lunedì 18 novembre 2013

Minchiate sparse a metà novembre




Ma mi faccia il piacere

di Marco Travaglio

Tota Cutugna. “Annamaria Cancellieri, un'italiana vera” (Giorgio Mulè, editoriale su Panorama, 13-11). Raccomanda gli amici, si fa raccomandare, racconta bugie, non si dimette: è perfetta.
“Lasciatemi chiamare/col cellulare in mano/ lasciatemi chiamare/sono un'italiana.

La confessione/1.“Esiste questo governo perchè c'è stato il tentativo di Bersani, che si è immolato dimostrando che un'altra ipotesi (quella con i 5Stelle, ndr) non era percorribile. Poi mi ha passato il testimone e gli sono grato della lealtà, e si capisce che certe cose pur faticose si devono fare” (Enrico Letta, La Stampa, 14-11). Questa sì che si chiama confessione.

La confessione/2. “Alfano e quella nemesi del metodo Boffo che stravolge la politica” (la Repubblica, 12-11). Telefonata di fuoco tra il Cavaliere e il segretario Alfano, che chiede conto di voci sul ricorso al 'metodo Boffo'” (Corriere della sera, 11-11). Perchè, anche lui ha molestato una donna?

Il fico Fioroni. “Ma nei nostri valori non è mai comparso il socialismo” (Giuseppe Fioroni, Pd, La Stampa, 11-11). Il socialismo, sentitamente, ringrazia.

La voliera. “Berlusconi a caccia di reclute per Forza Italia mobilita Publitalia come nel '94: 'Falchi e colombe mi hanno stufato'” (la Repubblica, 10-11). Lui preferiva le passere.

Fai-da-te. “E Angelino (Alfano, ndr) s'infuria: 'Presidente, non mi farò uccidere dai suoi killer'” (La Stampa, 11-11). Faccio tutto da solo.

Facce. “Berlusconismo e antiberlusconismo sono le due facce della stessa storia” (Piero Ostellino, Corriere della sera, 11-11). Poi ci sono le facce di bronzo.

I savi di Silvio. “Silvio Berlusconi è perseguitato come gli ebrei, perchè la persecuzione può manifestarsi anche con la negazione della parità dei diritti” (Mario Mantovani, vicegovernatore della Lombardia, in visita in Israele, 11-11). Il Cavaliere ha raggiunto il lager di Auschwitz a bordo del suo aereo privato, accompagnato da alcune escort.

Facce nuove. “Dovevano essere 120 candidati e invece se n'è presentata una sola, pagando 120 euro di taxi.Ai casting di Villa Gernetto, a Lesmo (Brianza), già sede dell'Università del pensiero liberale, dove ieri – alla presenza di Silvio Berlusconi – si doveva selezionare la nuova classe dirigente di Forza Italia, c'era un'unica aspirante: una donna settantenne, impellicciata, arrivata a inizio mattina in treno da Rapallo e poi in taxi da Milano per vedere come fosse la situazione” (Libero, 12-11). La speranza è l'ultima a morire.

Corazzieri. “Il Papa al Colle senza corazzieri” (la Repubblica, 14-11). Ma non è vero: c'era Scalfari.

Basta. “Basta col controllo preventivo di legalità affidato alle Procure. E basta con l'esorbitanza dei pm” (Leonardo Domenici, ex sindaco Pd di Firenze,ora europarlamentare Pd, intervista a Panorama, 20-11). Giusto: il controllo di legalità affidiamolo direttamente a Ligresti.

Il Tromba. “Il nostro sistema è come un'orchestra, servono musici che sappiano leggere bene lo spartito, in modo professionale, studiando, aggiornandosi, seguendo il direttore d'orchestra. Non abbiamo bisogno di trombettieri solisti” (Michele Vietti, vicepresidente del Csm, 14-11). Giusto: uno basta e avanza.

Il maestro. “Letta in Germania incoraggia la Spd sulle larghe intese” (Corriere della sera, 15-11). Aspettavano giusto che lui gli dicesse cosa fare.

Slurp. “Si guardano negli occhi, si stringono la mano, si sorridono e non smettono mai di parlarsi, dal Cortile d'Onore in su, quando resteranno a quattr'occhi nello Studio della Vetrata, e nella preziosa piccola Cappella dell'Annunziata, interamente affrescata da Guido Reni con uno spettacolare ritratto della Madonna intenta a cucire,e preferita per la prima visita papale in Quirinale alla sontuosità monumentale con la quale il Maderno concepì la Cappella Paolina. Giorgio Napolitano accoglie Francesco che subito s'incuriosisce, del Palazzo che fu dei Papi e financo dei corazzieri, e quella curiosità... fiorisce in sorriso su tutti i volti. Anche su quello di Giorgio Napolitano. Non è solo cordialità e simpatia: è empatia. Le parole dell'uno diventano le parole dell'altro, le emozioni dell'uno sono quelle dell'altro, e le leadership simili nell'approccio ai problemi con una parola-chiave in testa: moralità...” (Antonella Rampino, La Stampa, 15-11). Ma quando si decide Francesco a fare qualche arcivescova, o almeno monsignora?



Tra le solite minchiate delle vecchie cariatidi del giornalismo,soliti politici intenti a salvaguardarsi il cadreghino,il bavoso pippone raccontato dalla giornalista del giornale La stampa,pare un trampolino di lancio per l'osservatore romano....Auguri

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