mercoledì 10 giugno 2015

Sama e il suo gattino Timo a Lampedusa


Se questo è un gatto

di Massimo Gramellini

Sama è partita dal Sudan per raggiungere suo padre a Crotone. Nella borsa ha infilato pochi stracci e una gatta di dieci mesi, Lola. L’impresa è parsa da subito disperata. Nella storia recente della migrazioni solo due animali hanno varcato illesi il Mediterraneo: una capretta e un felino anziano. Ma nessuno è mai riuscito a sbarcare a Lampedusa. La ragazza ha praticato quattro fori nella borsa e nascosto la cucciola a trafficanti e doganieri, tirandola fuori soltanto la notte nel deserto libico per brevi passeggiate sotto il cielo stellato. Poi la traversata, il barcone, la paura, il rimorchiatore inglese che le porta in salvo a Lampedusa. E la gatta che mette la testa fuori dalla borsa e viene smascherata. La ragazza urla che non vuole scendere senza di lei, mentre la borsa ondeggia tra le mani di un soldato che sta per buttarla a mare. Ma siamo in Italia e scatta l’Operazione Gatto. Il sindaco si precipita sul molo, e dietro il sindaco il medico, e dietro il medico i volontari, i carabinieri, gli animalisti, i semplici cittadini: giù le mani da Lola, è già diventata patrimonio nazionale. Dopo l’inevitabile quarantena, potrà ricongiungersi alla sua umana di riferimento.

Una storiella marginale, persino stucchevole, che farà dire a qualcuno che in questa parte di mondo siamo più affezionati alle bestie che alle persone. Eppure, agli occhi di molti, l’odissea della gatta Lola ha semplicemente umanizzato i migranti. Una ragazza sudanese che scappa col suo animale domestico non è più una clandestina, ma una come noi. Chissà se Maroni ha un gatto.



Bella la storia e le ultime riflessioni a riguardo,gli sbarchi dei disperati continueranno e non saranno alcune ricette raffazzonate con scappellamento razzista, maroniane o salviniane che siano ad arginare il fenomeno,ma felpe a parte possiamo assistere al menefreghismo europeo su questo tema,essendo la comunità perlopiù fondata sulle banche e sulla finanza,dei problemi umanitari se ne strafrega e lascia l'Italia con il cerino in mano,se l'unione europea è questa sarebbe stato meglio lasciare le cose com'erano.

per eventuali notifiche - iserentha@yahoo.it

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