mercoledì 14 agosto 2013

La grazia al caimano e la realtà della repubblica delle banane




Ti do la grazia se fai il bravo......


La grazia a Berlusconi? Oscena, ma pure (un po’) inutile

di Andrea Scanzi

L’avvocato Longo ha detto a Radio Capital che Berlusconi chiederà la grazia. E Napolitano potrebbe concedergliela eccome, dando un bellissimo segnale al paese (soprattutto agli evasori) e dimostrando che la magistratura si può insultare in lungo e in largo: basta essere Berlusconi, o comunque appartenere alla sua corte.

Se così fosse, e speriamo di no: complimenti, Re Giorgio.
Fanno però molto ridere le esultanze dei berlusconiani, nonché (più nascoste) di alcuni esponenti del Pd, che si affidano nuovamente a Napolitano per evitare di schierarsi.
Allora, facciamola breve: da un punto di vista politico, la grazia a Berlusconi non sposterebbe una mazza. Servirebbe unicamente a evitare al delinquente di Arcore i 9 mesi (dei 4 anni complessivi) di domiciliari o servizi sociali. Punto.
Permetterebbe a Berlusconi di vivere meglio, di evitare la tombola di Natale con la famiglia Pascale o di scampare alle temibilissime fauci del casto barboncino Dudù, ma non equivarrebbe in alcun modo alla famosa “agibilità politica”.

Napolitano vuole dare la grazia a Berlusconi e firmare un altro atto irricevibile? Bene, cioè male. Faccia pure. Del resto Re Giorgio è inattaccabile e financo innominabile, lui tutto può e in tanti lo difenderebbero persino in una simile circostanza abominevole (il masochismo ha tante facce, e così pure il servilismo).
Sarebbe l’ennesimo tentativo di restaurare la Casta, ma sarebbe anche un doppio autogol della Casta. In primo luogo, la grazia a Berlusconi si configurerebbe a tutti gli effetti come gesto immorale, perché salverebbe un condannato potente, per nulla pentito e con ancora molti processi aperti (Che facciamo, Napolitano, una “grazia politica” all’anno? Un abbonamento di grazie?). Nessuna ”eccezionale esigenza di natura umanitaria” da applicare. La grazia, qui, sarebbe piuttosto la certificazione della impunità di Berlusconi, per sacro volere di Re Giorgio. Regalerebbe agli “anticasta” una quantità industriale di argomenti: la famosa toppa peggio del buco.

In secondo luogo, tutti gli aspetti più spinosi politicamente rimarrebbero inevasi. Ovvero:
1) Decadenza da senatore. A settembre si vota in Giunta, e la grazia non evita tale appuntamento: cosa farà il Pd? Seguirà ancora Napolitano pur di salvare ‘sto governicchio?
2) Incandidabilità di Berlusconi, poiché condannato in via definitiva a 4 anni. Lo dice la legge Severino. La grazia, anche qui, non sposta nulla. Come la aggireranno? Dicendo che non è retroattiva (reato del 2002/3)? Sostenendo che l’indulto ha ridotto a 1 anno (anzi 9 mesi con la svuotacarceri) la condanna effettiva e quindi Berlusconi può candidarsi, perché la legge Severino parla di due anni di condanna come requisito di incandidabilità? Si affideranno cioè al cosiddetto “Lodo Giovanardi”?
3) Interdizione dai pubblici uffici. Entro fine anno la Corte d’Appello di Milano la ricalcolerà e sarà tra uno e tre anni (invece dei 5 chiesti in Appello). Anche qui la grazia nulla sposta. Inoltre, entro l’inizio del 2015 dovrebbe concludersi il processo Ruby, con una sentenza in primo grado che – oltre ai 7 anni di galera che farebbero saltare la protezione dell’indulto 2006 – chiede “l’interdizione perpetua dai pubblici uffici”.
La grazia sarebbe una vergogna inaudita. Se Berlusconi l’avesse chiesta a Pertini, avrebbe avuto per risposta una grandinata di calci nel sedere. Ma Re Giorgio è ahinoi diverso, molto diverso. E chiedere l’impeachment di Napolitano, come prevedono i 5 Stelle, parrebbe a quel punto quasi naturale. Ma politicamente non sposterebbe nulla: Berlusconi rimarrebbe decaduto, incandidabile e interdetto.
Per questo il Pdl continuerà a minacciare: da Napolitano vuole di più, come ha ripetuto la Gelmini. Il fine intellettuale Maurizio Bianconi è persino arrivato a definire il Capo dello Stato “somaro stalinista”.
E per questo il Pd dovrà decidere un’altra volta cosa fare da grande: o difenderà Letta, e quindi salverà Berlusconi in giunta (ma l’interdizione resterà), regalando così milioni di voti ai 5 Stelle (Renzi, che fai? Civati, ci sei?); oppure, per una volta nella vita, si impunterà. E il governicchio Letta salterà, con buona pace di Re Giorgio e delle sue eterne ammuine.
A quel punto, legge elettorale by Pd&M5S (alla svelta) e al voto.
Vamos.



Mi auguro che le osservazioni di Scanzi siano corrette,e mi riferisco soprattutto alla inutilità dell'eventuale grazia che si profila.

Ogni giorno che passa la pseudo repubblica delle banane appare sempre più reale,e pare davvero grottesco e surreale che milioni di italiani,circa una decina,siano in sintonia con il pregiudicato che eleggono da vent'anni a questa parte.

E dubito fortissimamente che l'alternativa possa essere il movimento con le stelle,poichè se il superamento della casta è cosa assolutamente da raggiungere,il dilettantismo,il pressapochismo,e dulcis in fundo con i due dittatorelli arrogantelli,non ho idea di quanta strada possa percorrere un intero paese.

&& S.I. &&

per eventuali notifiche - iserentha@yahoo.it

2 commenti:

Tina ha detto...

Sto cercando di tenermi fuori dalle notizie che inondano il Paese su questo disgraziato senza dignità e la sua coorte dei miracoli, ma niente da fare, ha catalizzato l'attenzione su di se, non mi resta che spegnere e uscire e questa sera non ne avevo voglia ;-))

Ivo, Scanzi ha ragione fino a che non chiama in causa i 5 stelle, non ha ancora metabolizzato che sono identici ai pescivendoli e lavandaie del pdl, dagli tempo, lo assimilerà e smetterà di vederli come sponda salvifica.

Ognuno di noi ha i suoi punti deboli, per Scanzi il punto debole è il M5S.

Buona serata Ivo ;-))

Tina

Ivo Serenthà ha detto...

Cara Tina,come si suol dire questa è la cronaca che passa il convento,un intero paese agli "arresti domiciliari e a piede libero" grazie a chi stravede per il nulla dando credito a chi è stato capace solo ad arricchirsi mandando in rovina tutto quanto,e non dimentichiamo la più che altro irresponsabile opposizione che è stata complice del disastro.

E se l'unica reazione alla casta sono i due guru,il titolo del post "la repubblica delle banane" è l'unica disamina che posso pensare e pubblicare,purtroppo non da oggi si è materializzata ed è sempre più visibile,senza alcuna speranza d'inversione di marcia almeno a tempi brevi.

Il giornalista artefice dell'articolo come altri cavalcano l'onda del movimento che ha ricevuto molte preferenze,ma sanno benissimo che non può essere questa una valida alternativa,anzi....

Buon ferragosto,si fa per dire,ma è sufficiente azzerare ciò che è terribilmente attuale.

bye