sabato 14 marzo 2015

All'alba della coalizione sociale organizzata da Maurizio Landini











Landini, al via la “coalizione sociale”: “La politica non è proprietà privata”

A Roma il primo incontro del progetto del leader Fiom per contrastare le politiche di Renzi. Presenti Emergency, Arci, Articolo 21, Libertà e giustizia e l'ex M5S Mussini, Romani e Bencini. L'attacco di Poletti: "Sul Jobs Act aspetti i numeri".

Una riunione a porte chiuse nella sede nazionale della Fiom: è partito il cantiere della “coalizione sociale”, lanciato dal segretario della Fiom Maurizio Landini per costruire un’alternativa alle politiche del governo di Matteo Renzi. Tra i presenti: i portavoce delle associazioni Emergency, Arci, Articolo 21 a Libertà e giustizia; i rappresentanti di alcune categorie professionali (da avvocati a farmacisti); i senatori ex M5S Maria Mussini, Maurizio Romani e Alessandra Bencini; il costituzionalista Gianni Ferrara; Giovanni Cocchi del comitato per una legge popolare sulla buona scuola. Tutti i partecipanti sono stati convocati da Landini presso la sede nazionale della Fiom con una lettera di invito nella quale si chiede di dare forma a dei “punti di programma condivisi nello spazio nazionale” che muovano da una certezza: “La politica non è una proprietà privata“.

La coalizione sociale nasce, spiega ancora Landini nell’invito, per contrastare due assunti: “la fine del lavoro” e quello secondo cui “la società non esiste, esistono solo gli individui e il potere che li governa” con cui è stato creato “lo spettro di un futuro già presente con cui siamo chiamati a fare i conti in tutta Europa” e che sta scatenando “una guerra tra poveri”. Per questo, scrive ancora Landini, “serve superare le divisioni, il frazionamento, le solitudini collettive e individuali e coalizzarsi insieme”.

Ma nel giorno del battesimo, il nuovo soggetto guadagna anche diversi attacchi: “Landini, come noi tutti, farà i conti e avrà l’onestà intellettuale di guardare a ciò che accade davvero”, afferma da Trieste il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, parlando con i giornalisti sulla bocciatura del Jobs Act da parte del segretario Fiom. “Se alla fine di quest’anno avremo un numero rilevante di nuovi occupati, e avremo centinaia di migliaia di contratti precari che saranno diventati stabili, Landini avrà pure la sua opinione, ma i numeri hanno la testa più dura di Landini, e di Poletti”. Più politica la reazione dell’M5S Luigi Di Maio, “l’Italia non ha bisogno di nuovi partiti, non è con i simboli che si cambia il Paese. Ogni giorno si annuncia una nuova coalizione – ha aggiunto – mentre noi del M5s ci tagliamo lo stipendio e grazie a noi partiranno migliaia di nuove imprese in italia. Noi siamo dalla parte della gente, e portiamo in Parlamento le questioni che interessano i cittadini”.



Bene,bene,è ancora prematuro spolverare la tessera elettorale ma ci sono buone possibilità.

Lo scopriremo solo vivendo!

per eventuali notifiche - iserentha@yahoo.it



2 commenti:

giovanotta ha detto...

MAU-RI-ZIO! MAU-RI-ZIO!
;)

Ivo Serenthà ha detto...

Dai,che con tutta probabilità c'è finalmente qualche speranza,nella palude esistente avrà facilità nel creare consenso.

Un caro saluto!