giovedì 11 aprile 2013

La ZTL a Napoli non sa da fare!




Liberi tutti

di MASSIMO GRAMELLINI

La Ztl, zona a traffico limitato, ha turbato i sonni dei commercianti di mezzo mondo. Ma in nessun luogo del pianeta aveva provocato le reazioni che si sono viste ieri a Napoli. Petardi e bombe carta sotto il Municipio. Cartelli contro il sindaco De Magistris, già osannato come libertador e ora schifato come munnezza. Serrande dei negozi abbassate ovunque e tizi dall’aspetto poco raccomandabile che si aggirano per controllare che nessuno le rialzi. Sparuti crumiri esposti al grido di «Scemo scemo». Bar saccheggiati da masse urlanti «Libertà!». Turisti costretti a scendere dai pullman delle vacanze con negli occhi la promessa di non tornare più. Lacrimogeni sul lungomare della Coppa America. Commercianti in preghiera nella cattedrale «per chiedere a Dio la grazia di illuminare il sindaco». E in strada una scia salmodiante e interclassista di negozianti, pescatori, tassisti, camorristi, precari, sfollati, centri sociali, ultrà del calcio, politici populisti e agitatori professionali.

Indignarsi non è sbagliato. È inutile. Per motivi che è altrettanto inutile ricordare, a Napoli le regole creano ansia. Forse sarebbe meglio eliminarle del tutto. Consentire alla città di esprimersi secondo il suo estro. Si aboliscano dunque le Ztl e i semafori, i passaggi a livello e le corsie preferenziali (così chiamate, mi spiegò un tassista, perché «di preferenza» ci passano loro), i sensi unici e quelli vietati, il sindaco e il prefetto, la polizia e i vigili urbani. Un caos senza freni troverà da solo quel supremo equilibrio che nessun tentativo di mettere un freno al caos potrà mai ottenere.



Per decenza non indico chi dovrebbe amministrare Napoli,in modo non ufficiale ma ufficioso lo sta già facendo da decenni,la vittima sacrificale è quasi cotta a puntino,avanti il prossimo e che sia una cottura lenta e fragrante...

&& S.I. &&

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