martedì 11 febbraio 2014

Filosofia parlamentare:Io vorrei,non vorrei,ma se vuoi




di Massimo Gramellini

I deputati hanno presentato oltre quattrocentocinquanta emendamenti alla legge elettorale. Avranno tutte le ragioni di questo mondo. Ma sono fuori dal mondo. È come in certe storie d’amore al capolinea: mentre uno dei due non ne può più, l’altro continua a inanellare i gesti consueti senza alcuna percezione della realtà. E la realtà è che gli italiani sono in stato d’emergenza. Vivono sotto un bombardamento di cattive notizie e reclamano decisioni urgenti, anzi immediate. Riduzione delle tasse, subito. Messa in discussione del rapporto deficit/Pil, subito. Abbattimento della burocrazia, subito, perché gli ingorghi di timbri stanno facendo scappare anche le poche aziende che vorrebbero ancora investire qui.

Dalle case delle persone comuni - dove ogni sera si recita il bollettino di guerra dei posti persi o non trovati - sale la pretesa che la politica sia altrettanto angosciata e consapevole della drammaticità della situazione. Un Parlamento convocato in seduta straordinaria per annullare le troppe leggi che complicano la vita agli intraprendenti. Un governo che in 24 ore o al massimo in 24 giorni, certo non in 24 mesi, trovi un modo per tagliare la spesa pubblica e le tasse. E affronti i tedeschi a muso durissimo per indurli ad allentare la corda che ci sta impiccando. Invece la Roma dei palazzi risponde alla disperazione con un comportamento straniante. Parla d’altro. Si mette di traverso. E sembra preoccupata soltanto di normalizzare chiunque, da Renzi ai Cinquestelle, abbia, pur fra tanti difetti, ancora un contatto con il mondo reale e cerchi di rompere la crosta di questo immenso pantano.



Magari in 24 giorni si potesse sburocratizzare,abbassare la pressione fiscale,colpire con grande severità gli evasori fiscali e i soliti corruttori di appalti pubblici e privati.

Forse in un altro paese non in questo,le metastasi appena elencate hanno delle radici troppo profonde,fanno parte della diffusa mentalità quotidiana,non ci riuscirà nessuno.

per eventuali notifiche - iserentha@yahoo.it

2 commenti:

giovanotta ha detto...

parlano d'altro!! ha ragione Gramellini, capisco che non è facile raddrizzare situazioni storte da anni, ma almeno dare un segno!! non lo capiscono.. e per questo secondo me ritardano un'andata alle urne, sanno che se la vedrebbero brutta..
ciao

Ivo Serenthà ha detto...

Adesso c'è l'unto degli apparati economici e della stragrande maggioranza dei media a provarci,hanno effettivamente timore delle urne per vari motivi,dall'assenteismo,da Grillo,e con il pregiudicato fuori gioco per un annetto tergiversano.

E poi siamo sicuri che ci sarà una situazione chiara con il prossimo risultato delle urne?

Ciao,Gio