lunedì 21 ottobre 2013

Minchiate sparse a metà ottobre




Ma mi faccia il piacere

di Marco Travaglio

Lo Zoo delle Libertà. “Io sono il lupo di Gubbio, energico e buono” (Maurizio Gasparri, Panorama, 23-10). E dire che, vista l'astuzia, l'avremmo detto volpe.

50 sfumature di Renzi. “Ho firmato la legge Manconi per l'amnistia, sono renziano con una sfumatura diversa da Renzi” (Sandro Gozi, l'Unità, 15-10).Dopo i diversamente berlusconiani, abbiamo i diversamente renziani.

Le pazze risate. “È ridicolo dire che andiamo con Berlusconi” (Pierferdinando Casini, La Stampa, 20-10). Vero: sempre stati.

Basta. “Basta essere ostaggi di Berlusconi” (Enrico Letta, la Repubblica, 16-10). A costo di cambiare cognome.

Omo de panza. “E ora avanti pancia a terra” (Enrico Letta, La Stampa, 20-10). Finora s'inginocchiava, ora ha deciso di strisciare.

Omo de Tibia. “Chiedo a Santoro: cosa ne dici se giovedì prossimo mi inviti in trasmissione e ricordo l'orgia gay a cui ho partecipato con Travaglio?” (Alessandro Sallusti, il Giornale, 19-10). Ah, ecco cos'era tutta quella bava per terra.

Orlando furioso. “Non si possono vendere pure le spiagge” (Andrea Orlando, ministro Pd dell'Ambiente, Repubblica , 16-10). Al massimo qualche ombrellone.

Scalfaroni. “Gli autori di questa aggressione ormai li conosciamo uno per uno, magistrati faziosi, giornalisti faziosi...” (Eugenio Scalfari a proposito di Napolitano, la Repubblica, 20-10). Ma chi gli scrive i testi, Berlusconi?

L'affondatore. “Renzi deve coltivare la profondità” (Walter Veltroni, Corriere della sera, 20-10). L'importante è che affondi anche lui.

Attrazione fatale. “Dellai potrebbe essere attratto da Casini e Mauro” (Corriere , 20-10). Pover'uomo, com'è ridotto: si può fare niente, per lui?

Fessina. “Fassina si dimette” (la Repubblica, 19-10). “Mi rimetto al lavoro” (Stefano Fassina, viceministro Pd dell'Economia, Corriere , 20-10). Da “mi dimetto” a “mi rimetto”. Cambio di consonante.

Dislessia. “Diceva Charles Péguy 'felice l'uomo che sa farfugliare, che non conosce sempre la fine della frase'” Matteo Renzi, Corriere , 13-10). Un omaggio postumo a Bersani?

Esodi biblici/1. “Dall'Europa all'America Latina, dal Nord America all'Australia, si stanno ufficializzando in questi giorni i comitati a sostegno di Gianni Cuperlo a segretario nazionale del Pd. Comitati attivi già da diversi giorni in Svizzera” (comunicato del Comitato Cuperlo Segretario, 16-10). Manca l'Italia e poi è fatta.

Esodi biblici/2. “È prematuro parlare di alleanze ora. C'è sintonia con Fare per Fermare il Declino e le elezioni europee saranno l'occasione per riprendere il filo di una collaborazione che si era interrotta prima delle politiche. Vogliamo riunire i liberali sotto un unico tetto” (Andrea Romano, ex dalemiano, deputato montiano di Svelta civica, La Stampa, 19-10). Ma forse basterà una cabina telefonica.

Esodi biblici/3. “Ora o mai più, siamo partiti” (Pierferdinando Casini, Repubblica, 20-10). E sono pure arrivati.

Esodi biblici/4. “Sul ciclo di Santoro pesa come un macigno la famigerata puntata di Servizio Pubblico del 1 gennaio scorso, quella della spolverata alla sedia di Travaglio, quella che fece da trampolino per la rimonta del Pdl alle ultime elezioni. Santoro incassò il pienone di incassi e Berlusconi di voti” (Maurizio Caverzani, Giornale, 20-10). Infatti ne perse 6 milioni e rotti: tutto merito di Servizio Pubblico. Quello che non è. “Il Pd non è un trampolino” (Gianni Cuperlo, La Stampa, 19-10). Manco quello?

Liscia la notizia. “Una fondazione per chi ha avuto problemi come me” (titolo dedicato all'intervista al Fatto in cui Lapo Elkann rivela di aver subito molestie sessuali da studente in un istituto religioso francese, Corriere della sera, pag.23, 19-10). Ricchi premi a chi decodifica il messaggio cifrato.

Piano B. “Meno carcere e processi: il piano B della ministra Cancellieri” (l'Unità, 18-10). B nel senso che gliel'ha scritto B. Fretta e furia. “L'amarezza di Berlusconi: hanno fretta di farmi fuori” (il Giornale, 20-10). Una fretta che dura da vent'anni.

Déja vu. “Per la prima volta non salgono le tasse” (Enrico Letta, Corriere , 16-10). L'avevano già detto tutte le altre volte, ma sempre per la prima volta.

Mutatis mutandis. “Apprezzo l'integrità, la lucidità e la leadership di Enrico Letta. È chiaro che l'Italia sta andando nella direzione giusta... Ho un'ammirazione sconfinata per Napolitano, sono rimasto impressionato dalla sua forza e dalla sua saggezza” (Barak Obama, la Repubblica, 18-10). Visto che Letta e Napolitano sono molto più popolari in America che in Italia e Obama è molto più popolare in Italia che in America, non si potrebbe fare un cambio merce?



A parte l'orgia tra gay che vorrebbe organizzare Sallusti a servizio pubblico,non spiccano altre minchiate,i migliori su questo campo sanno sempre evidenziarsi,

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