giovedì 4 agosto 2016

Una estate politica sugli abissi marini ma non solo

















Che noia questa estate del sommergibile. Per fortuna c’è la destra

di Alessandro Robecchi

Ora che Matteo Renzi ha inaugurato la “strategia del sommergibile”, cioè rendersi invisibile perché se si avvicina troppo al referendum convince gli italiani a votare No, tipo un Re Mida all’incontrario, l’estate italiana perde uno dei suoi tormentoni preferiti, il finto nuovo all’assalto del vero vecchio. Insomma, indietro i soldi, lo spettacolo è noioso, il film brutto e gli attori sembrano proprio cani. Per dirla semplice siamo in ritardo: nell’estate italiana del 2016 manca tutto: la canzoncina canticchiata urbi et orbi, il delitto dell’estate, persino il ritornello dei “gufi”, abbandonato perché evidentemente porta sfiga (sostituito da un più colto “apocalittici”, apperò!). In più, si sperava in un’estate fremente di dibattito sul Sì, sul No, sullo scontro fine-di-mondo del referendum, e invece tutto viene rimandato, perché pare che si voterà a novembre, permettendo al populista di Rignano sull’Arno di regalare qualcosa a quasi tutti con la legge di stabilità, tentando di comprarsi il voto al referendum coi soldi nostri. I testimoni di Matteo con i loro opuscoli sotto il braccio che dovevano citofonare agli italiani (“Guardi che tramonto! Chi l’ha creato secondo lei? Matteo!”) non si sono visti e forse non si vedranno, con grave danno per la commedia all’italiana. Certo, qualche tentativo di vivacizzare c’è, tipo la nomina dei direttori dei Tg, ma non sono cose che scaldano i cuori.

Così lo spettacolino estivo viene dalla destra: Parisi incaricato di crearne una più liberale (e dagli!) e moderna (uff!), il che contempla la speranza di liberarsi di Salvini Matteo, quello dalle molte cazzate e dai pochi voti. Ma siamo sempre lì, con il capo del Ku Klux Klan che mette i dischi in spiaggia a Milano Marittima siamo ancora all’avanspettacolo, e allo spettacolo vero non si arriva mai. E del resto si sa: per fare buon cinema serve la star, e le pellicole fatte solo coi caratteristi non convincono mai. Allora si prova con le vecchie glorie e i campioni del passato, che quando la gente li vede e li sente parlare dice: ah, ma toh!, ma questo è ancora vivo? Il dibattito è sempre lo stesso: fare qualcosa di nuovo dove però “Il leader è sempre Berlusconi”, che è come costruire una splendida fuoriserie superaccessoriata con le ruote di pietra come ne Gli Antenati. E vabbè. Per dare voce alle due anime – quella nuovista con Parisi e guida spirituale il vecchio Silvio e quella mesozoica con finanziatore il vecchio Silvio – si corre così a intervistare antichi campioni. Matteoli, per dire, uno che sta in Parlamento da quando c’erano le Signorie, o l’astuto Gasparri che ha un modo tutto suo di chiedere l’unità del centro-destra: “Ci servono anche quelli che fanno i rutti a tavola”. Ah, ecco, Alvaro Vitali gli fa una pippa. Tra quelli che spingono la corsa di Parisi, si legge con un certo sconcerto, ci sono talenti come Prestigiacomo Tajani e Micciché, che è un po’ come sperare di rilanciare la musica italiana con Mario Tessuto e Nico Fidenco. Tra chi frena, invece, ecco Romani e Toti, gente che starebbe in panchina anche durante scapoli-ammogliati.

Che noia, insomma: a sinistra (?) si posano i lanciafiamme e si applica il vecchio consiglio manzoniano del “troncare e sopire” nella speranza che un po’ di low profile faccia dimenticare l’arroganza; a destra (?) si discute su come restare berlusconiani facendo un degno funerale al povero Silvio. Niente guizzi, niente rivoluzioni, più che #italiariparte sembra #italiainletargo, dove tutto viene rimandato a dopo il referendum, che è rimandato anche lui a quando più sarà comodo a Matteo. La furiosa estate che ci avevano promesso non c’è, non si vede, il governo fermo e immobile sembra uno di quei governi balneari della prima Repubblica che Forlani, al confronto, sembrerebbe un indemoniato.

DA ALESSANDROROBECCHI.IT

Se è pur vero che le nomine dei Tg Rai non scaldano i cuori,sono tra coloro che paga il canone e non vede mai la Tv di Stato,e se è possibile me ne allontanerò ancora di più,poichè si è completata integralmente la occupazione renziana in tutte le reti,e con il biscione amico,aggiungendo il 99% della carta stampata alla politica di Renzi-Boschi-Verdini,il regime è servito con un bel fiocchetto che fa bella figura.

La destra gliela lascio agli affezionati,era pessima ai bei tempi delle cene eleganti,figuriamoci ora con le mummie o la riproposta degli zombie.

A ognuno il passatempo che preferisce,almeno ci si distrae dalla attuale pochezza politica.

P.s.

Io avrei accennato anche al fuoco di fila degli house organ del rignanese,sui continui sputtanamenti,veri o presunti che siano delle novelle Sindache di Roma e Torino,ma su cui chi è in fondo al mare da luglio conta moltissimo,quante cazzate e tutte le responsabilità di questo mondo gli stanno addebitando,dopo aver mangiato e digerito le gesta della casta in tutto il suo splendore...

I.S.

iserentha@yahoo.it

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