giovedì 6 agosto 2009

6 agosto 1945,Hiroshima e Nagasaki,la memoria continua








Il Giappone commemora le vittime del bombardamento atomico
TOKYO
Nel 64esimo anniversario del lancio della bomba atomica su Hiroshima il premier giapponese Shinzo Abe si è espresso per l’abolizione delle armi nucleari. Oggi la città rende omaggio alle 140.000 vittime dell’ordigno.

Sopravvissuti, abitanti e visitatori hanno osservato un minuto di silenzio alle 8.05 ora locale (le 1.15 in Italia) quando il bombardiere B-29 Enola Gay sganciò il suo carico di morte su Hiroshima, il 6 agosto 1945. Tre giorni dopo un altro aereo americano lanciò una bomba al plutonio sulla città di Nagasaki uccidendo circa 80.000 persone. Sono previste cerimonie di commemorazione anche giovedì.

«Dopo la fine della Seconda Guerra mondiale, per 62 anni il Giappone ha seguito un cammino di pace» ha dichiarato il primo ministro Abe nel discorso ufficiale pronunciato al Parco della Pace di Hiroshima, vicino al punto di impatto dell’ordigno nucleare. «Prenderemo un’iniziativa nella comunità internazionale e ci dedicheremo senza riserve all’abolizione delle armi nucleari e alla realizzazione della pace»- ha detto Abe.

Il primo ministro, reduce da una sconfitta elettorale, ha ribadito che il Giappone resterà fermo sui principi di non possedere, sviluppare o autorizzare le armi nucleari sul suolo giapponese. Dichiarazioni che seguono le polemiche sollevate dalle affermazioni del ministro della Difesa il mese scorso, secondo cui i bombardamenti atomici americani potevano essere giustificati.

Il ministro della Difesa Fumio Kyuma era stato costretto a dimettersi e il premier Abe ha presentato le sue scuse in proposito ieri, promettendo al tempo stesso un maggior sostegno medico ai sopravvissuti e un piano contro malattie dovute alle radiazioni.

Dopo le due bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, il Giappone si arrese il 15 agosto 1945, mettendo così fine alla Seconda Guerra mondiale.
Da la stampaweb
Nonostante il conflitto, la seconda guerra mondiale, ci volle un bel coraggio a sganciare le bombe atomiche nelle citta' giapponesi, se e' pur vero che fu piegata la ferrea ostinatezza dell'esercito giapponese, l'imperatore con quel criminale disastro sulle teste della innocente popolazione, decreto' la resa.
Se quelle bombe furono una vendetta per il vile attacco a pearl harbor da parte dell'aviazione nipponica, fu davvero una reazione di enorme sproporzione.
Un altro motivo per gli americani di non essere cosi' fieri e patrioti, almeno con questo avvenimento storico,personalmente non lo sarei per nulla.


Ricordare l'immane tragedia che si è verificata 64 anni fa è obbligatorio,una delle più criminali catastrofi compiute dall'uomo verso la popolazione civile,al contrario d'una dimenticanza diffusa da parte dei media.
Le bombe atomiche sganciate dagli americani a
Hiroshima e Nagasaki, le migliaia di vittime che ha creato subito e nel corso degli anni,saranno sempre ricordate su questo spazio.

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