venerdì 31 ottobre 2014

Il carro stipato di fonzie e la preoccupante mancanza di rappresentanza











Prima di alzare il calice

di Alessandro Gilioli

Vedo un gran maramaldeggiare attorno al declino del Movimento 5 Stelle.

Declino presunto, peraltro, finora: anche se palpabile, probabile.

Vedo un gran maramaldeggiare, comunque, che a volte sembra un sospirone di sollievo: come se pezzi di establishment avessero avuto paura davvero di quel confuso masaniellismo un po’ tagliateste arrivato quasi a nove milioni di voti; e ora festeggiassero lo scampato pericolo.

Non parlo in generale: parlo di persone in carne e ossa, top manager pubblici e privati, direttori di giornali e grandi firme, piccoli e grandi rentier, affermati professionisti, potenti delle partecipate, raider di borsa, imprenditori medio grossi, banchieri.

Bah.

Può darsi, che per loro sia una buona notizia. Sul breve, almeno. Ma non ne sono così sicuro.

Io non ho mai votato M5S e con ogni probabilità non lo voterò mai, specie dopo le ultime performance. Tuttavia personalmente non la considero buona, questa notizia, almeno in assenza di altre forze costituzionali che sappiano rappresentare il disagio che c’è in Italia.

No, perché il problema della famosa ‘tenuta sociale’ del Paese un po’ sta lì: nella rappresentanza o irrappresentanza dell’incazzatura, dei bisogni, delle prospettive, dei sogni: che in una fase di grave recessione non è mica poco.

Fatta fuori la vecchia sinistra, senza che una nuova abbia ancora visto la luce; rottamato il sindacato, per errori antichi suoi e ancor più per recente derisione altrui; delegittimata la funzione dei corpi intermedi, che fanno solo perdere tempo; ridicolizzate le critiche degli intellettuali, che sono anziani gufi rosiconi; svuotata la forma partito, ridotta a comitato elettorale per cene di fund raising; insomma, creato il deserto nella società, dove cacchio sbatteranno la testa domani le persone che al mattino non si alzano entusiaste del radioso futuro che è solo all’inizio?

Chi maramaldeggia sul tramonto vero o presunto del M5S ci pensi un attimo, prima di alzare il calice.

DAL BLOG L'ESPRESSO PIOVONO RANE

Come lei non ho mai votato le stelle,purtroppo non a causa degli eletti bensì per chi lo comanda,e non ho idea se chi ride compiaciuto sul carro di Fonzie a breve-medio termine finirà con l’antipaticissima paresi facciale,c’è un profondo vuoto di rappresentanza per molti elettori,una parte consistente lascerà nel cassetto la tessera elettorale,gli altri si accomodino come gli pare.

Ma sono d’accordo con lei,quel vuoto è avvilente ma è anche rischioso per la pace sociale e per la democrazia.

Si vedrà!

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