giovedì 11 settembre 2014

Gli inflazionanti divieti di Padova




È vietato

di Alessandro Gilioli

«È vietato sedersi per terra e sdraiarsi sulle panchine o utilizzarle in modo improprio».

È una delle norme previste nella nuova delibera del comune di Padova – e aspetto con ansia che qualcuno la infranga perché in una sentenza se ne stabilisca la corretta interpretazione.


Ad esempio, baciarsi con la lingua aggrovigliati tipo vite del Canadà, è un uso improprio della panchina? Nel caso, credo che in adolescenza mi avrebbero dato l’ergastolo.

Quanto al divieto di sedersi per terra, si intende riporre sull’asfalto l’intero deretano (ed è quindi ammesso appoggiare il medesimo sui talloni, ad esempio) o è proprio proibito qualsiasi tipo di accomodamento diverso dallo stare in piedi, in assenza di panchina?

Ma anche «è vietato soddisfare le esigenze fisiologiche fuori dai luoghi destinati allo scopo» lascia qualche dubbio: e se un vigile di cattivo umore decidesse che vale anche per gli starnuti e gli sbadigli, si può fare ricorso? O è proprio una norma rigida, alla lettera?

Poi ce ne sono altre che mi piacciono, delle decisioni di Bitonci. Tipo: «È vietato fissare o appoggiare bici ai pali», ad esempio, che mi pare un incentivo intelligente alla mobilità su due ruote. Ma apprezzo pure: «È vietata la richiesta di elemosina nelle aree pubbliche o aperte al pubblico», un implicito invito a questuare dentro condomini privati. A proposito, la sanzione prevista in questo caso è di cento euro e voglio vedere la faccia del poliziotto municipale quando il barbone colto sul fatto glieli versa tutti in monetine da venti centesimi.

Notevole, poi, «è vietato dormire in locali adibiti ad attività lavorative», una norma che se applicata qui a Roma porterebbe a multare quasi l’intero Parlamento – e non solo. Non dissimile l’effetto potenziale di «è vietato mostrarsi in pubblico in abiti che offendono il comune senso del pudore»: data la soggettività di tale senso del pudore, invito ad esempio Formigoni a non recarsi nella bella città veneta.

Infine qualche altra chicca: «I proprietari di costruzioni disabitate devono porre in atto le misure necessarie ad impedire ogni forma di invasione» (cioè schierate una milizia armata nel garage vuoto ereditato dallo zio); «è vietato il trasporto, senza giustificato motivo, di mercanzia in grandi sacchi di plastica» (suppongo sia una norma contro i serial killer); fino al mitico «è vietato bagnarsi fuori dai luoghi destinati allo scopo», su cui non intendo fare alcuna chiosa perché questo non è un blog a luci rosse.


da Piovono Rane - Blog L'Espresso


Nel paese dove i controlli sono rari,latitano o non ci sono per nulla,un esempio sono le rarissime presenze della stradale in autostrada chiunque lo può appurare,continuare a inserire divieti è un’idiozia.

Che ci sia degrado sociale in parecchie città italiane non è un mistero,purtroppo i rimedi non sono facili da praticare. Sono dell’idea che alla base delle tante problematiche del paese vi siano tante parole, tanta teoria che raramente si traduce in pratica.

Fortunatamente stanno fiorendo altri talk show politici e di cronaca in TV,la parola come al solito trionferà….

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