martedì 21 gennaio 2014

85 paperoni ricchi come 3,5 miliardi dell'umanità




GLI 85 SUPER-RICCHI VALGONO QUANTO 3,5 MILIARDI DI POVERI
AL FORUM DI DAVOS LA ONG OXFAM CENSISCE: POSSIEDONO METÀ DEL MONDO

di Alessio Schiesari

Politiche fiscali, paradisi off-shore, contributi anti-crisi: tutto sembra concorrere a rendere i ricchi sempre più ricchi. La denuncia arriva dal nuovo rapporto dell’ong britannica Oxfam, che sarà presentato al World economic forum al via domani a Davos. Il dato che lascia sgomenti riguarda la ricchezza detenuta dagli 85 paperoni del pianeta: “Starebbero dentro un autobus, ma possiedono quanto i 3,5 miliardi di persone più povere”, spiega Winnie Byanyima, direttrice dell’ong. La somma degli 85 super patrimoni ammonta a 1.685 miliardi di dollari, quasi quanto il Pil italiano. Sul podio Carlos Slim, magnate delle telecomunicazioni messicano, il fondatore di Microsoft Bill Gates e Amancio Ortega, proprietario di Zara. Nella lista anche gli italiani Michele Ferrero, Leonardo Del Vecchio e Miuccia Prada.
Il rapporto di Oxfam dal titolo “Lavorando per pochi” rischia di essere una delle poche voci fuori dal coro a Davos. Negli ultimi anni l'incontro cui partecipano gli uomini più influenti del pianeta era stato accompagnato da manifestazioni e proteste. Quest’anno invece la polizia si aspetta un'edizione tranquilla, merito anche della nuova strategia che permette di bloccare i potenziali manifestanti a 20 chilometri di distanza dalla cittadina svizzera.

SECONDO IL RAPPORTO

Oxfam, il 70% dell’umanità vive in Paesi che hanno visto crescere la diseguaglianza sociale negli ultimi decenni. Trend che riguarda tutti i continenti, con l'eccezione dell'America Latina. Non si tratta però di un’inevitabile conseguenza del mercato, ma di precise scelte politiche. “Le élite economiche mondiali agiscono sulle classi dirigenti politiche per truccare le regole del gioco economico, erodendo il funzionamento delle istituzioni democratiche”, si legge nel rapporto. Emblematico il dato della pressione fiscale sui più ricchi, che è scesa in 29 dei 30 Paesi presi in esame (in attesa che entri in vigore la super tassa voluta da Hollande, l’unica eccezione è la Danimarca) rispetto al 1975. In Regno Unito la tassazione sui redditi più alti è scesa dall’83 al 40%, in Italia dal 72 al 44,9%, negli Usa dal 70 al 41,9%. Ci sono poi le quote di patrimonio nascoste nei paradisi fiscali: secondo le stime, 21mila miliardi di dollari, quanto il Pil di zona Euro e Cina sommati.
I manifestanti di Occupy Wall Street avevano centrato il problema con lo slogan: “Siamo il 99%”. Il problema è che, negli Usa, il restante 1% ha intercettato la quasi totalità di risorse a disposizione dopo la crisi dei subprime: il 95%. La situazione in Europa non sembra essere molto migliore: i 10 uomini più ricchi del continente hanno un patrimonio (217 miliardi di dollari) superiore al totale degli stimoli all’economia stanziati dall'inizio della crisi, che ammonta a 200 miliardi.



Questo è il risultato del capitalismo e con la globalizzazione la forbice tra ricchi e poveri si è ulteriormente allargata,chissà come sarà la situazione tra qualche decennio.

Il ragionamento più semplice a mio giudizio è,se la ricchezza continuerà ad essere concentrata in questo modo chi potrà permettersi i consumi,la realtà si potrebbe spiegare un pò come viaggiare velocissimi in un vicolo cieco,a quando l'impatto?

per eventuali notifiche - iserentha@yahoo.it

Nessun commento: