giovedì 30 gennaio 2014

La vergognosa tagliola targata Imu-Bankitalia




Imu-Bankitalia: la vergogna della tagliola-Boldrini e una democrazia in agonia

di Andrea Scanzi

E’ davvero un bel momento per la democrazia italiana. Un’agonia conquistata a fatica. Svetta, per distacco, la Preside Boldrini. Da ieri non è solo la donna con una voce che andrebbe vietata – come minimo – dall’Onu.
È anche la presidente che ha usato per prima la ghigliottina vile e orrenda contro le opposizioni. Vent’anni di berlusconismo ci hanno così disabituato all’opposizione che, se qualcuno la esercita, “giustamente” viene ritenuto anomalo. E dunque va zittito.
Complimenti: del comunismo, evidentemente, la gentil signora pare aver imparato unicamente il veterofemminismo caricaturale e l’intolleranza zdanovista per il dissenso. Proprio come Re Giorgio, infaticabile comunista migliorista di destra. Lei e i tre o quattro vendoliani rimasti, oltre ad alcuni noti resistenti piddini, hanno festeggiato cantando Bella ciao (poveri partigiani, vilipesi ormai pure da chi dice di ispirarsi a loro. Se Fenoglio avesse saputo che un giorno le sue mirabili gesta sarebbero state fraintese da uno Speranza qualsiasi, avrebbe scritto al massimo Lo sfigato Johnny). In un certo senso i reduci (di se stessi) di Sel non hanno sbagliato a festeggiare: hanno appena celebrato la fine definitiva del loro partito, regalando peraltro ulteriori voti a chi vorrebbero cancellare dalla scena politica (la loro miopia è pari alla loro arroganza). Sel era già morta con quelle risate al telefono di Vendola, e tutto sommato non c’era neanche bisogno del Troiaium con la soglia di sbarramento all’8% per affossarli (Sel, al momento, se va bene supera il 2).
La Preside Boldrini ci ha comunque tenuto a disintegrare quel poco che restava di un partito che pure vanterebbe non poche eccellenze al suo interno (Fava, Airaudo). Si può dire? Con quella vocetta da robot Super Vicky para-leninista, la Preside(nte) Boldrini è una delle più grandi delusioni nella storia recente della politica italiana: supponente, sussiegosa coi potenti, per nulla imparziale e drammaticamente respingente. Lei e le quasi-femministe che hanno letto Erica Jong senza capirci una mazza, si rasserenino: non sono criticate in quanto donne, ma in quanto politiche disastrose. Oppure – si parva licet – dovremo dire d’ora in poi che anche le Santanché, le Biancofiore e le Madia sono attaccate “poiché donne” (e c’è chi lo ha scritto, tipo Gramellini).

Che dire? Grazie a chi si impegna così alacremente per regalarci questo eterno crepuscolo morale. Ieri è stata una giornata tremenda, non come quella che portò alla uccisione politica di Rodotà e alla rielezione del monarca Re Giorgio, ma siamo lì. Complimenti dunque a chi ci regala tali emozioni: alla preside Super Vicky Boldrini, al simpatico questore D’Ambruoso che ha schiaffeggiato la deputata 5 Stelle Lupo (che fai Boldrini, lo cacci? Oppure l’espulsione con nota annessa per i genitori è solo per i discoli che salgono in cima ai tetti per difendere la Costituzione?). Complimenti al Pd, che quando c’è da mostrare i muscoli (che non ha) a caso è sempre in prima fila. E complimenti a quei meravigliosi renziani che, con il loro coraggio da Don Abbondio arrivisti, da una parte resuscitano il Caimano con una legge elettorale vergognosa e dall’altra regalano soldi pubblici alle banche private. Fenomeni mica da ridere.



I pentastellati hanno commesso due peccati capitali,ovvero non aver provato ad evitare le larghe intese con Bersani,e non aver accolto l'avance di fonzie sulla riforma elettorale,perlomeno provarci.

Ma da ieri chi si è informato bene,ha dei motivi in più per osservare il movimento in modo positivo,la banda del buco delle larghe intese l'ha combinata parecchio grossa,e come si dice a Napoli "acca nissuno è fesso",,il ricatto dell'imu e il salvataggio delle banche a spese nostre,ho idea che sará un boomerang considerevole,al contrario lasciate ogni speranza cari italiani.

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