lunedì 22 luglio 2013

Minchiate sparse con l'afa di luglio




Ma mi faccia il piacere

di Marco Travaglio

Rimpastissimo. “Il governo va rafforzato con un rimpasto” (Guglielmo Epifani, segretario Pd, 20-7). “Il governo va rafforzato, ma senza rimpasto” (Dario Franceschini, Pd, ministro dei Rapporti con il Parlamento, 20-7).Giusto: sotto con le vitamine e i sali minerali. L'ideale sarebbe il Betotal. Anzi, il B.-total.

Il pentito. “C'è un emendamento sulla mafiosità delle promesse di voto in campagna elettorale. Se passa, ci arresteranno tutti da Roma in giù” (Fabrizio Cicchitto, Pdl, presidente commissione Esteri della Camera, 5-7). Chissà come mai, abbiamo l'impressione che Cicchitto voglia dirci qualcosa.

Caro-giustizia. “Sentenza Mediaset, per condannare il Cav spesi 20 milioni. La denuncia del Pdl: una sola consulenza è costata quasi 3 milioni” (il Giornale, 19-7). Tutto per un'evasione di appena 368 milioni di dollari.

Niente autoerotismi. “Letta: Alfano non si tocca” (Corriere della sera, 17-7). “Napolitano: Letta non si tocca” (l'Unità, 19-7). Almeno non diventeranno ciechi.

Las togas rojas. “Spagna, fondi neri ai popolari. Rajoy: 'Io non mi dimetto'. Ma i socialisti chiedono la testa del premier e nel partito al governo cresce la fronda” (La Stampa, 19-7). Peccato non avere anche lì un Napolitano che monita di “sgombrare il terreno da sovrapposizioni improprie tra vicende giudiziarie e prospettive di vita del governo”.

E un Pd che raccomanda di “separare i processi dalla politica”. Ultimatum. “Viminale, ultimatum Pd a Letta”, “Ultimatum di Epifani: 'Chiarezza o il Pd si sfila'” (La Stampa, 19-7). Fortuna che era il solito penultimatum.

Gabinetto. “I kazaki ordinarono il blitz ai poliziotti dall'ufficio di gabinetto del ministro” (Corriere della sera, 19-7). Alfano: “Ecco perchè, quando vado al cesso, sento le voci e non ci capisco mai un cazzo”.

Larghe attese. “Non dovete fare nulla: lasciamo che a difenderci siano Napolitano e Letta” (Silvio Berlusconi al vertice del Pdl, la Repubblica, 19-7). Le larghe intese tradotte in italiano.

Fuga di cervelli. “Ablyazov? Non chiamatelo dissidente. E' un ladro e ricercato” (Adrian Yelemessov, ambasciatore del Kazakistan a Roma, La Stampa, 18-7). Resta da capire perchè ce lo siamo lasciato sfuggire anziché farlo ministro.

Bagaglino Farnesina. “Alma Shalabayeva sta bene e ringrazia l'Italia” (co - municato ufficiale del ministero degli esteri retto da Emma Bonino, 19-7). Anche il cognato, colmo di gratitudine, vorrebbe tornare in Italia per rifarsi un'altra volta i connotati.

Polito el Drito/1. “Se Alfano cade, cade il governo. E se cade il governo le alternative sono due: o resteremo a lungo senza un governo, o ne avremo uno più debole di questo” (Antonio Polito, Corriere della sera, 17-7). Oppure non ci accorgeremo della differenza.

Polito el Drito/2. “Se si vuole andare alla radice del problema che il caso kazako ha rivelato in tutta la sua gravità, non è di una crisi di governo che c'è bisogno, ma di più governo” (Antonio Polito, ibidem). Giusto: non un Alfano, ma due Alfano.

No smoking. “Ilva, l'ipocrisia è più tossica dei fumi. Bondi crocifisso per la verità sul tabacco ” (Il Giornale, 16-7). “Il fumo provoca il cancro, ma non se lo dice Bondi” (Giuliano Ferrara, Il Foglio, 16-7). Ci si domandava, quando uscì la notizia che il commissario dell'Ilva Enrico Bondi aveva inoltrato alle autorità un rapporto scientifico che attribuisce la strage di Taranto all'eccesso di sigarette in città, se qualcuno si sarebbe bevuto anche questa. Poi sono usciti il Giornale e il Foglio.

Porno subito. “Il principe dell'hard core italiano Rocco Siffredi, sentito da Panorama, emette una sentenza lapidaria sull'ormai famigerata pellicola girata da Sara Tommasi: 'Quel film non ha nulla a che vedere con l'hard. E' squallido e senza senso. Prodotti del genere fanno solo male al cinema hard'. Di opinione simile è il collega Franco Trenta-lance, che preferisce glissare in merito: 'Non voglio che il mio nome e quello di Sara Tommasi finiscano nella stessa frase'” (Libero, 16-7). Missione compiuta.

Niente paura. “Confesso di non riuscire ad apprezzare l'accusa a Calderoli, da parte di un certo giornalismo, di aver detto la nota volgarità nei confronti del nostro ministro di colore per compiacere la base 'razzista' della Lega... Alcuni 'grandi giornalisti' del passato hanno fatto le proprie fortune professionali, e persino economiche, lisciando per tutta la vita il pelo per il verso giusto alla belva che è la folla. E' per questa ragione che prego, paradossalmente, il buon Dio di farmi morire prima di leggere di me 'il grande giornalista'” ( Pi e ro Ostellino, Corriere della sera, 20-7). Niente paura, Piero, non corri questo pericolo: vivi pure tranquillo.



Tra un ministro dell'interno diventato una pessima icona,finalmente la certificazione si è materializzata con la deportazione in Kazakistan di mamma e figlia esule politiche,appaiono interessanti...le voglie di rimpasto degli amici di merende piddini.

Italizakistan postato ieri sera certifica la neo repubblica delle banane!

&& S.I. &&

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