venerdì 17 gennaio 2014

Un caimano toscano




Renzi e B. colloquio col condannato

di Furio Colombo

CARO COLOMBO, Renzi segretario Pd a furor di popolo, annuncia che andrà a colloquio con il condannato (quattro anni per frode fiscale mentre era presidente del Consiglio, in via definitiva). Ma non a Rebibbia. Al Nazareno, sede del Pd. E sarà il condannato a recarsi al Nazareno, come fosse uno statista. Mi domando: in quale Paese un segretario di partito incontra un condannato per discutere e concordare scelte politiche determinanti per la vita della nazione, quale è la legge elettorale?

Francesco

SONO VENT’ANNI ormai che alcuni di noi si rivolgono l’un l’altro la domanda “in quale Paese”. Infatti, tutto ciò che è accaduto nel ventennio di Berlusconi (il ventennio dura ancora, come dimostra il fatto narrato dalla lettera) era talmente assurdo, illegale e, per giunta, sbandierato, da provocare quella domanda fra alcuni italiani, e disprezzo e sfiducia nel resto del mondo. Nonostante i milioni di voti che le ultime elezioni hanno portato verso sinistra o verso un centro diverso da Berlusconi o verso un movimento con un carico di promesse di cose nuove, tutto si è poi risolto, con il consenso di tutti (quasi tutti) in uno strano governare comune e da fermi, che ci ha collocato in una palude di sabbie mobili che lentamente si stanno mangiando non solo ciò che resta delle politica, ma anche qualcosa che dopo il fascismo non era mai mancato, il rispetto e la fiducia nelle istituzioni. E così Renzi pensa di surclassare il suo collega di partito Letta, che governa avendo come vicepremier e ministro del’Interno Alfano, con l’idea di incontrare direttamente Berlusconi, ombra shakespeariana nel destino dell’ex delfino. E poiché Renzi è un tipo spiritoso e sfacciato, perché non celebrare l’evento direttamente presso la sede della direzione Pd, in modo che tutti vedano, tutti discutano, e coloro che sono ormai avvezzi o rassegnati o comunque abituati a queste strane intese senza alcuna intesa, si congratulino? Mi sembra fatale concludere che, al momento, la maggioranza dei nostri concittadini sia contenta di questo incontro e lo consideri, chissà, un’opera buona (“visitare i carcerati” sia pure a rovescio) oppure un altro segno di “pacificazione” (mentre incombe la questione De Girolamo e la delicatezza con cui, si è saputo, questo ministro affronta la politica). Certo un fatto è strano. È sicuro Renzi che coloro che trovano questo previsto incontro uno scandalo e un insulto sia alla Costituzione sia al Codice penale, siano così pochi e che non creeranno, a suo tempo (chissà, De Girolamo permettendo, potrebbe essere tra poco) un problema elettorale, nel senso di scarsità di voti? Ho criticato spesso le sfide giovanilistiche di Matteo Renzi e poiché sono il solo, oggi, in Italia, a non chiamarlo Matteo (non perché non mi sia simpatico, ma perché lo conosco solo come persona pubblica) sono legittimamente sospetto di pregiudizio. Eppure, poiché esiste un solo partito democratico che potrebbe persino vincere le prossime elezioni, se non si impantana nella “pacificazione” (concetto estraneo alla politica), penso che il segretario dovrebbe stare attento a questa stramba e “divertente” decisione. Qualunque “campaign manager” nel mondo gli direbbe che non gli conviene abbracciarsi alla salma politica di Berlusconi. Ogni tanto, nelle irruenti conversazioni di Renzi, spunta qualcosa che è tutt’altro che giovane e tutt’altro che nuovo. Ma farsi trovare con Berlusconi nella sede del Pd sarebbe un infortunio molto peggiore di quello di Hollande.



Fonzie da Firenze ha cercato il dialogo per la riforma elettorale con i pentastellati,quest'ultimi avendogli sbattuto la porta in faccia non può che rivolgersi all'altra forza più consistente del paese,sono critico anch'io sull'incontro con il pregiudicato,ma essendo lui sempre e costantemente il boss,un'alternativa non era praticabile.

Caro Colombo,il fiorentino mi è simpatico come un tuffo sulle ortiche,ma questo è un paese strano,da una parte incensa il toscano,dall'altra si tiene sempre caro un pregiudicato,e se un terzo del paese viene rappresentato da una forza che sta sull'aventino senza prendere finanziamenti pubblici,insieme a qualche pregevole soluzione politica che si è materializzata in questi mesi,ma non ne vuole sapere di comunicare,purtroppo il pessimo destino è davanti ai nostri occhi.

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