lunedì 20 ottobre 2014

L'Italia un po' a destra ma con la barra al centro



















Cosa c’è avanti a destra

di Alessandro Gilioli


A chi prenderà quindi i voti, il partito di destra prossimo venturo che si sta delineando in Italia, il fronte nazionale nostrano che va da Salvini a Casa Pound? E quanto può valere, quanto varrà, che effetti avrà?

Come sempre, la risposta non può essere deterministica.

Prima di tutto dipende dalla situazione economica: se l’azzardo di Renzi andrà in vacca, il suo potenziale esplosivo è notevole: come e più che in Francia, dato che da noi l’elettorato è ancora più liquido e quello di Berlusconi sarà sempre di più in libera uscita. Che quest’ultimo si indirizzi verso il premier attuale o verso l’estrema destra, quindi, è un esito variabile a seconda del grado di malcontento sociale.

Poi, ovviamente, il successo di questa nuova estrema destra dipende dai suoi attori. Ad esempio, la Lega risente ancora di un’origine nordista: sicché non sarà un’operazione facile sfondare nel sottoproletariato da Roma in giù. E la collaborazione con gli altri galli nel pollaio – Fratelli d’Italia etc – è tutt’altro che scontata.

Ma, soprattutto, dipende dal resto. E il resto è una cosa molto più grossa.

Comprende, ad esempio, il Movimento 5 stelle. La cui crisi d’identità, di leadership e di prospettive (più ancora che di consensi, ancora abbastanza stabili) fanno certamente felici gli ultras di Renzi, ma non chi ha a cuore una virtuosa democrazia dell’alternanza, di quelle con una maggioranza provvisoriamente al governo e un’opposizione che al prossimo giro può prenderne il posto.

Il M5S fino a un anno fa era in grado di intercettare al meglio il dissenso di sistema: oggi sembra che stia perdendo, almeno in parte, questo ruolo. Il che è avvenuto senza averne peraltro assunto un altro. Non è (ancora?) un “partito” percepito come reale alternativa di governo e non è più un movimento nel quale si declinano tutte le proteste e i disagi dal basso.

Personalmente, voglio pensare e sperare che si tratti di una crisi di crescita, di passaggio. Ma mentirei se dicessi che ne sono sicuro. Mentirei perché non vedo al momento, né nel duo di comando né nei parlamentari grillini più in vista una cultura politica che consenta al Movimento di rappresentare nei prossimi anni un’alternativa al renzusconismo capace tanto di incanalare i disagi sociali quanto di tradurli in proposta di governo.

Naturalmente spero di sbagliarmi. Non per amore del M5S, ma per amore di questo Paese. Se infatti lo scenario fosse quello di un Movimento in dissoluzione o comunque in stallo, rischierebbero di avere ragione quelli che prevedono un nuovo (e per me agghiacciante) bipolarismo: da un lato il marmellatone centrista Renzi-Alfano-Barbara D’Urso, dall’altro l’opposizione fasciorazzista Salvini-Meloni-Casa Pound.

(Ps. In tutto questo avrete notato che ho accuratamente evitato di citare la sinistra. Che in questo Paese esiste – eccome – ma la cui rappresentanza politica è in rotta peggio delle truppe austriache dopo il 4 novembre. Ci ho scritto di recente un libro, quindi in questo post non ci torno: tanto in merito vi riappesterò presto. E qui, comunque, dipende da noi).


DAL BLOG L'ESPRESSO PIOVONO RANE


Posso sbagliarmi ma l’effetto Le Pen in Italia per quanto possa aumentare, non arriverà a lambire il potere come in Francia,qui la barra al centro determinata dal renzusconismo è ben salda.

Siamo ben diversi dai transalpini,la differenza tra parigini e marsigliesi non ha nulla a che vedere dalle differenze di latitudine nostrane,quelli la rivoluzione l’hanno fatta,noi manco sotto tortura la immaginiamo,qui al max sono volati i “Roma ladrona” e poi s’è visto com’è andata a finire.

Per finire a ciò che sarà la cosiddetta sinistra oltre rignano,ne discuterei se si profilasse qualcosa all’orizzonte, ma non ci sono manco flebili segnali di fumo,al momento l’encefalogramma risulta piatto.

per eventuali notifiche - iserentha@yahoo.it

2 commenti:

Francesco ha detto...

di base, l'italia è un paese di merda

Ivo Serenthà ha detto...

Me ne sono reso conto anch'io da parecchio tempo....