sabato 11 aprile 2009

Dall'Estonia la virtuosa idea della banca della felicità



Alcune visioni panoramiche dell'Estonia

I membri di un nuovo social network estone si offrono di fare qualcosa per gli altri senza nessun compenso o scambio

MILANO - Nel paese più infelice d' Europa, apre la Banca della Felicità. L'Estonia era in fondo ad una classifica di 30 Paesi europei in un sondaggio sulla felicità del 2007 (sulla base di indicatori come paura della criminalità, aspettative di vita, impatto ambientale). Nell'ultimo anno, con la recessione, le cose non sono migliorate: il tasso di disoccupazione, ad esempio, è passato dal 4% al 7%. Ma un gruppo di estoni sta lavorando alla soluzione: puntare meno sul denaro e più sulla generosità per unire i 1,3 milioni di abitanti del piccolo Stato baltico. Aprirà a maggio in Estonia la Banca della Felicità (www.onnepank.ee). Per diventare clienti, bisogna registrarsi online, indicando che cosa puoi fare per gli altri (esempi: la spesa, portare a passeggio il cane) e che cosa vorresti che gli altri facessero per te (accorciarti i pantaloni, ripulirti la casa...).

UN SOCIAL NETWORK SOLIDALE - Si tratta in realtà di un portale Internet, una sorta di social network per l'altruismo. La prima transazione ufficiale, un taglio di capelli, è già avvenuta in un appartamento di Tallin, il mese scorso. Nele, una giovane artigiana armata di forbici, li ha accorciati a Peeter, un manager informatico di mezza età, scrive il Times di Londra. La transazione è avvenuta senza scambio di denaro. E Nele non pretenderà da Peeter nulla in cambio. L'idea è che non sia necessariamente Peeter a ricambiare la cortesia. Potrebbe essere una terza persona a fare qualcosa per lei. Insomma, la banca vuole promuovere l'altruismo puro. Per registrare la transazione Nele ha comunque ricevuto una banconota simbolica (stampabile dal sito della banca) con la scritta Tanutaht («grazie»), oltre alla data e alla natura dell' opera buona da lei compiuta. «La chiamiamo banca perché proponiamo un nuovo sistema di valori», ha detto Tiina Urm, 26 anni, una degli ideatori-manager, al Times. «Al momento, ciò che ci lega agli altri è il denaro. Ma non è così che ci siamo evoluti come società». L'Estonia dichiarò l'indipendenza dall'Unione Sovietica nel 1991. Secondo Urm, però il capitalismo e l'individualismo post-comunisti hanno portato ad alcuni estremi. Nelle altre due repubbliche baltiche, Lituania e Lettonia, nota Urm, l'ascesa economica si è ora trasformata in spettacolare declino.

IDEE ANTI-RECESSIONE - Il governatore della Banca Centrale lettone ha dichiarato che l'economia del Paese è «clinicamente morta». A gennaio, le proteste di migliaia di cittadini in Lituania sono state definite una prova dell'«infelicità sociale». «Specialmente adesso che il mondo intero affronta la recessione, dobbiamo pensare anche dal basso a come combatterla e a come migliorare la vita», ha detto all'agenzia France Press il 42enne imprenditore informatico Rainer Nolvak, un altro ideatore della Banca della Felicità. Lo scorso maggio Nolvak e Urm hanno lanciato una giornata per l'ambiente. Nolvak ha arruolato l'amico Ahti Heinla, uno dei fondatori di Skype, che ha fornito ai partecipanti (ben 50mila, il 5% della popolazione) un software per cellulari e cellulari con GPS per mappare e fotografare migliaia di «depositi» illegali di immondizia nei 45 mila chilometri quadrati dello Stato. Hanno raccolto 10mila tonnellate di spazzatura, facendo in un giorno un lavoro che avrebbe richiesto 3 anni (e milioni di dollari). «Il successo dell'iniziativa ha dimostrato che la gente è pronta a impegnarsi per il Paese», sostiene Nolvak. E lavorare per un fine comune crea un legame tra le persone. Per lui la ricetta della felicità è questa. «Non la trovi accumulando cose» dice -per esperienza personale, essendo diventato milionario quand'era trentenne- ma nel senso di appartenenza ad una vera comunità. I Facebook di questo mondo non sono la soluzione. Non sono reali. Ti aiutano se devi organizzare una festa, ma non se stai morendo».

[ da Corsera ]

Da quelle parti hanno fatto il doppio salto mortale,dal comunismo al post comunismo,alla deriva del neo liberismo,e quest'ultimo lo stiamo provando tutti quanti.
Probabilmente l'idea potrebbe avere successo,un paese relativamente piccolo con un'identità molto simile tra la popolazione,non è il classico paese molto lungo o molto largo che non permetterebbe tutto ciò.
Dipenderà se la voglia di solidarietà continuerà oltre i tempi di vacche magre,da poverelli è più facile diventare solidali,il cambiamento repentino sono le singole ricchezze raggiunte,a quel punto difficilmente resiste l'idea della banca della felicità,ma tutto è possibile occorrono decenni o giù di lì, per mutare i piccoli egoismi individuali.

Auguri all'Estonia e una banca della felicità da poter organizzare in altre realtà

&& S.I. &&

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