lunedì 25 marzo 2013

Minchiate sparse di inizio primavera





Ma mi faccia il piacere

di Marco Travaglio

Polito El Drito. “Non ha tutti i torti Renzi quando ammette che 'Berlusconi non ha tutti i torti' e che se il Pd vuole fare un governo deve parlare con il Pdl” (Antonio Polito, Corriere della sera, 24-3).
La logica è stringente, riconosciamolo. E questo è solo l'inizio dell'articolo: immaginatevi il resto. Resta un solo dubbio: tutti i torti o tutte le torte?

Ufficio sinistri.

“Se il Quirinale dovesse andare alla sinistra sarebbe un golpe” (Silvio Berlusconi, 23-3). Ma, soprattutto, sarebbe la prima volta.

Non è più quello di una volta. “Flop dei pm: Berlusconi non comprò senatori” (Il Giornale, 20-3). Ma soprattutto flop di Berlusconi.

Grasso che cola. “Grasso ci crede: pronto a tutto'” (Libero, 22-3). Dov'è la notizia?

Grasso superfluo. “Grasso è equilibrato, un uomo di Stato. Lui sa chi sono io... Grasso è brava persona, sono contento per la sua elezione a presidente del Senato... Grasso non è un magistrato fanatico, come Ingroia. Ha fatto benissimo a dare un premio antimafia a Silvio, è una cosa oggettiva che il governo Berlusconi è quello che ha lottato di più contro la mafia” (Marcello Dell'Utri, 20 e 22-3). Urge confronto televisivo Grasso-Dell'Utri per lavare l'onta. Possibilmente al più presto. Senza aspettare giovedì.

La parola mancante. “Io parlo da solo. Da Celentano a Grillo, da Crozza a Travaglio: ecco perchè il monologo è diventato la forma dominante del discorso pubblico in teatro e in televisione come nella politica” (Stefano Bartezzaghi, la Repubblica, 24-3). Celentano, Grillo, Crozza, Travaglio.... Non manca un monologhista da tv e da teatro? Ma sì, dài, uno che scrive su Repubblica... Forza, Bartezzaghi, ce la puoi fare: sette lettere, inizia per S e finisce per O...

La Ripubblica. “Il testo che avete fin qui letto non l'ho scritto ieri, ma quindici anni fa, esattamente il 28 dicembre 1998 su questo giornale. Ho deciso di ripubblicarlo perchè mi sembra che descriva l'attualità...” (Eugenio Scalfari, a riga 210 del suo editoriale su La Repubblica, 24-3). E poi ieri avevo da fare.

La supercazzola. “Non è una missione impossibile la super-bicamerale per le riforme” (Pierluigi Bersani, la Repubblica, 24-3). E porta pure una supersfiga.

Pdlpiùelle. “Cosentino Libero!” (cartello in piazza San Giovanni durante la manifestazione del Pdl, 23-3). Il Popolo della Libertà provvisoria.

Papaline rosse. “Dalla politica alla Chiesa, ecco perchè la corruzione distrugge la nostra società” (papa Francesco, al secolo Jorge Maria Bergoglio, “Guarire dalla corruzione”, Emi). Non bastavano le toghe rosse: ora pure un Papa giustizialista e manettaro. Ma allora ditelo che lo volete tutti morto, quel pover'ometto.

La parola all'esperto. “Difficile non parlare a Berlusconi” (Matteo Renzi, la Repubblica, 23-3). Specie se ti trovi casualmente nella sua villa ad Arcore.

Voce del verbo. “Pronti al governo di scopo con Berlusconi” (Graziano Delrio, presidente dell’Anci e fedelissimo di Renzi, la Repubblica, 24-3). Lo chiamano così apposta.

Medioevo prossimo venturo. “Cosa vuole Grillo. Il vero programma: Beppe e Casaleggio intendono abolire le auto, ridurre lavoro e stipendi, chiudere banche e carceri, rivalutare Marx. Le case? In bambù...” (Maurizio Belpietro, Libero, 21-3). E si è scordato l’abolizione della ruota, ma anche della corrente elettrica per sostituirla con comode candele.

Sono arrivato uno. “Berlusconi torna primo” (il Giornale, prima pagina, 21-3). Nei tribunali, senz’altro.

Due a zero. “Condannò Berlusconi, ora il giudice Magi vuol querelare Sallusti” (il Giornale, 21-3). Insomma, questo Magi non sbaglia un colpo.

India, Italia. “Come può il potere esecutivo dare garanzie sulla sentenza di un tribunale?” (Ashwani Kumar, ministro della Giustizia indiano, al governo italiano, 22-3). Da noi le dà direttamente il presidente della Repubblica.

Il re Sòla. “Processo via d’Amelio, Na-politano sarà sentito come testimone” una (dai giornali del 23-3). Però la sua te- Corriere stimonianza verrà immediatamente  distrutta. Rospi e grilli. “I grillini non possono avere il Copasir, i servizi segreti sono cose delicate. Così come io non saprei (Corriere fare il comico, Grillo magari non sa dell’ fare altre cose” (Lamberto Dini, la Repubblica, 21-3). Senatore, non si sottovaluti: lei il comico lo sa fare benissimo.

Grandi ritorni. “Torna la Gea di Moggi jr. La prima finì sotto processo” (La Stampa, 21-3). Forza, non c’è l’uno senza il due.

Rinnovamento. “Marini al Quirinale, l’offertà del Pd” (Corriere della sera, 23-3). Ma Marini, classe 1933, ha 80 anni: non sarà troppo giovane?

Marco Er Trivella. “Chi spera di blandire i 5 Stelle usando il Tav come merce di scambio, magari con un sotterfugio del rallentamento dell’opera, dimostra di non aver capito che la posta in gioco va ben oltre nella montagna ai bordi di remota” (Marco Imarisio, della sera, 23-3)

Salvo che per di quella valle remota, s’in dov’era. “Dossier illegali,
cita in giudizio Telecom” della sera, 19-3). Tipico caso che morde il cane.



Tutte divertenti,ma c'è da tirare le orecchie al giornalista titolare dell'articolo,sempre molto attento alle minchiate sparse,di quest'ultime negli ultimi giorni ne sono state proferite parecchie dalle parti del M5S,ometterle pare una distrazione colposa....e non si dica che tocca chiudere un occhio o tutti e due essendo neofiti della politica,la dabbenaggine regna sovrana dai piani bassi degli eletti sino ad arrivare ai livelli più alti,un paio di guru che comandano a bacchetta!

&& S.I. &&

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1 commento:

Katrina Uragano ha detto...

In effetti di cavolate ne son state dette anche altre. Qui vengono colpevolmente omesse.