mercoledì 18 giugno 2014

L'inutile streaming tra il genovese e il toscano




Legge elettorale: Pd-M5S, Renzi tirerà dritto come nulla fosse

di Andrea Scanzi

Il Ministro Karina Huff Boschi, con consueta incompetenza vagamente ilare, ha fatto sapere che il Pd valuterà la proposta (tardiva) dei 5 Stelle. Al tempo stesso, il mai stato giovane Presidente Orfini, ex bersaniano e attuale Fabris del Partito Democratico, avrebbe fatto sapere che comunque “l’Italicum non si tocca”. E’ più sincero il secondo: l’incontro Pd-M5S si farà ma non porterà a nulla. Se il Pd aprisse ai 5 Stelle, da un lato li accrediterebbe come forza politica e dall’altro metterebbe in discussione l’infinita schifezza infantile del cosiddetto “Senato alla francese”, che chiaramente M5S non può avallare (infatti ha appoggiato la proposta Chiti).

Renzi si trova a un bivio: o le riforme sensate e una legge elettorale degna con M5S, col rischio – sì, per lui è un rischio – di uccidere politicamente Berlusconi; oppure continuare a sfruttare la debolezza del Caimano, che allo stato attuale pur di vivacchiare accetterebbe qualsiasi proposta (anzitutto immorale). Se Renzi giungesse ad accordi con i 5 Stelle, potrebbe addirittura varare qualcosa di stranamente giusto e perfino un po’ di sinistra: ipotesi che non può nemmeno concepire, perché non ci è abituato.

Luisella Costamagna, sul Fattoquotidiano.it, ha chiesto al goffo Premier: #staiconSilvio o #staiconGrillo? Ovviamente Luisella conosce benissimo la risposta: raramente, in politica, i figli uccidono i padri. La mossa dei 5 Stelle, che doveva avvenire già a gennaio, può servire unicamente a svelare il bluff dei renzini, novelli berluschini 2.0 che – salvo rari casi – mirano a fama e potere. I 5 Stelle possono cioè smascherare definitivamente la natura berluschina di Renzi, evidenziando come i suoi amplessi costituzionali stipulati – in gran segreto – al Nazareno siano dettati non da “mancanza di alternative”, che ora esistono, ma da radicate e conclamate “affinità elettive” tra Pd e Forza Italia. E’ però tutto da dimostrare che gli elettori capiscano, o che comunque reputino tale aspetto sgradevole. La forza politica di Renzi, buffo e terribile “Pacioccone Mannaro”, è proprio quella di garantire il mantenimento dello status quo e dunque una serena morte democristiana: l’aspirazione massima per non pochi italiani.



Ma come potrebbe rinunciare al 40% che gli hanno accreditato quasi un mesetto fa.mica sono solo stati i 40 eurini a nutrire quella percentuale,l'accordo al Nazareno col caimano ha dato altrettanti voti,una buona parte dei moderati s'è reso conto di avere nuovamente un eminente democristiano erede del satrapo ormai "incagnolinato e pascalizzato".

La verifica di tutto ciò,è la stampa ormai schierata al 90% che appoggia e non osa criticare qualsiasi cosa che gli esce di bocca,gli stellini si godano qualche altro insulto in streaming,forse gli unici concetti che riuscirà a ricevere.

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