martedì 27 maggio 2014

Il fascino poco discreto della balena bianca italica












Europee 2014, moriremo democristiani?

di Luisella Costamagna

Renzi stravince. Il suo risultato è al di sopra di ogni aspettativa. Storico. Ma insieme a lui c’è un altro vincitore: la paura. Una paura che ha nome e cognome: Beppe Grillo.

Fermo restando che nessuno è infallibile e di errori ne ha fatti pure lui, c’è però una domanda cruciale: è Grillo ad aver spaventato gli elettori o tutti i partiti – per la prima volta compatti (insieme a buona parte dell’informazione) contro uno solo – ad averli terrorizzati con scenari nefasti se avesse vinto il Movimento 5 Stelle?

“Un referendum tra paura e speranza”, ha detto Renzi in campagna elettorale. La speranza era lui, la paura Grillo. E così Berlusconi, che è arrivato addirittura ad evocare “disordini” se avessero prevalso i grillini. E pure i sondaggi sbagliati, che davano Pd e 5 Stelle a un’incollatura, hanno magari spinto – per paura – molti indecisi a votare Pd.

A Grillo si è data la colpa di tutto: dei dati economici negativi (anche se non mi risulta sia stato al governo nell’ultimo anno e mezzo), del crollo delle borse, dell’aumento dello spread. E poi dei toni accesi, degli insulti (anche se le parole “buffone”, “assassino”, “serial killer squilibrato”, “stalinista” le hanno pronunciate rispettivamente Renzi, Berlusconi, Crosetto e Schulz, diciamo che perlomeno sono pari). Del non aver parlato dell’Europa (perché gli 80 euro in busta paga erano un tema europeo?)

Ripeto: è Grillo ad aver spaventato gli elettori o tutti i partiti – e buona parte dell’informazione – compatti contro di lui?

Io questa paura di Grillo non la capisco. Non la capisco a maggior ragione in un partito che dovrebbe essere in sintonia con molte battaglie dei 5 Stelle. Dovrebbe. Bastava seguire un suo comizio, invece di leggere le sue parole falsate da tre quarti di stampa e tv, per capire che da una folla che urla “Onestà” non c’è nulla da temere. Anzi, c’è molto da imparare (sempre, ovviamente, che non si abbia nulla da nascondere).

Ma è dura combattere contro il mondo. Soprattutto quando il mondo è l’Italia, in cui da sempre si preferisce “non rischiare”, in cui il motto è “Se lasci la strada vecchia per la nuova…”. E in cui Berlusconi è ancora, dopo tutto quello che è successo, al 16,8%! Altro che sconfitta.

Vince Renzi. Stravince Renzi. W Renzi.

Il nostro destino è morire democristiani.

PS: si comunica che il carro del vincitore è ormai un tir. Non spingete per salire. C’è posto per tutti.



Personalmente non morirò democristiano anche se dalla nascita dovrò subirne le influenze.

Ma vengo alla emorragia dei voti grillini,la strategia del congelamento del movimento comandato a bacchetta dai due guru e non avendo approfittato in alcuni momenti della collaborazione con fonzie ha determinato questi risultati,in aggiunta agli 80 eurini e alle speranze col naso da pinocchio che ha profuso a piene mani il mago di Firenze.

L'ultima è di poche ore fa,pare che vada dalla cul. inchiav. per dirgliene quattro e che adesso si cambia registro,ormai il delirio di onnipotenza si fa sempre più concreto.

Facciamocene una ragione.lo scudo crociato andrà sempre per la maggiore con i vari interpreti e le sfumature che li riguardano,un movimento come Tsipras che nasce con successo in Grecia noi non lo potremo mai avere.

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