È il fenomeno del momento, celebrato anche da una recente ricerca inglese secondo cui quasi un genitore su tre assiste a questo ritorno. Ma non è solo colpa della crisi economica. Chi non ricorda il termine bamboccioni, coniato dall’ex ministro delle Finanze italiane Tommaso Padoa Schioppa? In questo caso si tratta, per l’appunto, di bamboccioni di ritorno, che percorrono all’indietro la strada che li aveva portati lontani da casa.
IL SONDAGGIO - L’inglese Saga Home Insurance, società specializzata in servizi finanziari per over 50, ha ascoltato le opinioni di 11809 cittadini britannici, rilevando che il 31 per cento dei genitori che avevano visto i propri figli abbandonare il nido hanno ben presto assistito a un precipitoso ritorno degli amati pargoli. Di questi il 10 per cento ha affermato di avere ridato luce alle vecchie camerette per sostenere economicamente i propri figli durante questi tempi duri. Il 17 per cento di coloro che sono ritornati a vivere con mamma e papà lo ha fatto a seguito di un divorzio o di una separazione. Un ampio 27 per cento dei genitori ha dichiarato di richiedere ai propri eredi di sostenere le spese di vitto e alloggio, ma un analogo 28 per cento non chiede una sterlina alla propria prole. Lo studio ha inoltre svelato che il 15 per cento dei baby-boomerang non ha la possibilità o la volontà di concorrere in alcun modo alle spese domestiche. Infine, a fronte del fatto che il 17 per cento dei genitori intervistati ha dichiarato di aver assistito al ritorno dei figli dopo più di un anno dalla data dell’ uscita di casa, un 78 per cento si è professato felice di questa ritrovata unità familiare.

CONCLUSIONI – Certo è rassicurante sapere di poter contare sull’appoggio economico ed emozionale dei propri genitori, specie quando le cose non vanno per il giusto verso nella vita. E poi esistono i costi reali, spesso proibitivi, del mettere su casa. Ci sono anche dati che provengono da altri studi che sottolineano come, per esempio, vi sia un 15 per cento di giovani adulti che continua a resistere nel vivere soli, ma poi trascorre le vacanze con la propria famiglia d’origine, che almeno nel periodo estivo si fa carico delle spese dei figli (senza contare quelli che vanno a mangiare dalla mamma e le portano il bucato da lavare). In tutti i casi si parla di un’adolescenza allungata a dismisura e protratta in quella che dovrebbe essere la vita adulta. Insomma, la solita vecchia sindrome di Peter Pan, condita dal desiderio di vivere senza che il tempo passi e che le responsabilità aumentino. A prescindere dall’attuale crisi.

[ da Corsera ]

Boomerang in Uk,bamboccioni per scelta o forzati anche in Italia,non mi stuferò mai nel ripetere che le aspettative delle nuove generazioni,sono ben al di sotto delle speranze maturate in questi anni.
Bombardati fin da piccoli al consumismo,al successo,all'ambizione,tutte "qualità" che avrebbero dovuto creare una vita agiata,con belle donne o uomini a fianco,una macchina di categoria,e una casa molto bella stile mulino bianco.

Tutto ciò si scontra con la realtà vissuta diffusamente dalla maggior parte dei giovani,dove i lavori precari,i mille euro al mese per i più fortunati,da spalmare a spizzichi e bocconi,considerati i contratti a termine,sono un brutto incubo però reale,e la casa per chi ci prova,diventa un monolocale arredato a più di 200 euro al mese,dopo alcune settimane il senso di soffoco e il portafoglio vuoto,sono le cause della repentina moviola verso papi e mami.

La sindrome degli eterni Peter Pan è perlopiù quella descritta tra queste righe,una certa indolenza,frutto d'un certo benessere evaporato con il sopraggiungere del terzo millennio,il vecchio detto,viziati ma non per caso purtroppo è da considerare la ciliegina sulla torta,ma di plastica però...

&& S.I. &&

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