L'arte di arrangiarsi sul nulla

Il danno

di Massimo Gramellini

Nel giorno in cui i musi lunghi del Fondo Monetario annunciano che la crisi in Italia finirà soltanto tra vent’anni, alcuni giudici della Cassazione appena sbarcati dal pianeta di Papalla sentenziano che «la perdita del lavoro non costituisce un danno grave alla persona». Un pizzicotto, tutt’al più.

La Suprema Corte si pronunciava sul ricorso di un imprenditore cuneese in causa col Fisco e in affanno coi soldi, che sosteneva di avere usato quelli destinati all’Iva per pagare le retribuzioni dei dipendenti. Che si tratti della verità o del fantasioso alibi di un commosso evasore, non è il punto che qui ci interessa. Ci interessa che i giudici di Papalla non abbiano ritenuto di inserire lo stipendio e il posto di lavoro nella cerchia ristretta dei valori la cui perdita procura una ferita insanabile alla dignità umana. Vi interesserà sapere che in quella lista - oltre ovviamente alla vita, alla salute, alla libertà morale e sessuale - i giudici di Papalla evocano un concetto molto astratto e abusato come l’onore. Ma se vivessero sulla Terra saprebbero che nulla lede l’onore e la considerazione di se stessi quanto la mancanza o la perdita del lavoro. Un giovane disoccupato cronico si vive come un fallito; un cinquantenne licenziato e con speranze quasi nulle di riqualificazione non ha più occhi per piangere e neanche per guardare in faccia i propri figli. Certi giudici meriterebbero di perdere il posto per manifesta disumanità. In questo caso, effettivamente, non si tratterebbe di un danno grave.



Possiamo aggiungere gli esodati,quelli che fecero un patto azienda-inps per vivere un certo tot di anni in mobilità e con l'accompagnamento alla pensione,e di punto in bianco si ritrovarono senza lavoro,senza mobilità e senza pensione,con una damina piangente che fece le veci della coccodrilla,il tutto nel meraviglioso mondo del welfare nostrano,nel quale si aumentano gli anni lavorativi prima del pit-stop della vecchiaia e se si perde il lavoro nel frattempo ci sono due alternative,abbreviare il cammino su questo pianeta o darsi necessariamente al malaffare.

Se poi vogliamo inserire la ciliegina sulla torta,i giovani aspettano qualche tempo in più nell'ingresso del mondo lavoro,le cariatidi a dispetto dei datori che vorrebbero disfarsene,si attaccano con le ventose al posto di lavoro.

per eventuali notifiche - iserentha@yahoo.it