domenica 13 dicembre 2015

Al Bataclan un mese dopo











Una felicità lieve e insopportabile

di Alessandro Gilioli

C'è una bicicletta rimasta legata a una ringhiera, davanti al Bataclan. È lì da un mese. Adesso è coperta di fiori, candele, quelle cose lì. È difficile immaginare un'armonia del vivere più pacata, semplice e leggera: andare in bici, a un concerto, il venerdì sera, con gli amici.

Per la nostra ultima giornata di weekend a Parigi la mia giovane amica B. - cervello italiano in fuga - ci ha tenuto la bambina e ci ha spedito a cena in uno dei suoi ristoranti preferiti, che dal Bataclan sta a due passi: «Già che siete lì girate un po' il quartiere, capirete meglio che cosa hanno attaccato davvero del nostro famoso 'modo di vivere'», ci ha detto.

In effetti quando la guardi sulla cartina, la zona degli attacchi, ti viene naturale chiederti perché abbiano scelto proprio quella lì: nemmeno troppo centrale, né particolarmente turistica; o famosa o ricca, o qualsiasi altra cosa che possa far scattare un odio mirato.

Poi se però cammini tra boulevard Voltaire e i suoi dintorni, se entri nei locali con la scusa di un caffè, vedi che un'umanità specifica in effetti c'è, da quelle parti, la sera.

Prima di tutto pochissimi turisti, appunto: tutti gli altri sono parigini di nascita o adozione, la maggior parte thirty-something, ceto medio ben scolarizzato; e poi, bei sorrisi tenui e curati, vestiti buoni ma senza troppe griffe, insomma un'integrazione sociale visibile e che altrettanto visibilmente si declina in una gioia consapevole di vivere i propri anni migliori con responsabilità e senza eccessi: con quell'approccio razionale proprio di chi tiene a se stesso ma un po' anche al mondo, visto come un buon posto in cui vivere, in fondo.

Non ci sono i bongo animisti delle Colonne a Milano, in avenue Voltaire, né i canti ridanciani che si sentono a Trastevere: è zona di divertimento composto, mai esibito, fatto di battute a voce bassa tra amici, sguardi di intesa tra le coppie, misurato desiderio di seduzione tra i single.

Ma non è per questo un divertimento meno vero o meno profondo di altri, anzi: è semplicemente quello di chi non usa la sera con gli amici per scacciare rabbie o infelicità, probabilmente perché anche di giorno ha una vita più che decente, forse perfino interessante. E questo si vede, a giornata finita.

Non so se la nostra amica B. intendesse tutto questo, quando mi ha consigliato di girare il quartiere.

Mi è venuto però da pensare - a giro finito - che sia un gigantesco abbaglio quello di chi esclude concause sociali ed esistenziali nell'attacco a boulevard Voltaire. Un gigantesco abbaglio perché a un drop out che trova sfogo nell'Islam - e che dunque ha islamizzato il suo radicalismo, non viceversa - nulla crea piu rabbia e odio di persone che sono invece parte integrante e integrata di una società, di una città, di uno Stato, di un ristorante dove si mangia e si beve bene. Con la lieve normalità di chi nella vita affianca quando può al pane anche le rose - e di questo è felice.

Felice di andare a un concerto, il venerdì sera, in bici, e di trovarci degli amici.

Dev'essere una felicità insopportabile ad anime rese invece dalla vita tanto nichiliste e deserte da non saper provare altra gioia dell'uccidere e dell'essere uccisi, in nome di un dio immaginario.

DALL'ESPRESSO BLOG - PIOVONO RANE

Il fondamentalismo religioso odia qualsiasi espressione di libertà e di distanza da qualsiasi vincolo dogmatico,per loro risulta insopportabile quello stile di vita,un po' come se ci fosse in questo periodo storico che stiamo vivendo,coloro che rispettano qualsiasi forma d'espressione di vita,laica o religiosa che sia,e coloro che non possono sopportare questa possibilità,una sorta di XXI secolo mescolato ad una mentalità medievale.

E non sarà sicuramente il dialogo e la diplomazia a far superare l'empasse,ormai il conflitto tra i due stile di vita è iniziato tramite la disintegrazione dell'Iraq continuato colpevolmente in Libia,sono state delle scelte sciagurate in cui l'occidente e il Medio Oriente dovranno subirne le conseguenze per un tempo indeterminato,e ciò che più sorprende sono le uniche,oltre che fuori tempo massimo,velate scuse di Blair,tutto il resto fa finta di niente.

I.S.

iserentha@yahoo.it

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