lunedì 24 febbraio 2014

Minchiate sparse di fine febbraio




Ma mi faccia il piacere

di Marco Travaglio

L’Etat c'est Lui. “La regola non scritta per la Giustizia è mai un magistrato in quel dicastero. Mai. Questa regola è insormontabile” (Giorgio Napolitano a Matteo Renzi, per giustificare il veto sul pm antimafia Nicola Gratteri, la Repubblica ,22-2). Dove sia questa regola non scritta non è dato sapere,perchè – appunto –non è scritta. Infatti,
non essendo scritta,fu violata per Mancuso e Nitto Palma ministri della Giustizia, ma anche per Cosimo Ferri sottosegretario alla Giustizia del governo Letta. Però è stata applicata per Gratteri. Nel Regno dei Napolitanistan, funziona così: le regole scritte si violano tutte, però su quelle non scritte non si transige.

Taci, il nemico ti ascolta. “Primo Consiglio dei ministri, avviso di Renzi alla squadra: niente annunci, lavorare e tacere” (Corriere della sera, 23-2). Seguono per tutto il giorno gli annunci di tutti i ministri e del sottosegretario Delrio.

La fossa della Marianna. “Stavolta non sbaglierà ministero” (Marianna Madia, Pd, neoministro della Pubblica Amministrazione e Semplificazione, La Stampa, 23-2). Per agevolarla, gliel'ha sbagliato direttamente Renzi.

Che due marò. “Il primo atto di Renzi: telefonata ai marò in India” (La Repubblica, 23-2). Ottima mira, ragazzi. Però la prossima volta provate a cambiare verso.

Spiagge. “Questa è l’ultima spiaggia della Penisola: più in là c’è solo il mare in tempesta e un azzardo pericoloso” (Beppe Severgnini a proposito del governo Letta, Corriere della sera, 26-4-2013). ”Il nuovo presidente del Consiglio dovrà tirare fuori le sue qualità e vincere le proprie debolezze: perchè la sua prima volta è forse la nostra ultima spiaggia” (Beppe Severgnini a proposito del governo Renzi, Corriere della sera, 18-2-2014).

M'illumino di Renzi. “La cornice è chiara: ed è segnata da quello che si è soliti definire l'ottimismo della volontà. Il profilo è quello: 'marinettiano'. Velocità, coraggio e fiducia nel futuro. È il verbo che Matteo Renzi ha portato in giro per il Paese per un anno intero, fino a vincere le primarie per la guida del Pd. Velocità, coraggio e fiducia nel futuro” (Federico Geremicca, La Stampa, 23-2). Brooom brooom brooom.

Agenzia Ansa-Stefani. “Fugace apparizione del premier Matteo Renzi dietro i vetri della finestra del suo studio a palazzo Chigi. Renzi, appena arrivato nel palazzo da Firenze, ha spostato le tende e per pochi secondi è rimasto a guardare l'intenso passeggio domenicale a piazza Colonna prima di ritirarsi per il suo pomeriggio di lavoro. L’apparizione del premier è stata subito ripresa dalle tante telecamere appostate nella piazza” (Ansa, 23-2).

Due riforme al giorno. “Il nuovo governo, prima scossa: subito giù Irpef e Irap” (La Stampa, 23-2). Subito nel senso di oggi, o bisogna aspettare fino a domani?

Ma Pippo non lo sa. “Potessi votare liberamente senza mettere in discussione i rapporti col Pd, voterei no con convinzione al governo Renzi” (Pippo Civati, Pd, 23-2). Tranquillo, Pippo, quelli che espellono i dissidenti in esclusiva mondiale sono i 5Stelle. Tu stai in un partito che si chiama Democratico, puoi votare no liberamente, sei in una botte di ferro. O no?

Kyenge ki? “Sono stata il primo ministro dell'Integrazione. Spero che chi viene dopo porti avanti i progetti che abbiamo avviato” (Cécile Kyenge, Pd, ex ministro dell'Integrazione, la Repubblica, 22-2). Per portarli avanti meglio, chi viene dopo ha abolito direttamente il suo ministero.

La volpe e la Quaglia. “Sono stato io a chiamarmi fuori dal governo Renzi, le riforme sono state fatte bene e ora tocca al Parlamento” (Gaetano Quagliariello, Ncd, ex ministro delle Riforme, la Repubblica, 22-2). E poi l'uva era acerba.

Il solito modesto. “La Guidi, prima grana per Renzi: quelle cene ad Arcore. Il Cavaliere: ho anch'io un ministro” (la Repubblica, 23-2). Solo uno?

Palle d'acciaio. “Sanremo, il grande flop. Tonfo di ascolti nella seconda serata. E Fazio sbotta: 'Buonista? Che palle'” (l'Unità, 21-2). A noi, lo dici.

E adesso, pover'uomo? “Berlusconi e Veronica divorziano. Ora nessuno esclude le nozze con Francesca” (Corriere della sera, 19-2). Nessuno tranne lui.

Non vedo, non sento. “Bisogna rivedere le intercettazioni” (Angelino Alfano, Ncd, la Repubblica, 19-2). Più che altro, risentirle.

Barca a Vendola. “Violata la privacy mia e di Barca e ora nessuno mi parla al telefono” (Nichi Vendola, la Repubblica, 19-2). A parte l'Ilva.

Megafoni. “Marco Travaglio, megafono dei pm, riassume così la questione” (Massimo Bordin, Panorama, 26-2). Ha parlato il portavoce della Trattativa.



A parte fonzie da firenze,ce ne sarà da trattare ogni lunedì,spicca il pesce fuor d'acqua Civati,l'uomo più indeciso d'Italia,purtroppo per lui se già c'erano dubbi sulla serietà politica del personaggio,rimanendo ancorato al suo posto in quella congrega senza senso,si è auto escluso da una possibile alternativa della casta a larghe intese.

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