lunedì 16 dicembre 2013

Minchiate sparse a metà dicembre



Ma mi faccia il piacere

di Marco Travaglio

Mutande pazze. “Rimborsopoli, Cota vuole andare dai giudici” (La Stampa, 10-12). Possibilmente prima che i giudici vadano da lui.

Mucca pazza. “Affidarsi a un partito leaderistico sarebbe come non vedere una
mucca nel corridoio” (Pierluigi Bersani, La Stampa,10-12). “Adesso Renzi ci dica che Pd
vuole fare” (Bersani,ibidem). Poi, con comodo, Bersani dirà alla mucca nel corridoio che Pd voleva fare lui.

Ghe pensai mi. “Craxi era un uomo buono, giusto e molto generoso, vi posso assicurare che non ha lasciato la sua famiglia in condizioni di ricchezza, e nemmeno di benessere” (Silvio Berlusconi, Corriere della sera, 14-12). Al benessere provvide lui stesso con una stecca di 23 miliardi di lire in Svizzera.

La scoperta. “Non serve opporre l'euroretorica alle pulsioni antieuropee” (Giorgio Napolitano, 13-12). Non è mai troppo tardi.

Astenersi perditempo. “Quando si perde tempo con un pentito. Leonardo Messina ha dimostrato di non sapere niente della presunta trattativa. E alla fine la Corte si è spazientita” (Panorama, 18-12). Dev'essere per questo che Totò Riina vuole morto il pm Nino Di Matteo: perchè perde tempo.

Il triangolo no. “Contratto per un anno e voto nel 2015. Letta e Renzi siglano la prima intesa” (Corriere, 10-12). “Renzi va da Napolitano per il patto sulle riforme” (Repubblica, 12-12). “Governo, entro gennaio contratto di coalizione” (La Stampa, 11-12). “Il nuovo triangolo tra Palazzo Chigi, Colle e Nazareno” (Marcello Sorgi, La Stampa, 12-12). “Asse tra Colle e premier per trasformare il Senato” (La Stampa, 11-12). “Letta-Renzi, patto di un anno” (l'Unità, 10-12).

Ala di pollo. “Il 'nuovo inizio' del governo in sei mosse” (Corriere, 12-12). “Governo, ora comincia una partita nuova” (Claudio Sardo, l'Unità, 12-12). “Letta in Parlamento promette un colpo d'ala” (l'Unità, 11-12).
Grasso che conta. “No allo scioglimento delle Camere nel 2015 dopo le riforme” (Piero Grasso, presidente del Senato, Corriere, 13-12). Se no mi tocca trovarmi un lavoro.

La first modella. “É una mattina fredda, il vento fa volare la cascata di riccioli neri di Agnese, dalla sciarpona grigia restano scoperti solo gli occhi sorridenti. Indossa jeans e un piumino blu, semplicissima. Ha un fisico da modella, alta, magra, gambe lunghissime” (la Repubblica, 10-12). Slurp.

Largo ai giovani. “Niente carcere per chi ha 75 anni. FI prepara la norma salva-Berlusconi” (Repubblica , 12-12). Riina (83 anni) e Provenzano (80) sentitamente ringraziano.

Qualcuno. “Qualcuno, forse, obietterà che io sono un marxista, ed è possibile” (Michele Ciliberto, l'Unità, 10-12). Tranquillo, Cili, nessuno obietterà che forse sei marxista. Perchè nessuno sa proprio chi sei.

Sexy flop. “É un flop l'arruolamento delle giovani azzurre. Nessun 'baby Maradona' tra i falchetti. Dell'Utri: cerchiamo ancora” (Corriere della sera, 13-12). A furia di disprezzare le Noemi Letizia, le Nicole Minetti e le Ruby Rubacuori, ecco dove si arriva.

Fare politica. “'Tangenti in Veneto per la Lega'. Belsito ai pm: 'Zaia e Tosi sapevano'” (la Repubblica, 13-12). “I magistrati la smettano di fare politica” (Flavio Tosi, sindaco di Verona, Lega Nord, 14-12). A proposito di politica, diceva Totò: non ci sarebbe qualcosa da mangiare?

Un bacio sopra. “Il Coisp, sindacato di polizia, denuncia per violenza sessuale la ragazza No-Tav che baciò il casco di un poliziotto ” (dai giornali del 13-12). Il casco si costituirà parte civile.

Facci di bronzo. “Le minacce al pm Nino Di Matteo non sono certe manco per niente: gli stessi giornali che hanno montato il caso ammettono che 'si sa poco' e citano due frasi generiche di Totò Riina, intercettato in carcere – pare – anche se il ministro Cancellieri ha dichiarato che 'non esistono minacce esplicite di Riina nei confronti di magistrati'” (Filippo Facci, Libero, 11-12). Vergogniamoci per lui e per il ministro.

Nar Br Prrr. “La gogna mediatica di Grillo contro i giornalisti... Il paragone che mi sento di fare è ad esperienze della storia recente, quando cioè Nar e Br realizzavano precisi volantini con foto, nomi e indirizzi, e semmai professione, dei 'bersagli da colpire', dei 'nemici da abbattere', generando così un diffuso senso di terrore e avvertimento mafioso a chiunque avesse anche solo l'idea di schierarsi apertamente contro” (Michele Di Salvo, l'Unità, 11-12). Il paragone calza a pennello. Sempre di sparare si tratta: ieri raffiche di mitra, oggi cazzate.



Due considerazioni in linea con il giornalista,dopo vent'anni di rufianeria sparsa verso il caimano,il sobrio loden e quel gran neo statista di Letta,è arrivato il momento trionfale per fonzie da firenze,la futura first lady è già nel mirino.

Sul mesciato Facci di libero tendente all'occupato permanente,stendiamo l'ennesimo velo pietoso.

Per ciò che concerne la gogna mediatica al contrario di Travaglio dissento,paragonare il dileggio stile Br è da dementi,ma la deriva fascista dello strillone di Genova,insieme a ciò che si è visto sulle strade di recente tramite i forconi,è palese ed evidente segnalarlo.

per eventuali notifiche - iserenha@yahoo.it

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