domenica 5 aprile 2009

Quando Indro Montanelli feriva con la penna,a cura di Massimo Gramellini




Si avvicina il centenario della nascita di Indro Montanelli e, ogni volta che sfoglio gli articoli del mio monumento preferito, mi sorprendo della quantità di giudizi sarcastici su intellettuali e politici del suo tempo. Stilettate da querela su Moravia, su Aniasi sindaco di Milano e sul democristiano Piccoli, trattato come una macchietta. Per citare un personaggio ancora su piazza, in un «Controcorrente» Montanelli prende di mira Cicchitto, all’epoca giovane promessa del Psi, il quale a un collega di partito che gli rinfaccia un passaggio troppo disinvolto di «corrente» risponde: «Devo pur vivere anch’io». «Non ne vediamo il motivo», è la conclusione sepolcrale di Indro.

Ora, immaginate di ambientare le sue battute feroci (e talvolta, lo riconosco, un po’ misogine) nel sistema moderno dei media. Verrebbero immediatamente riprese dalle agenzie di stampa, che le rilancerebbero a cascata, insieme con le repliche della persona o della categoria offesa. Il pacchetto sarebbe commentato su Internet e amplificato dai talk show radiofonici e televisivi, per poi essere riproposto in veste di «caso» dai quotidiani del giorno dopo, con un invito generale ad «abbassare i toni». In quegli anni, invece, tutto si esauriva in uno scambio violento di «corsivi» sui giornali: celebri, anche per il nitore dello stile, quelli fra il borghese Montanelli e il comunista Fortebraccio. La cattiveria era la stessa, però l’impatto più circoscritto, per cui si aveva la sensazione di abitare un’Italia meno rissosa. Ma si tratta di un abbaglio. Oggi non sono saliti i toni. Si è solo abbassata la scrittura.

[ da La stampa ]

La riflessione di Massimo è la prova certificata della distorsione mediatica che stiamo vivendo,meglio chiamato,conflitto d'interessi,non è concepibile che un solo personaggio abbia il controllo della politica,delle sue reti e controlli buona parte dell'informazione Rai,chiaramente qualsiasi voce fuori dal coro,stile Montanelli,viene considerata un'offesa e i soldatini devono difendere il capo popolo e i sotto tenenti.

Alcune riflessioni e frasi storiche di Indro Montanelli



In questo filmato l'intervista con Enzo Biagi



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2 commenti:

Juanne Pili ha detto...

Bella l'osservazione di Biagi:

"una dittatura molle, senza quadrate legioni, ma dai quadrati bilanci"

L'hai sentito ieri lo psiconano? a detta sua "non vuole ... però sarebbe tentato, di prendere provvedimenti contro i giornalisti che parlano delle sue gaffes all'estero" °_°

Ivo Serenthà ha detto...

Come ho commentato nel post precedente,successivamente alle sue ventilate minacce,non sono un problema,il suo elettorato è alquanto programmato,una certa percentuale già ignora determinati giornali e tv,l'altra non meno diffusa,si sta dedicando all'oblio dell'informazione,tramite il nulla televisivo,chiamato gentilmente tresh.

Nulla di nuovo all'orizzonte,tranne un'altra brutta figura e buona parte del pianeta intento a deridere tutti quanti purtroppo.

Saluti a te Sytry

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