lunedì 9 dicembre 2013

Minchiate sparse quasi invernali




Ma mi faccia il piacere

di Marco Travaglio

Ruby-bis. “Silvio vede i sondaggi e pensa a Sofia” (Libero, 3-12). Un'altra minorenne?

Angelino Mirò. “Il nostro logo, un quadrato bianco e blu con la scritta Nuovo Centro Destra, rimanda ai colori del mare e ai sogni di Mirò e al principio di eguaglianza” (Angelino Alfano, leader di Ncd, la Repubblica, 6-12). Di solito, in certe circostanze, uno vede le scimmie. Sbagliato pusher?

Non è mai troppo tardi/1. “Napolitano chiede un programma. Colloquio con il premier Letta” (Corriere della sera, prima pagina, 3-12). Dopo otto mesi, s'è accorto che non c'è il programma. Chissà quanto impiegherà ad accorgersi che non c'è il governo.

Non è mai troppo tardi/2. “Io penso di avere fatto un solo grande errore. Andare a Palazzo Chigi” (Massimo D'Alema, Le Iene, 3-12). Era l'ottobre 1998, 15 anni fa. Però, che riflessi pronti.

Rottamatori & rottami. “Toto-nomine per la nuova squadra di Renzi: Fassino in pole per la presidenza del Pd” (La Stampa, 4-12). Se questa è la nuova squadra, chissà qual è quella vecchia.

Onanismo istituzionale. “Nella Sicilia dei dirigenti c'è chi guida solo se stesso” (Corriere della sera, 3-12). E litiga furiosamente allo specchio.

Bloc office. “Ho ricevuto lo stesso trattamento dei centri sociali, dei No Tav e dei Blac Box: è vergognoso” (Daniela Santanchè, Forza Italia, dopo la condanna per manifestazione non autorizzata, 2-12). Trattarla come una scatola nera, che scandalo.

Palle spaziali. “L'impeachment a Napolitano? Se Grillo ha le palle io ci sto” (Augusto Minzolini, il Giornale, 7-12). Quanto a palle, il suo Tg1 non era secondo a nessuno.

Che fai, Ruby? “A Berlinguer e Amendola facevo le stesse domande fatte più tardi a Berlusconi” (Bruno Vespa, l'Unità, 7-12). Solo che, quando chiedeva di Ruby a Berlinguer e Amendola, quelli non capivano.

Chachacha della segretaria. “I miei mutandoni verdi? Colpa della segretaria” (Roberto Cota, governatore leghista del Piemonte, la Repubblica, 5-12). Invece le mutandine di pizzo della segretaria sono colpa di Cota.

Ultime volontà. “Il presidente Napolitano è stato rieletto per la seconda volta contro la sua volontà” (Luigi Zanda, capogruppo Pd al Senato, la Repubblica, 7-12). Praticamente l'hanno minacciato con le armi.

Il marcio su Roma. “ Basta parlare di Berlusconi, saranno fatti suoi. Faremo una grande marcia il giorno di Natale per l'amnistia e per la giustizia giusta” (Emma Bonino, ministro degli Esteri, la Repubblica , 7-12). Seguirà una grande marcia per il sole caldo e per l'acqua bagnata.

Il marcio su Varsavia. “Tifosi arrestati, l'ira della Bonino: 'In Polonia trattamento inadeguato. Non mi piacciono le retate'” (Emma Bonino, ministro degli Esteri, la Repubblica, 7-12). Qui ci vuole una grande marcia per l'amnistia e per la giustizia giusta anche a Varsavia.

Lo sputo che uccide. “È lo stesso spurgo che il mese scorso spinse la senatrice Paola Taverna a rassicurare i propri adepti con una frase agghiacciante su Berlusconi: 'Un giorno di questi gli sputo'” (Francesco Merlo, la Repubblica , 7-12). Ne ammazza più la saliva che la spada.

Banalitano. “Napolitano: l'Europa ora cambi rotta” (l'Unità, 4-12). Riprende inarrestabile la famosa deriva dei continenti.

C'è Mora e mora. “La delusione del Quirinale per le Camere messe in mora” (Corriere della sera, 5-12). Nel senso di Lele, naturalmente.

Scola cantorum. “Il Papa troppo stanco per vedere Scola. 'Un mancamento' fa saltare l'incontro col vescovo di Milano” (Libero, 5-12). Meglio ammalarsi prima che sentirsi male dopo.

Se mio nonno avesse le ruote. “Se venissero chiusi tv e giornali per tre giorni, le primarie le vincerebbe Cuperlo” (Ugo Sposetti, deputato Pd e tesoriere Ds, Corriere della sera, 5-12). Se poi Renzi e Civati si ritirassero, le vincerebbe col 100 per cento.

Casellati Alberti Mazzanti Viendalmare. “A Palazzo Madama, Elisabetta Casellati Alberti, componente della giunta per le elezioni, solleva dubbi sui requisiti (gli 'altissimi meriti') per la convalida dei senatori a vita Abbado, Piano, Rubbia e Cattaneo” (Corriere della sera, 5-12). Giusto: gli altissimi meriti li ha solo Brunetta.

Non Floris ma opere di bene. “Floris, stipendio quadruplicato (e paracadute). Mister Ballarò lascia la Rai per fare il collaboratore esterno e guadagnare di più. Ma a fine stagione riavrà il posto” (Libero, 5-12). Alè.



Dalla scatola nera santanchiana alle minchiate della radicale libera Bonino,per arrivare ai mutandoni verdi leghisti acquistati dalla collettività negli States.

E' l'Italia bellezza!

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