mercoledì 1 febbraio 2017

Ricchi premi e cotillons per spodestare Gentiloni da Palazzo Chigi













Trova il modo di cacciare Gentiloni: ricchi premi da un blogger di Rignano

di Alessandro Robecchi

Un blogger di Rignano sull’Arno ha recentemente lanciato un Concorso Nazionale di Idee per un grande progetto a medio termine (giugno). Titolo del concorso: “Pensieri, visioni e idee per cacciare Gentiloni e tornare a Palazzo Chigi”. Aperto a tutti, il concorso ha stimolato la fantasia degli italiani e sono giunte migliaia di relazioni, alcune dettagliate, altre anonime, una testa di cavallo, un gatto morto e numerosi studi statistici. Il lavoro di selezione è stato lungo e faticoso: si sono scartate prima di tutto le prove fotografiche poco credibili. Gentiloni in lamé azzurro che entra in un locale di lap dance di Alba Adriatica era chiaramente un maldestro fotomontaggio, mentre sulla foto taroccata di Gentiloni che spara a un cucciolo di foca il segretario ha esitato un attimo, scartandola a malincuore.
Ma ecco le proposte vincenti per le tre sezioni del concorso “Cacciare Gentiloni”.

Le termiti – Animale voracissimo e maledetto, la termite può mangiarsi un palazzo in pochi giorni, specie se c’è molto legno dentro. Per esempio Palazzo Chigi. Basterebbe introdurre poche centinaia di animaletti (Maria Elena può portarne dentro una decina al giorno nella borsetta). Seguirebbe l’evacuazione di Gentiloni e l’arrivo (da Rignano) di una squadra specializzata in disinfestazione e ripristino. Grande allarme popolare e richiesta elezioni subito. Il progetto sarebbe economico e veloce. Vantaggi: Gentiloni uscirebbe di corsa. Difficoltà: cambiare la serratura in pochi minuti. Imprevisti: l’opinione pubblica, vedendo le termiti che si mangiano Palazzo Chigi potrebbe simpatizzare con gli odiosi animaletti. La proposta è stata presentata da Alberto U., di Portogruaro, che vince 80 euro.

Il testamento – L’idea è vecchia e venne per primo a Ottaviano nel 32 avanti Cristo. Fece leggere in Senato il testamento di Marco Antonio mentre quello era vivo e vegeto, documento che fece incazzare un po’ tutti e portò alla guerra con Cleopatra e Marco Antonio. Un gioco da ragazzi. Un testamento di Gentiloni abilmente realizzato in una tipografia di Rignano, potrebbe smuovere le acque e portare al voto entro giovedì pomeriggio. Qualcosa tipo “Lascio l’Eni alla mia vecchia maestra”, oppure “per quanto riguarda il gettito Irpef del 2017, lo lascio tutto a mio cugino Pino”. Vantaggi: con 25 euro di tipografia e due timbri falsi è tutto sistemato. Difficoltà: scrivere un buon falso senza espressioni toscane o frasette cretine sul futuro. Imprevisti: l’opinione pubblica potrebbe valutare che l’Eni in mano alla vecchia maestra…, perché no? La proposta è stata presentata dal professore di storia Federico S., di Caserta, che vince un bonus di 500 euro spendibile al Trony di Rignano.

Manovra correttiva – Il primo premio va alla proposta più praticabile e di fatto già in corso, si tratta solo di indirizzare gli eventi. Gentiloni deve trovare da qualche parte 3,4 miliardi per sistemare i casini di Renzi. Così Renzi può ritirarsi in campagna a fare il blogger indignato, mentre Gentiloni fa la figura di quello che aumenta le tasse. Allora Renzi dice che quando c’era lui i treni arrivavano in orario e chiede di votare subito, al massimo sabato mattina, perché non si può continuare in questa situazione, bisogna dare una scossa all’economia e parlare un po’ del futuro, che sarebbe lui. Vantaggi: apre Eataly a Belluno. Difficoltà: a parte Orfini, Maria Teresa Meli e l’Unità, non ci cascherebbe nessuno. Imprevisti: il piano necessita una massiccia azione di ipnosi su quaranta milioni di elettori, che sarebbe costosa. In più, già ipnotizzati una volta per la durata di tre anni, i pazienti potrebbero risultare refrattari. Il piano è stato comunque premiato come l’unico attuabile e ha la percentuale di riuscita dello 0, 00000045 per cento. Secondo gli esperti è più facile vincere all’Enalotto in una ricevitoria di Rignano.

DAL BLOG ALESSANDROROBECCHI.IT

Eh si,è finito il tempo dell’anfant prodige,in cui bastava l’hastag #enricostaisereno,per essere appoggiato dal sistema economico-finanziario e balzare a Palazzo Chigi nel giro di poche settimane,oltre a riuscire a sfanculare Gentiloni,toccherà incassare anche i voti.

Quando si andrà a votare non lo so,fantasie creative o meno c’è una certezza,dovrà tenersi buono lo zio caimano,saranno anni di larghe intese e solito pantano sociale.

I.S.

iserentha@yahoo.it

1 commento:

giovanotta ha detto...

sempre grande Robecchi :)
buona domenica