domenica 21 settembre 2008

"Mi vendo per fare carriera",«Se ci si vende a fin di bene non c’è nulla di male.»

Il 18% delle studentesse italiane accetterebbe di vendere il proprio corpo per affermarsi sul lavoro.




Se fossi nata ricca non lo farei. E comunque se devo selezionare a chi concedermi per fare carriera è molto meglio un anchorman come Bruno Vespa o Antonio Ricci che un top manager come Matteo Arpe o Matteo Marzotto. Il 18 per cento delle studentesse italiane accetterebbe di vendere il proprio corpo per un avanzamento di carriera: in tal caso preferirebbero uomini col «potere televisivo» (18%) a personaggi influenti del mondo della finanza (15%). Finiscono al terzo posto i professori (13%). Seguono calciatori (12%); stilisti (9%); aristocratici (6%). Precipita l’appeal degli sceicchi (4%) mentre sale quello dei ricconi russi che raggiungono un 10%. Delle 540 studentesse studiate dalla associazione «Donne e Qualità della Vita» sul tema, il 20 per cento si dichiara indisponibile a qualsiasi compromesso.

Il restante 62 per cento ostenta un diplomatico «non so». Ma se proprio la contrattazione dovesse virtualmente aprirsi (e qui accettano di rispondere anche le irriducibili), ecco allora che per il sogno televisivo una relazione di interesse con un personaggio televisivo come Bruno Vespa verrebbe preso in considerazione dal 54% del campione. Il miraggio della ricchezza e della vita sfarzosa fa sì che un manager come Matteo Arpe conquisti una ragazza su tre. I numerosi casi di abusi sessuali di professori su studentesse nelle città italiane ha messo in luce una questione spinosa. Che però viene confermata dai dati: concedersi a un docente della propria università non verrebbe giudicato disdicevole da una studentessa su quattro.

Solo 33 ragazze su cento condannano la ex concorrente del GF che ha deciso di vendere la propria verginità via internet. Per un 15% di disincantate «anche la propria integrità è un business». Motivo? Per il 22% «non lo farà mai era una strategia pubblicitaria ed è riuscita». Un 12% osserva «oggi sono gli uomini stessi a non apprezzare più il dono della verginità quindi…..» Sotto accusa anche la famiglia. Per una ragazza su sei «spesso sono i genitori ad alimentare basse aspirazioni.» Analizzando quel 18% delle ragazze che si sono dichiarate da subito pronte a vendersi vengono fuori motivazioni inquietanti. Un 10% dice che la «cripto prostituzione ormai è promossa dai mass media». Il 24% se la prende addirittura col destino e la propria famiglia: «se fossi nata in una famiglia di ricchi non ne avrei avuto bisogno».

Un corposo 8% indica in Elisabetta Gregoraci un modello di successo. «Accusata di cose ingiuste ha invece dimostrato la propria abilità e il proprio sangue freddo». E un 21% giustifica certi cedimenti con i costi della vita di studentessa di oggi. «Se ci si vende a fin di bene non c’è nulla di male.»

[ tratto da La Stampa web ]


Chissà cosa pensano delle nipoti,queste nonnine!!!




Tutto calcolato,con la precarietà selvaggia,rendendo un posto di lavoro una chimera,la spregiudicatezza e la mancanza di principi morali sono comportamenti attualissimi.

Ricordo più una frase dell'attuale presidente del consiglio anni fa,ne ha dette più di bertoldo in Francia,una più,una meno.

Di cercare rivolgendosi all'interlocutrice precaria,essendo carina,un fidanzato ricco e ancora più lontano nel tempo,che in Italia abbiamo le segretarie più belle del mondo,ogni interpretazione ve la lascio al vostro giudizio...

La precaria,cercasi fidanzato ricco



Così le vuole Berlusconi



Meglio ancora così




[ post inserito da Kenzo ]

1 commento:

Anonimo ha detto...

Stiamo messi bene direi!
Un saluto a tutti (ivo compreso), Giorgio.