mercoledì 13 maggio 2015

A quando un'alternativa al liberismo di Renzi?


















Masochisti e truffatori

di Alessandro Gilioli

Trovo molto positivo che Matteo Renzi abbia buttato sul tavolo la questione del "masochismo della sinistra", perché è dirimente. Nel senso che è questione centrale per fare chiarezza, per togliere dal campo nebbie, ambiguità e truffaldini nominalismi.

Masochisti sono, notoriamente, coloro che producono male a se stessi.

Ad esempio, prendiamo una persona che vorrebbe in Italia un'inversione urgente della tendenza trentennale che ha allargato la forbice dei redditi, una redistribuzione parziale dei patrimoni dinastici (specie quelli fondati sulla speculazione finanziaria), uno spostamento di risorse dalla scuola privata a quella pubblica, un taglio severo alle spese militari, un sistema elettorale che crei nuovi canali tra cittadini e palazzo, una lotta senza quartiere all'evasione fiscale e magari una garanzia sociale di pur basilare continuità di reddito per gli ultimi in un'era di occupazione liquidissima.

Ecco: una persona del genere - che probabilmente si definirebbe di sinistra - è masochista se vota o se non vota Renzi?

A occhio, con permesso, se lo vota: per il semplice motivo che tutte le cose di cui sopra Renzi non solo non le ha fatte, ma non ha la minima intenzione di farle. Anzi, in alcuni casi va nella direzione opposta.

Allora perché Renzi definisce "masochisti" quelli che non stanno con lui, avendo le idee di cui sopra?

Ecco che qui arriva la truffa. Perché Renzi "è il leader di un partito di sinistra" o almeno di centrosinistra. Quindi chi è di sinistra dovrebbe stare con lui, e consentire la sua vittoria, non sulla base di ciò che pragmaticamente il premier fa o non fa, ma sulla base nominalistica della provenienza e della tradizione del partito di cui è leader, erede del Pci-Pds-Ds.

Insomma, zitti e mosca, la sinistra sono io quindi se voi siete di sinistra e non contribuite alla mia vittoria siete masochisti.

Peccato che la verità sia esattamente il contrario: masochista è chi, anelando a un sistema sociale più equo, consente di comandare a chi verso l'equità non ha alcun interesse, ma è apertamente fautore di un vincismo individualista e ipercompetitivo, infatti è portato in palmo di mano dalle élite di questo Paese e non solo.

Quindi masochisti, scusatemi, sono i tanti amici e compagni di ogni età che lo votano, e credono di aver vinto - wow, abbiamo il 40 per cento! - quando le loro idee hanno drammaticamente perso, perché chi ha vinto fa il loro opposto.

DAll'ESPRESSO BLOG - PIOVONO RANE

Nulla da eccepire sulle ricette che ha riportato nel post,le quali porterebbero un minimo di equità sociale e una redistribuzione del reddito,sono d'accordo sull'incomprensiilità del masochismo degli amici che pur di vincere legittimano politiche liberiste e fondamentalmente di destra.

Ma quand'anche il masochismo finisse e l'assenteismo dai seggi non è una soluzione,a chi ci dovremmo attaccare per ottenere seriamente le nostre speranze o perlomeno una parte di esse?

Dopo l'annuncio di Landini alcune settimane fa,non vedo manco l'ombra di una organizzazione in tal senso,poichè se fosse stata il "niet" della Cgil ad aver fatto saltare il progetto,a me parrebbe imbarazzante,chissenefrega di Camusso & company,provare a tessere un'alternativa è legittimo a prescindere dal successo o meno dell'idea.

Torno a ripetere che esistono praterie di consenso verso tale progetto,e se non si materializzasse saremmo oltre il mortificante.

per eventuali notifiche - iserentha@yahoo.it

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