giovedì 21 gennaio 2016

Fidarsi dell'affiliato Verdini

















L’idraulico Verdini e il voto a Renzi per interposta persona

di Alessandro Robecchi

“Affiliato” non è una bella parola, in italiano. Non è colpa del vocabolario, ma della storia: “affiliato” sa di società segrete, di club non proprio commendevoli, di patti oscuri. Dunque diciamo che Denis Verdini, che maneggia bene quasi tutto – finché non lo beccano – lascia un po’ a desiderare per quanto riguarda le scelte lessicali: “Non saremo una componente del Pd, ma qualcosa che si affilia”. E ancora: “Andremo per conto nostro ma affiliati”. Insomma, una sottomarca, un farmaco generico: vuole l’aspirina? Oh, no, l’aspirina no, mi dia una cosa uguale ma con un altro nome. Et voilà Verdini y los Verdinos. Spesso il linguaggio giornalistico è pigro e si ferma al primo canone, e quindi Verdini y los Verdinos diventano “stampella” di Renzi, del suo governo, delle sue riforme eccetera eccetera, una specie di pronto intervento, di squadra di emergenza che aspetta col motore acceso, e se qualcuno del pd dovesse fare i capricci e battere i piedi, ecco che arriverebbero loro – magari con le sirene e i lampeggianti – a risolvere la questione: è bello avere degli amici, pardon, degli affiliati.
Denis Verdini usa immagini più ficcanti e fantasiose: “Sono l’idraulico di Renzi”. Nel senso che se il rubinetto del Pd a sinistra perde un po’ (mugugni e grida), lui fa la valvola di sicurezza a destra: Perdite? Infiltrazioni? Fastidiosi sgocciolamenti? Niente paura c’è l’idraulico Verdini, pronto intervento servizio accurato, lavoro ben fatto. Sarebbe interessante sapere i prezzi, e se fa la fattura.
Se l’idraulico affiliato Pd parlasse solo della situazione parlamentare – quando non avete in numeri al Senato arrivo io – la cosa non sarebbe poi così strabiliante: un governo nato con una manovra di palazzo non si scandalizzerà certo per l’arrivo di una pattuglia che lo sostiene, e la sensazione è che se votassero le riforme potrebbero affiliarsi anche i venusiani, i seguaci di Pol Pot e i reduci della prima guerra mondiale. Ma Verdini va oltre, non parla solo di eletti, ma di elettori, con un ragionamento assai semplice: qualcuno avrà dei problemi a votare Renzi, perché è del Pd, allora voterà per noi, e noi porteremo a Renzi i suoi voti. Un voto per procura, insomma, una cosa tipo: senti, fammi un favore siccome mi sta sulle palle il panettiere vai tu a comprarmi il pane. Verdini è convinto in questo modo – affiliandosi – di portare a casa trenta-quaranta parlamentari, quanto basterebbe per il pronto intervento idraulico nel caso il rubinetto a sinistra perdesse, pur in presenza di un premio di maggioranza mostruoso come quello previsto dall’Italicum. Il discorso quindi si sposta: non il povero Verdini y los Verdinos, ma il povero elettore ignoto che vuole votare Renzi, ma anche non vuole, è incerto, dilaniato, non sa che fare, vacilla, tentenna, teme di finire per votare “i comunisti” (ahah) e allora sai che fa: vota Verdini e ci pensi lui. Non è solo una lezione sul cinismo della politica, ma un saggio sulla confusione mentale. Anche perché non si capisce cosa possa frenare un elettore di destra nel dare il suo voto a Renzi. Una questione di principio? Un dogma religioso? Un tabù alimentare? Un voto alla Madonna? Sia come sia, l’idraulico affiliato Verdini vede laggiù, pronti ad andare alle urne, molti italiani che vogliono mangiare la torta renziana, che – essendo di destra – la ritengono buona e nutriente, ma non vogliono andare a comprarla al negozio. Mandano Denis, servizievole e disponibile. Affiliato. Sulla cerimonia di affiliazione, poi, sarebbe bello sapere: una cosa alla buona coi grembiulini e i compassi? O una di quelle cerimonie con patto di sangue e giuramento? Chi lo sa. Intanto vale quello che diceva Woody Allen: “Non solo Dio non esiste, ma provate a trovare un idraulico alla domenica”. Uff, mica è difficile, basta “affiliarlo”.

DAL BLOG ALESSANDROROBECCHI.IT

Un certo elettorato di dx,quello che ha mollato il caimano,non si fida di salvini da una parte e di fonzie dall’altra,tramite il “discusso”,molto discutibile verdini,intravede l’accrocchio perfetto,ovvero se ci sono politiche compiacenti tutto ok,altrimenti ci si sfila.

Chi invece elettoralmente pare incomprensibile, sono gli ex compagni che si adeguano a tutto ciò.

I misteri italiani continuano

I.S.

iserentha@yahoo.it

2 commenti:

Vincenzo Iacoponi ha detto...

Sto post mi piace proprio, mi ci potrei fare il bagno, tanto arriva lo stagnaro (si chiama così l'idraulico a Roma) che se c'è una perdita la ripara subito. E se trova un buco che fa, ci mette un dito? Mamma, però è pericoloso....

Ivo Serenthà ha detto...

Lo possiamo definire anche il "puzzone",con il passato intriso tra le nebbie che possiede.

In che mani siamo,superate le nefandezze del caimano ne arrivano altre.