martedì 30 agosto 2016

Puntualizzazioni sul terremoto ad Amatrice e dintorni



Di angeli e bilanci, eroi e ponti

di Alessandro Gilioli

Non sono tra quelli convinti che nella vita le sofferenze "facciano bene". Neanche un po'. Però dalle sofferenze si può imparare. Almeno gli si dà un senso. A posteriori, non richiesto, ma meglio che niente.

Ecco, da quest'ultima catastrofe forse alcune cose possiamo imparare. Alcuni punti fermi. Di buon senso. E soprattutto da non dimenticare fra mezz'ora.

1. Basta con questi angeli. Anche a questo giro, abbiamo fatto vedere quanto siamo bravi dopo. Bravissimi a scavare tra le macerie per salvare vite umane, splendidi negli afflati di generosità, commoventi nell'inventarci amatriciane di solidarietà. È dal 1966 (alluvione di Firenze) che ci sono gli "angeli del fango". L'altro giorno ho letto pure degli "angeli con la coda", i cani addestrati. Tutto molto bello. Però ci saremo anche rotti le balle con questa straordinaria bravura dopo. Nell'emergenza, a catastrofe avvenuta e non prevenuta. Vorrei che fossimo un po' meno eccellenti dopo e un po' più decenti prima nel rispettare le regole di costruzione edilizia, nel non fare tutti un piano abusivo in più, nel non gabellare per adeguamenti sismici le ripittate alle pareti, nel non costruire villette dove le montagne franano, insomma nel fare le cose per bene. Mi rendo conto che questo ci toglierebbe una buona dose di retorica riempi-giornali, ma forse salverebbe qualche vita in più, qualche casa in più, qualche paese in più.

2. Il pareggio di bilancio è una cagata pazzesca. Da quando è premier, Renzi sta tentando disperatamente di "derogare" dai vincoli europei per qualsiasi cosa: allarme Isis, sbarco di migranti, effetti della Brexit, piano pensioni, adesso il terremoto, fra un mese chiederà flessibilità extra anche per il probabile arrivo dell'autunno. Fa benissimo, s'intende, anche se c'è una certa distanza tra i suoi proclami in Italia e le pernacchie che poi gli rifila la Merkel. Ma il punto non è se Renzi faccia bene o male a elemosinare i fuori busta, il punto è che sono proprio i vincoli in sé a fare danni, è l'ideologia idiota e dogmatica che ci sta dietro: e la prova è che perfino chi li ha votati, quei vincoli, ora ne comprende la follia e cerca di non farli valere. E che di follia si tratti è di evidenza solare: ad esempio, queste regole di bilancio ci consentirebbero di derogare sulle spese per la ricostruzione post terremoto, ma non per le spese finalizzate a mettere in sicurezza antisismica il territorio. Anche a parità di amount. In sostanza, i vincoli Ue ci incentivano a non mettere soldi nella prevenzione per evitare catastrofi e a metterli invece nella riparazione di catastrofi già avvenute. Follia pura, appunto. Le regole europee sono notoriamente cretine: in questo caso, con permesso, sono anche assassine.

3. Bye bye Grandi Opere. Mentre ad Amatrice le persone scavano tra le macerie, in Valsusa le macchine continuano a scavare nelle montagne: 8,6 miliardi (almeno) buttati per un'opera colossale, violenta, speculativa e - soprattutto - infinitamente meno utile delle mille piccole opere che servirebbero per mettere in sicurezza un po' del nostro territorio, delle nostre case, dei monumenti artistici che abbiamo in ogni paese. Ma il Tav è anche un simbolo: è tutta l'ideologia delle Grandi Opere che - lo abbiamo capito o no, dopo quello che è successo? - è da buttare. È il suo gigantismo. Il suo approccio bulimico, invasivo, megalomane. È vecchia, quella roba lì, è finita. È finita con L'Aquila e il suo G8, ma è finita anche con il cambiamento di sensibilità e di valori iniziato dopo la crisi scoppiata nel 2008. E il primo che parla del Ponte sullo Stretto, mandatelo a scavare. Ad Amatrice o in qualsiasi emergenza dopo frane, smottamenti, esondazioni, tracimazioni e altre catastrofi concausate o peggiorate dall'incuria umana.

DALL'ESPRESSO BLOG - PIOVONO RANE

Concordo punto su punto,noi però non siamo in California e tanto meno in Giappone,mettere in sicurezza le vaste zone a rischio sisma sarebbe la parte più ragionevole anche se si tratta di un lavoro colossale,,si doveva iniziare dallo scorso secolo,e guarda caso in Friuli le cose sono andate lisce,non è stato così per l'irpinia,in Umbria qualcosina si è fatto,all'Aquila staremo a vedere,in Emilia le inchieste hanno scoperchiato affari sporchi,e con un trend del genere ad Amatrice e dintorni incrocino le dita.

E non dimentico la scuola collassata in Molise dove morirono maestre e bambini,fortunatamente in questo caso erano ancora in vacanza,tutte opere messe in sicurezza,e si,siamo in Italia.

La stupefacente retorica in Tv sul sisma,per quel poco che ho visto,mi ha dato fortemente alla nausea,bene ha fatto Freccero a sparare su Vespa e Del Rio,in Italia sapendo degli appalti a odore di criminalità organizzata,e con i morti ancora caldi,parlare di rilancio dell'economia è delirante,mancavano solo le sghignazzate sul terremoto dell'Aquila e si quadrava il cerchio.

Sull'Europa non ho da dire nulla,col senno di poi,avrei fatto le barricate per non entrare in un incubo infinito come questo,la comunità europea sta dimostrando quotidianamente d'essere un orrore indicibile.

Non ho nulla da dire su Tav e ponte sullo stretto,sono la testimonianza che siamo all'interno di un progetto che non ha capo,nè coda,per le effettive necessità che hanno le popolazioni e le famiglie di questo squinternato continente.

I.S.

iserentha@yahoo.it

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