venerdì 16 agosto 2013
Firem-Modena:Come scappare in un paio di notti da codardi
Modena, l’azienda manda i lavoratori in ferie e intanto si trasferisce in Polonia
Succede alla Firem di Formigine. Il 2 agosto è iniziata la pausa estiva, il giorno dopo ha preso il via il trasferimento delle attrezzature. I 40 dipendenti in presidio per impedire la partenza dell'ultimo macchinario. I sindacati: "Ci hanno detto che chi vuole avrà il suo posto di lavoro nel paese dell'Est Europa". I proprietari non rispondono più al telefono, nemmeno al sindaco che chiede spiegazioni
di Giulia Zaccariello
Sono scomparsi i macchinari, le merci e persino i proprietari, che al momento non rispondono né alle chiamate dei rappresentanti sindacali, né a quelle del sindaco. Tutto in pochi giorni, mentre i lavoratori erano in ferie, ignari di tutto. Una doccia fredda per i 40 dipendenti della Firem, storica fabbrica di resistenze elettriche di Formigine, in provincia di Modena, che ora stanno presidiando giorno e notte i cancelli dello stabilimento, per impedire all’ultimo camion rimasto di partire per la Polonia.
La notte del 13 agosto, grazie a un giro di telefonate, gli operai hanno scoperto che la loro azienda era stata quasi interamente svuotata e trasferita in Polonia. Hanno così deciso di interrompere le vacanze e tornare in tutta fretta a Formigine, per bloccare le partenze verso l’Europa dell’est e salvare quello che era rimasto dentro la fabbrica. Quasi nulla, visto che in pochissimi giorni, i proprietari, la famiglia Pedroni, hanno fatto sparire il 90% dei macchinari. “Noi siamo andati in ferie il 2 agosto e, a quanto ci risulta, il 3 agosto hanno cominciato a smantellare gli impianti” racconta Simona Messori, delegata Fiom e da 13 anni impiegata alla Firem. “Hanno chiamato un’azienda esterna, che di notte, con i portoni chiusi, ha raccolto i macchinari e le merci per poi spedirli fuori dall’Italia. Così noi ora ci troviamo, all’improvviso, senza che nessuno ci abbia avvisato, a casa”.
&& S.I. &&
per eventuali notifiche - iserentha@yahoo.it
A degli imprenditori del genere gli darei qualche annetto di carcere e gli toglierei la cittadinanza,prendetevi quella polacca e non se ne parli piu'.Ma siamo in Italia la famosa repubblica delle banane....
E se fosse uno Stato serio,ma non lo è,i prodotti di questa impresa non il farei più entrare all'interno dei propri confini,vendano pure altrove.
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