lunedì 18 gennaio 2016

L'accoglienza all'infinito non può esistere













«Emergenza permanente»

di Alessandro Giloli & Pippo Civati

Ci siamo chiesti se questa espressione che l'Onu adotta per descrivere l'allarme migrazioni non contenga un assurdo logico.

Ci siamo chiesti perché l'Europa non riesca a intervenire, come suggerisce Cristallina Georgieva, vicepresidente della Commissione europea, nei paesi da cui i migranti provengono.

Ci siamo chiesti perché l'Italia non si ponga all'avanguardia nell'affrontare la questione, che la riguarda direttamente per ragioni geografiche, storiche e politiche.

La prima cosa che dobbiamo fare è dare un nuovo significato alle parole, significarle con più precisione, dare loro un valore oggettivo.

E la parola in questione è «accoglienza».

Cosa sappiamo davvero dei numeri, dei servizi, dei costi, delle criticità e delle possibilità che ruotano intorno a questa parola?

Crediamo sia venuto il momento di raccontare con precisione e rigore che cosa accade, chi se ne occupa, quali competenze sono già attive e cosa servirebbe, qual è il costo sociale e quali i benefici, muovendo da Sud a Nord, denunciando gli abusi e promuovendo le esperienze migliori.

Lo facciamo nella convinzione di non essere gli unici a porsi questo problema sotto questo punto di vista.

E chiediamo a tutte e tutti di partecipare a una grande indagine che riguarda i profughi ma riguarda soprattutto noi stessi.

PIppo Civati - Alessandro Gilioli

DALL'ESPRESSO BLOG - PIOVONO RANE

Carissimi Gilioli e Civati,se avessimo avuto il circa milione di disperati andati in Germania qui da noi,ci sarebbe la guerra civile.

Non sono leghista,penso che lo si sappia ormai,ma l'accoglienza con le pezze nel sedere che abbiamo,considerata la povertà sempre più diffusa del nostro paese,come la si potrebbe organizzare?

Se già alcune migliaia sono un problema inverosimile per noi,lo sanno anche i migranti o rifugiati che siano,che l'Italia è buona solo come terra di passaggio,l'accoglienza lasciamola a chi la può fare,ma i numeri sono talmente terrificanti che la parte drammatica è solo all'inizio,ormai si stanno chiudendo a riccio a nord e nel centro Europa.

Oltre la bontà e far del bene al prossimo,deve esistere la ragionevolezza di poterlo esercitare,altrimenti si ottiene l'effetto contrario e risulterà assolutamente malvagio.

I.S.

iserentha@yahoo.it

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